JCB Pioneer: Mars

JCB Pioneer: Mars (Switch)

Il survival di Atomicom arriva anche su Switch a un anno dal debutto su PC.

Ammettetelo: anche voi da piccoli avevate almeno una ruspa o un camioncino arancione con scritto JCB. Era il vostro orgoglio in scala, con cui immaginare chissà quali avventure e chissà quali grandi scavi. Non consideriamo poi l’emozione di quando al negozio di giocattoli lo vedevi sullo scaffale, ne studiavi la forma, e il 25 dicembre te lo ritrovavi sotto l’albero.

Sviluppato dal team Atomicom, JCB Pioneer: Mars è un survival ambientato sul pianeta rosso che, nonostante le premesse, assomiglia più a quel simbolico e urticante maglione che ti lasciava la delusione fino al Natale successivo che allo stupendo camioncino sognato a lungo. A più di un anno dal lancio su PC, il gioco arriva anche su Nintendo Switch: ecco com’è andata la nostra spedizione sul pianeta rosso dopo qualche settimana di esplorazione.

JCB Pioneer: Mars
Anche se ghiacciata, la superficie di Marte sa comunque incutere timore.

MARTE, DOLCE MARTE

L’avventura parte bruscamente quando il modulo di salvataggio della nostra nave si schianta sulla superficie marziana. Nulla di preoccupante, perché insieme a noi abbiamo una intelligenza artificiale che ci aiuterà nei primi minuti di gioco, spiegandoci come muoverci grazie al comodo mezzo JCB, che potremo utilizzare per spostarci più comodamente sulla superficie di Marte. Cercando di evitare le piogge di meteore, tempeste di sabbia e cicloni di polvere, arriveremo al nostro rifugio e futuro campo base. Il nostro compito sarà quello di colonizzare il pianeta e renderlo abitabile per l’uomo. Una missione di per sé non troppo originale e già vista in decine di produzioni simili.

Il mondo di JCB Pioneer: Mars non lascia certo spazio alla distrazione: ogni secondo che passa è infatti un rischio per la propria esistenza. Marte nasconde rischi ambientali ovunque: geyser, nubi di gas tossico e lande ghiacciate renderanno necessaria la pianificazione degli spostamenti da parte del giocatore, che riceverà continue segnalazioni sui pericoli imminenti: starà dunque a voi scegliere se rischiare incuranti del pericolo, oppure muoversi con cautela evitando qualsiasi pericolo. Nota di merito è lo studio fatto da Atomicom, che si è impegnata nel rendere quanto più credibile l’ambientazione partendo da documentazioni scientifiche e studi sul pianeta rosso. La stessa cura è stata applicata ovviamente sui mezzi disponibili nel gioco, ciascuno caratterizzato da dalle peculiarità differenti e basato su progetti e studi di JCB.

Ed è forse questa volontà di rendere il tutto più reale che rischia di far perdere il coinvolgimento da parte del giocatore. Tutto questo realismo porta a spostamenti spesso “infernali”, non dovuti ai pericoli del pianeta ma alla gravità e alla manovrabilità. Per quanto riguarda il primo fattore, l’attrazione gravitazionale di Marte è più debole rispetto a quella terrestre: compiere salti col JCB è forse una delle azioni più sconsigliate da compiere, visto il rischio di ritrovarsi a rotolare senza alcuna possibilità di riprendere il controllo del mezzo. Inoltre i veicoli sono a trazione posteriore, un aspetto che rende molto complesso sterzare. Sbandate e rotolate, insieme a una insensibilità dei comandi marcata, sono il connubio perfetto per farvi innervosire dopo pochi minuti di gioco.

JCB Pioneer: Mars
Il nostro compito sarà di creare una colonia autosufficiente e pronta all’arrivo dell’uomo.

MAKE MARS GREAT AGAIN

Purtroppo, il titolo realizzato dalla software house di Liverpool offre una sola, ripetitiva attività. Le missioni, che spingono il giocatore nel rendere Marte un posto migliore per la colonizzazione da parte dell’uomo, si possono riassumere nella classica spola. Pianta il progetto della struttura, vai alla pozza di materiali, torna indietro con il carico pieno, riparti per la pozza. Questo ciclo va avanti finché ovviamente il progetto non sarà stato completato e potrete connetterlo alla rete di tubature dell’avamposto. Un ruolo fondamentale per l’economia della costruzione della colonia è ricoperto dalla raffineria, dove potete creare i vostri materiali partendo da parti di scarto oppure utilizzando i minerali rinvenuto al fine di creare leghe o versioni raffinate. Di tanto in tanto, le condizioni atmosferiche daranno un po’ di filo da torcere alle strutture vitali della colonia. In questo caso, muniti di pistola per riparazioni, dovrete aggirarvi alla ricerca dei punti di rottura e ripararli.

Al fine di sopravvivere alle sempre più dure condizioni marziane, è possibile potenziare la tuta, i mezzi e i moduli. Nel caso della tuta, i potenziamenti vi permetteranno di esplorare i luoghi più stretti in sicurezza, mentre coi mezzi avanzati è possibile allontanarsi maggiormente dal campo base. Infine, se doveste decidere di potenziare un modulo, dovrete partire ancora una volta alla ricerca di materiali adatti. Da notificare che il pannello di creazione e potenziamento dei moduli, in questa versione, soffre di un fastidioso bug che blocca il giocatore all’interno del pannello, costringendolo a resettare il titolo.

JCB Pioneer: Mars
Andare a caccia di pozze e dei giusti materiali sarà la vostra routine giornaliera…purtroppo

UN UNREAL NON FA PRIMAVERA

Il grande fardello di Switch è il comparto grafico bloccato alla risoluzione nativa del suo schermo (di soli 720p), e purtroppo il titolo di Atomicom ne risente particolarmente. Non basta l’utilizzo di uno dei motori migliori sulla piazza come Unreal Engine ad assicurare un comparto grafico di effetto, così come si può vedere ad esempio nella versione PC. L’evidente downgrade grafico non solo è visibile nelle texture poco lineari, ma anche in altri dettagli, quali animazioni degli oggetti ed effetti di luce che sono stati totalmente rimossi o solo abbozzati. JCB Pioneer: Mars soffre, tra l’altro, di pesanti freeze e cali nel frame-rate, che lo rendono a tratti tedioso da giocare. Il fatto più negativo è che questo problema si nota molto più in modalità dock piuttosto che in quella portatile, quando in realtà dovrebbe esserci maggior sostegno alle prestazioni della console.

Per quanto riguarda il comparto sonoro, JCB Pioneer: Mars non garantisce quel coinvolgimento che avrebbe dovuto infondere un gioco ambientato su Marte, considerando che il titolo non è per nulla tradotto nella nostra lingua e che non ci sono altri suoni oltre a quelli ambientali. Non ci saremmo certo aspettati una colonna sonora di stampo heavy metal come quella di DOOM a farci compagnia nell’estrazione di minerali dalle pozze, ma una soundtrack in sottofondo, per quanto minimalista, avrebbe certamente alleggerito la noia dell’andirivieni quotidiano. L’unico stralcio di musica che troviamo è dentro il modulo abitativo del nostro personaggio, un jingle che, anche lì, si esaurisce nel giro di qualche secondo, lasciandoci ancora una volta da soli nella miseria della rossa terra marziana.

JCB Pioneer: Mars
JCB Pioneer: Mars (Switch)
GIUDIZIO
Nonostante sia stato bello vestire i panni di un novello Matt Damon per un po', JCB Pioneer: Mars non offre la benché minima soddisfazione e di certo non invoglia a continuare a esplorare alla ricerca di risorse con cui far crescere la propria colonia e il personaggio. Certamente i pericoli ambientali rispecchiano quanto potrebbero vedere i primi uomini che sbarcheranno su Marte, ma speriamo che non debbano confrontarsi con dei veicoli dalla guida infernale e con un frame-rate tedioso, come nel caso di questo porting non certo riuscitissimo per la console di Nintendo.
GRAFICA
6
SONORO
5.5
LONGEVITÀ
6.5
GAMEPLAY
6.5
PRO
I pericoli e biomi fanno rimanere in allerta il giocatore
Titolo sviluppato partendo da basi scientifiche
CONTRO
Sistema di guida frustrante
Il frame-rate ballerino rende l'esperienza ancor più lenta
Totale mancanza di localizzazione in italiano
6
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