Assassin's Creed Odyssey
Versione testata: PS4

Assassin’s Creed Odyssey

Dopo aver rivoluzionato la saga con Origins, Ubisoft presenta il titolo più ambizioso dell'intera saga.

Siamo dei mercenari e abbiamo un nostro obiettivo: non abbiamo giurato fedeltà a niente e a nessuno pertanto saremo sempre liberi di schierarci con chi ci aggrada di più o con chi pensiamo possa portarci a vantaggi migliori. In ogni istante di gioco e in ogni centimetro che calpestiamo percepiamo il conflitto tra Atene e Sparta e i rispettivi alleati; e in questo senso, in termini di realizzazione e coinvolgimento il lavoro svolto da Ubisoft Quebec appare maestoso in quanto il mondo di gioco che è stato messo in piedi è veramente ricolmo di possibilità da scoprire. La guerra non si combatte soltanto sui campi di battaglia ma anche in politica, con intrighi e giochi di potere che sono risultati paradossalmente tra le cose più divertenti e appaganti da tenere sotto controllo con le nostre azioni.

Assassin's Creed Odyssey

UNA, CENTO, MILLE STORIE

Essendo il nuovo Assassin’s Creed Odyssey un gioco di ruolo a tutti gli effetti, per arricchire l’offerta narrativa e contenutistica gli sviluppatori hanno scelto di far procedere la narrazione in più direzioni contemporaneamente, senza ancorare il racconto alle sole missioni principali ma creando piuttosto un continuum di eventi con risvolti necessari alla crescita del protagonista. La storia principale si dirama in maniera sempre più fitta man mano che ci avventuriamo ed esploriamo, per terra o per mare, nuove regioni del mondo di gioco per poi ricondursi in base alle nostre azioni a uno dei nove finali pensati e scritti dagli sviluppatori. Da questo punto di vista il gioco non risparmia colpi di scena e riesce a mantenere sempre elevato il livello di attenzione del giocatore, merito anche di una ottima caratterizzazione del protagonista che talvolta però non pare spingersi troppo oltre, probabilmente per via dei limiti imposti dalla scelta iniziale tra protagonista maschile e femminile.

Un mondo di gioco però così vivo e variegato non può reggersi soltanto su di una narrazione incentrata sul protagonista e infatti il gioco è stato così rimpinzato di una miriade di racconti, missioni secondarie e eventi da svolgere in maniera opzionale che danno colore e spessore alla Grecia di Assassin’s Creed. In particolare, un paio di capitoli dopo l’inizio dell’avventura, il giocatore scopre dell’esistenza di un’organizzazione segreta di potenti che cerca di controllare e influenzare la vita pubblica e politica dell’intera Grecia. Sarà dunque compito dell’utente distruggere ed eliminare i membri della cosiddetta Setta di Cosmos, che conta su un gran numero di affiliati e uomini di potere a cui dovremo dare la caccia.

Assassin's Creed Odyssey

Purtroppo per il giocatore non sarà per niente facile arrivare a scoprire i nomi dei vari componenti di questo culto segreto; per farlo, sarà necessario seguire i pochi indizi a nostra disposizione ed esplorare zone come fortini, accampamenti e così via alla ricerca di nuove informazioni. Una volta ottenuto tutto il necessario, tramite l’apposita interfaccia sarà possibile rivelare l’identità del personaggio e dargli la caccia per eliminarlo dalla circolazione. Una volta sterminate le cinque persone di ogni ‘ramo operativo’ della setta, si potrà allo stesso modo rivelare il membro anziano corrispondente a capo di quella sezione al fine di rintracciarlo sulla mappa e metterlo anch’esso fuori gioco.

Una nota estremamente positiva di questo arco narrativo è che, nonostante sia possibile trascurarlo per concentrarsi esclusivamente sulla trama principale, gli intrecci e le complicazioni che scoprirete man mano che le personalità dietro il culto saranno svelate, difficilmente avrete voglia di mettere da parte la vostra sete di verità o di vendetta. Questo perché, ancora una volta, la narrazione messa in piedi da Ubisoft è capace di coinvolgere fin dall’inizio il giocatore poiché riesce a giocare su elementi ed emozioni che prescindono da ogni tempo e momento storico, partendo dunque da quanto successo a una mercenaria del 430 a.C. e arrivando fino a quello che potremmo provare noi nel 2018.

Assassin's Creed Odyssey

QUESTA È SPARTA!

Per noi, semplici osservatori del “futuro” che guardiamo al passato, la storia di Atene e Sparta è sicuramente più facile da giudicare e da snocciolare in un susseguirsi di causa ed effetto ma vivere il conflitto nel presente è una sensazione di tutt’altro spessore che il nuovo Assassin’s Creed riesce bene a trasmettere e spiegare in immagini e momenti di gioco. Gli eventi sono giustamente narrati come in un presente qualsiasi e pertanto è assente qualsiasi forma di giudizio storico: così anche per il nostro protagonista, non esiste un giusto o uno sbagliato a priori ma ogni momento viene valutato per quello che è e secondo la nostra percezione. Al giocatore viene lasciata dunque la grande libertà di poter decidere per il proprio futuro, non soltanto con le scelte di cui vi abbiamo parlato prima ma anche in termini più pratici, come a chi offrire la propria spada in battaglia.

Ogni nazione è inizialmente contrassegnata dal confine di colore blu o rosso che ne indica rispettivamente il dominio ateniese o quello spartano. Spostandosi per terra e per mare la mappa viene “scoperta” e si riescono a intravedere così maggiori punti d’interesse, zone da scoprire, accampamenti, punti di sincronizzazione, forti nemici e così via. Man mano che prenderete confidenza con questo sistema di esplorazione, noterete diversi simboli viola in ogni nazione che indicano le differenti fonti di potere e d’influenza del territorio circostante. Ognuna di queste zone può essere conquistata e per fare ciò è necessario ridurre l’influenza ateniese o spartana sul territorio. I suddetti simboli viola indicano delle scorte di guerra che possono essere bruciate per ridurre l’influenza sul territorio, i tesori della nazione che si possono derubare e i soldati più importati della fazione nemica.

Assassin's Creed Odyssey

Un simbolo speciale è presente anche per indicare il capo di quel territorio lì (nel caso in cui lo abbiate scoperto, ndr), capo che può essere messo fuori gioco in ogni momento per mandare nel caos la fazione che detiene il potere. Tuttavia non è per niente facile arrivare a far fuori chi comanda se il dominio è ancora forte e intaccato pertanto è necessario compiere alcune delle azioni che vi abbiamo detto per far sì che l’uomo diventi più vulnerabile. Con una bassa influenza sul territorio infatti, il capo lascerà i suoi palazzi e verrà anche abbandonato dalle guardie del corpo per isolarsi in qualche posto sperduto tra le montagne e diventando così un bersaglio decisamente più facile.