Pikuniku

Pikuniku

Da Sectordub arriva un'intrigante avventura da giocare in solitaria o in compagnia di un amico.

Mr. Sunshine, patron di Sunshine Inc., non vuole altro che il bene dell’isola e per questo regala soldi, monete, dobloni per tutti! E in cambio non vuole nulla, anzi! I suoi fidati robot raccolgono tutta la spazzatura e la robaccia che trovano in giro. A Piku (o meglio, la bestia!), l’ingrato compito di fronteggiare questo inquietante altruismo. Pikuniku, sviluppato dai francesi di Sectordub, è un innocente puzzle-platformer dal design minimalista in tinte pastello. Non viene specificata l’età anagrafica a cui sarebbe indirizzato e, in effetti, chiunque potrebbe giocarlo con soddisfazione: dai bambini di età pre-scolare affiancati da un genitore, fino al genitore stesso che può godersi i tanti riferimenti e omaggi alla cultura pop (involontari o deliberati? Chissà!).

Lo stile pulito si sposa alla perfezione con le musiche allegre prive di cacofonie, e con l’ironia dei movimenti, che ricordano molto i cartoni animati di plastilina, fatti di personaggi ballonzolanti che riescono a essere ordinati e caotici nello stesso tempo. Ogni individuo che incontreremo sul nostro cammino sarà fatto con la stessa cura dedicata al protagonista; questo tipo di design, però, non è un semplice vezzo estetico ma si riflette anche nello stile della narrazione, delle meccaniche e dei rompicapo che si andranno a incontrare.

Pikuniku

IL RISVEGLIO DELLA “BESTIA”

La storia che seguiremo è quella di Piku – il cui nome in realtà non viene mai pronunciato durante il gioco – che ha vissuto a lungo in una caverna in stato di letargo, imprigionato lì dagli abitanti di un villaggio poco lontano, credendolo la terribile “bestia”. Verremo svegliati dal nostro coinquilino di lunga data (almeno a giudicare da una stanzetta della grotta), un fantasma che ci guiderà nel più classico dei tutorial per uscire dalla spelonca, sbarrata con dei massi che getteremo ben presto via a calci. I piedi saranno l’unica arma a disposizione di Piku con i quali potremo infastidire gli abitanti dell’isola e che ci permettono di risolvere i diversi enigmi e ostacoli che incontreremo, fatti di molle, punte e una buona coordinazione occhio-mano. Oltre a saltare e correre, potremo anche inglobare i piedi, facendoli sparire dentro di noi: una mossa molto utile per infilarsi dentro ai passaggio più angusti ma anche – incredibilmente! – per muoversi più veloci.

Mr. Sunshine è come prevedibile il principale antagonista, molto simile a un Krang delle Tartarughe Ninja ma senza l’esoscheletro. I suoi robot, giganti e non, sbrigheranno le loro faccende alle quali dovremo opporci con forza per svelare il suo malvagio piano di altruismo, cardine della trama di Pikuniku. Trama che si rivelerà semplice senza scadere nel banale, come si potrebbe temere, e che contiene molti accenni ad altre trame sotterranee che, purtroppo, non verranno svelate ma lasciate all’immaginazione del giocatore. Questo background trasparirà senza imporsi, con grande scorno di chi avrebbe voluto una maggiore chiarezza nello sviluppo narrativo.

Le situazioni sorprendenti e i colpi di scena saranno abbastanza numerose e i vari soggetti con cui interagiremo non mancheranno di farcelo notare, saltando, gridando, agitandosi in tutti i modi possibili. In questo, la fisica di Pikuniku ci mette molto del suo: le varie appendici dei personaggi infatti ignoreranno qualunque tipo di articolazione, ottenendo un effetto surreale nei momenti di concitazione.

Se nelle scene di intermezzo i tempi comici e le battute faranno egregiamente il loro dovere, strappandoci più di un sorriso senza sforzo, il sistema di controllo, unito alla fisica, ci darà più filo da torcere. In particolare, i puzzle non saranno nulla di ineluttabile, ma potrebbero dare noia in più di un caso, specie quando cercheremo di scalciare rapidamente per colpire un oggetto, magari durante una delle boss fight. Pikuniku è un gioco nato chiaramente per console, e ciò si fa notare nei momenti più arcade come la sfida a baskick, sport in cui due giocatori cercano di fare canestro con un melone prendendolo a calci.

Una volta concluse le varie vicissitudini degli isolani, potremo esplorare l’isola liberamente, grazie ai poter… pardon, ai cappelli che avremo sbloccato lungo la storia, trovando gli ultimi segreti nascosti e godendoci i risultati delle nostre peregrinazioni. Oppure… potremo darci alla più gretta violenza sociale con un amico, che interpreterà Niku, gemello identico di Piku, grazie alla intrigante modalità cooperativa in split-screen con tastiera e controller. Oltre a prendersi a calci senza motivo, la coop offre livelli rompicapo da risolvere e degli scontri 1 vs 1 in cui potremo agitarci in coppia sul sistema di controllo, litigando per un melone nel già citato baskick o in una serratissima gara di macchinine.

Pikuniku
Pikuniku
GIUDIZIO
Pikuniku è un gioco tanto semplice e pulito, nei modi e nei tempi, che perfino i controlli riescono a non fare impazzire il giocatore oltre una certa soglia, svolgendo il proprio lavoro fino alla fine. 
Quello che viene spesso indicato come il suo unico reale difetto è la durata, che vi terrà impegnati al massimo per cinque ore. A ben guardare però questo significa solo quanto questo gioco possa essere piacevole, riuscendo a sviluppare la sua storia ma lasciandosi senza problemi lo spazio per un seguito.
GRAFICA
8
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
7.2
GAMEPLAY
6.7
PRO
Godibile da chiunque senza restrizioni
Modalità cooperativa essenziale e ignorante
Ironia piacevole

Semplice ma non banale
CONTRO
Controlli non sempre adeguati
Breve durata
7.5
7115
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