Dopo l’ottimo esordio di Monster Hunter World su PC, PS4 e One, ci spiace un po’ scoprire come il debutto della serie su Switch non sia passato attraverso un capitolo inedito e pensato appositamente per questa piattaforma. Spiace anche constatare che, dopo le novità in termini tecnici e di game design introdotte con l’ultimo capitolo, questo porting di Generations appaia erroneamente ai giocatori come ancora più ‘vecchio’ di quello che è effettivamente.
Ma non dovete farvi spaventare da queste considerazioni perché questo Monster Hunter Generations Ultimate rappresenta una trasposizione ottima del gioco uscito in precedenza su 3DS e ciò, non può che fare piacere.
DOVE ERAVAMO RIMASTI?
Lo scetticismo che circolava attorno a questa operazione, come dicevamo, non consiste tanto nell’idea di voler portare su Switch questo capitolo del brand quanto per la tempistica che è stata scelta per pubblicarlo. Arrivare sul mercato dopo il successo e l’eco mediatico che ha avuto Monster Hunter World – anche in occidente, ndr – sicuramente non ha lasciato vita facile a questo episodio, sviluppato inizialmente per il 3DS e quindi con tutti i limiti tecnici e grafici del caso.
Ma prima di analizzare quelle che sono a tutti gli effetti le prestazioni di questa edizione su Nintendo Switch, è bene sottolineare il lavoro che è stato fatto per arricchire questa edizione ‘definitiva’ del gioco e ricordare alcune delle novità che mirano ad ampliarne l’offerta contenutistica, pensata per ingolosire non soltanto i nuovi giocatori ma anche i possessori della copia originale per 3DS. A questo scopo segnaliamo due nuovi stili di gioco quali “Alchemico e Valoroso”, diverse nuove armi e armature a disposizione nel corso dell’avventura e alcuni nuovi mostri da cacciare. Insomma, come da tradizione, si arriva così a delineare quella che è a tutti gli effetti da considerarsi come una vera edizione completa del titolo, uscita diverso tempo dopo il lancio sul mercato.
DOCK O PORTATILE?
A livello tecnico e grafico, nonostante sia un vero peccato che il primo gioco della saga ad arrivare su Switch non sia un episodio originale ma una versione migliorata di un titolo 3DS, c’è da dire che il lavoro svolto dal team è risultato più che convincente sotto quasi tutti i punti di vista. Capcom è stata in grado di creare una versione HD piuttosto bella da vedere, con texture e colori luminosi che risplendono in 1080p in modalità TV. In modalità portatile invece, oltre al consueto calo di risoluzione fino a 720p assistiamo anche alla mancanza di tutta una serie di dettagli e a una pulizia dell’immagine leggermente inferiore alle nostre aspettative.
Purtroppo infatti, la natura del gioco e l’averlo sviluppato originariamente per un hardware molto meno performante hanno fatto in modo che il lavoro del team non potesse andare oltre un certo livello di migliorabilità. Questo porting infatti, per quanto accurato, non può che limitarsi a un miglioramento della risoluzione e a un tentativo di raggiungere una fluidità dell’immagine, mai troppo convincente, fino a 30 fps per entrambi gli stili di gioco. Quello che ne risulta è comunque un prodotto che riesce a dare un buon colpo d’occhio ma che presenta diverse sbavature e manca di qualche miglioramento che invece avremmo gradito. Tra tutti, l’eliminazione dei continui caricamenti (o quantomeno una riduzione della loro durata, ndr) per il passaggio da una zona all’altra e un maggiore livello di dettaglio per elementi secondari dello scenario, spesso e volentieri ancora relegati alla vecchia definizione del 3DS.
Per fortuna però, almeno in termini di divertimento, dobbiamo segnalare come la modalità multigiocatore che consente fino a un massimo di tre giocatori di giocare in coop online o in locale, amplifichi e non poco la gioia e la voglia di andare a caccia di mostri degli utenti in ogni occasione.
Insomma, alla fine questa edizione Ultimate di Monster Hunter Generations sviluppata da Capcom pare essersi rivelata come facilmente prevedibile un prodotto tecnicamente imparagonabile rispetto a quella che era la controparte originale ma allo stesso tempo un gioco che avremmo preferito scoprire arricchito con qualche miglioramento più sostanziale, non solo grafico, che ne avrebbe reso sicuramente la fruizione ancora più piacevole sia per i nuovi che per i vecchi cacciatori.