Nel mondo di VA-11 HALL-A: Cyberpunk Bartender Action, il giocatore si ritrova dietro al bancone di un bar nel bel mezzo di Glitch City, una città che ricorda quelle viste in tanti film cyberpunk. Le tipiche immagini che potrebbero venirvi in mente sono quelle dei primi momenti di Blade Runner: pioggia, odore di pietanze di ogni parte del mondo, umani (e non) che camminano tra i densi fumi tagliati a intervalli regolari dalle luci al neon di insegne e pubblicità, troppo luminose per la notte in cui ci troviamo.
Dopo il lancio su PC, la graphic novel di Sukeban Games e Ysbryd Games arriva anche su Switch, portando sulla console di Nintendo la storia di una giovane barista che tenta di sopravvivere in una città futuristica. Nei panni di Jill, una ragazza che vive in compagnia del suo gatto e deve vedersela con l’affitto da pagare, dovete cercare di sopravvivere lavorando dietro al bancone del VA-11 HALL-A, un bar situato nei sobborghi della città frequentato da ogni genere di persona, che si fermerà al locale per bere qualcosa e scambiare quattro chiacchiere.
IL CLIENTE HA SEMPRE RAGIONE
Come ogni bartender che si rispetti, il vostro compito è quello di servire il cliente e di ascoltare le sue storie oltre che soddisfare le sue esigenze. Nulla di complicato a livello di controlli: l’interfaccia è completamente statica e si adatta perfettamente al touchscreen di Nintendo Switch, rendendo questa versione del gioco praticamente perfetta da vivere sulla console portatile.
Seguire i dialoghi dei clienti, assecondarne i discorsi e servire il giusto cocktail sulla base delle loro richieste (un po’ come accadeva in The Red Strings Club) o verso la direzione dove volete spostare la conversazione. Lo spirito del gioco è proprio questo: la vostra abilità sta tutta nel mescolare i vari ingredienti per ottenere il mix che possa adattarsi perfettamente ai gusti di chi avrete davanti. Le possibilità offerte sono veramente molte: scegliere i giusti componenti e le quantità corrette da mettere dentro il tumbler, aggiungere o meno il ghiaccio, agitare o mescolare come se dovessimo servire un James Bond nel futuro… ogni operazione va eseguita con la giusta cognizione di causa (seguendo il ricettario sempre disponibile) per ottenere il cocktail perfetto per ogni cliente che, se soddisfatto, continuerà la sua discussione con voi.
Il gioco non fornisce altra interazione se non quella data dal dover preparare e servire i cocktail. I dialoghi scorrono come l’alcool senza soste e attese, non ci sono menu a scelta multipla né dialoghi da selezionare, non avete alcuna possibilità di interagire col cliente se non tramite ciò che andrete a preparare con il vostro tumbler. L’interazione alcolica diventerà profondissima e vi ritroverete ad ascoltare chi vi sta davanti e vi porterà a conoscere meglio voi stessi.
CHI NON BEVE IN COMPAGNIA…
VA-11 HALL-A è una piccola esperienza di vita racchiusa in un comparto grafico in pixel art, che si ispira ai vecchi giochi realizzati per PC-98 con una colonna sonora che si adatta perfettamente allo stile del gioco per toni e sonorità.
Come consigliato all’avvio, VA-11 HALL-A andrebbe giocato in un perfetta comodità, con qualche snack e qualcosa da bere sotto mano e magari, aggiungiamo noi, con un paio di cuffie per ascoltare al meglio la colonna sonora (disponibile anche una funzione Juke-Box dove scegliere la scaletta dei brani in esecuzione) mentre vi immergete nel mondo di Glitch City, una splendida città della quale scoprirete attraverso i dialoghi con i vari avventori del bar e attraverso il vostro smartphone, ogni piccolo dettaglio. Imparerete a conoscere un mondo futuristico ma sempre attuale grazie alle varie citazioni di cui il gioco è ricco, ma soprattutto conoscerete Jill, motivo per cui molto probabilmente non vi separerete più da questo titolo, portandolo sempre con voi e ripensando a esso ogni volta che entrerete in un bar.
Questo piccolo gioiellino vanta una scrittura dei dialoghi eccellente e contiene al suo interno ogni cosa possiate immaginare (o segretamente sperare) di trovare in un gioco: imageboard, chan, meme, waifu e fanservice… tutto diluito da fiumi di alcol e giocabile anche da chi è astemio.