TT Games ha dimostrato a più riprese di saper lavorare a dovere con il brand LEGO, sfruttando i mattoncini danesi per narrare storie ispirate ai più amati universi cinematografici e fumettistici. Negli ultimi anni, però, la software house aveva mostrato una certa incapacità di saper innovare un concept che comincia a sentire il peso degli anni, cullandosi nella certezza di avere tra le mani un brand estremamente popolare tra giovanissimi e non. L’avevamo visto con il recente LEGO Gli Incredibili, dove le poche novità cercavano di mascherare un gameplay ormai trito e ritrito.
Con LEGO DC Supercriminali, TT Games riprende in mano la licenza dei fumetti DC Comics e ci mette alla guida di un gruppo composto dai più celebri villain dell’universo DC, donando una sensibilità differente alle varie modalità di gioco. Dopo la prima prova a Los Angeles, in cui avevamo vissuto i primi momenti dell’avventura e la fuga dal carcere da parte di Lex Luthor, e il secondo test a Colonia, durante il quale abbiamo provato a reclutare il famigerato Gorilla Grodd e farlo entrare nella nostra squadra, nei giorni scorsi ci siamo lanciati nella campagna completa del gioco alla scoperta di tutte le novità di questa nuova avventura dei mattoncini.
ESSERE MALVAGI
Diversamente dai capitoli precedenti della serie LEGO, sin dall’inizio i riflettori sono puntati sul nostro alter ego digitale, non più una funzionalità di contorno come accadeva nei vecchi episodi, dove si trattava sostanzialmente di mischiare i vari componenti dei personaggi originali per creare il proprio personaggio. L’avventura di LEGO DC Supercriminali parte proprio da qui, dalla creazione del nostro protagonista personalizzato, con quella che è probabilmente la più completa personalizzazione vista finora nella serie: dal viso alle gambe, dalla mano sinistra fino agli accessori sulla schiena, potete modificare davvero qualsiasi cosa per rendere il vostro “cattivone” unico. Non vi fermerete però al mero fattore estetico, ma avrete la possibilità di personalizzare anche la personalità del soggetto, intaccando stile di camminata, voce e altre piccole chicche.
Il nuovo super cattivo non è messo lì a caso, non è un personaggio da utilizzare in partita libera al momento più comodo, ma è stato contestualizzato nella nuova storia in modo sapiente. A quanto pare, La Recluta (questo il vostro nome ufficiale) è nient’altro che un misterioso esperimento, un androide capace di assorbire energia per acquisire nuovi poteri.
CHI SALVA I SALVATORI?
Ma perché dedicare un titolo ai cattivi di Batman e Superman? La risposta a questa domanda risiede nella trama. Fuggiti da Stryker’s Island, la prigione di massima sicurezza di Metropolis, Lex Luthor, La Recluta e la compagine si ritrovano a combattere contro la Justice League. A un tratto, in supporto dell’eroica squadra, si materializza il Sindacato della Giustizia, che include delle versioni alternative dei personaggi più celebri dell’universo DC.
La mutua collaborazione però termina immediatamente quando il Sindacato sceglie di tradire la Justice League, intrappolandola in un’altra dimensione. I cattivi, orfani delle loro controparti buone, si ritrovano così a dover combattere il Sindacato della Giustizia, rendendosi ben presto conto che nella loro dimensione di origine, questi eroi sono in realtà i principali criminali che creano scompiglio sul pianeta. Ed ecco che il Joker, Catwoman e Lex Luthor si trovano loro malgrado a rivestire il ruolo di eroi di Gotham City e Metropolis, con l’obiettivo di porre fine alla nuova associazione che minaccia il loro status di Supercriminali.
DISSEMINARE IL CAOS
Rinnovata la già forte componente delle missioni extra e dell’esplorazione della mappa che fa da grande hub. Questo piccolo open-world, che in questo caso è chiamato “Il Fulcro”, comprende una mini-versione di Gotham, Metropolis e Apokolips, il misterioso regno di Darkseid. Tra una missione e l’altra della campagna, potete cercare di ingannare il tempo attraverso missioni secondarie, manifesti da vandalizzare e piccoli crimini da commettere. Con due aree di dimensioni discretamente generose, passerete ore e ore a completare numerose attività facendo attenzione alle forze di polizia, che tenteranno di prevenire qualsiasi attività criminale.
Molto interessante è il roster dei personaggi, composto da una vasta gamma di eroi e cattivi che richiama anche i personaggi meno conosciuti dell’universo DC, tra tutti Mirror Master. Ma la vera chicca sta nella possibilità di cambiare costumi o forme: potete giocare con la versione potenziata di Clayface oppure disturbare il quartiere nei panni classici dell’Enigmista.
LEGO DC Supercriminali permette di accedere a una modalità che strizza l’occhio alle generazioni di oggi. Alcuni personaggi, infatti, sono dotati dell’ormai onnipresente smartphone sul quale riceveremo delle notifiche sullo stato delle proprie losche imprese. Sempre attraverso lo smartphone potrete scattare dei selfie in quella che è una sorta di modalità fotografica, che sta letteralmente spopolando nella maggior parte dei giochi dell’ultimo periodo. Tuttavia, questa modalità è minata dall’impossibilità totale di esportare le foto dalla console: permette di caricare le foto sui social avrebbe consentito di conservare i propri scatti migliori e dar vita a scene certamente demenziali e fuori di testa.
PICCOLI DETTAGLI, GRANDE RESA
Come da tradizione, anche in LEGO DC Supercriminali si nota la cura certosina di TT Games nella realizzazione dei benché minimi particolari: i movimenti di ciascun personaggio sono fluidi e unici, ogni eroe e villain originale ha le proprie movenze e un personalissimo set di abilità e animazioni. Nei giochi passati, infatti, tutti i personaggi simili condividevano un moveset di base e animazioni simili, ma in questo episodio potrete notare villain come il gigantesco Solomon Grundy colpire gli avversari con delle lapidi, o Anti-Flash allungarsi a causa della sua elevata velocità. Graficamente ci troviamo di fronte a un miglioramento generale rispetto all’episodio precedente, mentre il comparto audio non regala troppe emozioni, con un doppiaggio che fatica a coinvolgere il giocatore.
Da segnalare i soliti problemi con la gestione della visuale in alcune fasi di gioco, difetto che spicca in particolare con i personaggi in prossimità delle pareti o degli angoli dello schermo. Questo fattore non è per niente aiutato da un sistema di controllo che non sempre risponde positivamente agli input, come nel caso in cui saremo a bordo di un veicolo. Guidare è un’attività davvero stressante e non mancherà l’occasione in cui scenderete dal veicolo per completare l’obiettivo a piedi: in fondo anche i cattivi tengono al rispetto dell’ambiente.