The Messenger
Versione testata: PC

The Messenger

La “nostalgia da sala giochi” è ormai una condizione che affligge molti dei giocatori che hanno vissuto il boom degli Arcade a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Similmente a una sorta di crisi d’astinenza, appena vediamo un titolo che riprende alcuni stili di quell’era ci gettiamo in una spirale di ricordi e nostalgia, quasi quanto fanno i veterani mentre raccontano le loro imprese belliche a dei svogliati nipoti. Eppure, l’estasi di rituffarsi anche solo per un istante in “quei tempi” è così grande che non possiamo fare a meno di farci prendere dall’ondata di calore emotivo a 16-bit, scialacquando le nostre finanze nell’ennesima trasposizione di un grande classico.

Io, e non ho paura ad affermarlo, ho avuto una stupenda epifania vintage con The Messenger: la nuovissima proposta di Devolver Digital realizzata da Sabotage Studio. Se vi ricordate il vecchio Ninja Gaiden per Master System avete già in mente più o meno l’essenza del gioco che andremo ad analizzare. Tuttavia, se fosse stato solamente una sorta di riproposizione del passato, questo titolo non avrebbe il mordente e l’appeal che invece ha in abbondanza. Sfruttando eccellentemente le caratteristiche dell’era 8-bit, The Messenger fonde letteralmente passato, presente e futuro per portare una miscela in grado di piegare il tempo al suo volere, portandovi nelle vecchie sale giochi senza togliervi i ricordi del nostro tempo. Se il gioco si basa sul mistico viaggio di un ninja verso la cima di una montagna sacra, scoprirete che in realtà sarete voi stessi i veri viaggiatori.

NINJA IN TIME

La premessa di The Messenger è piuttosto semplice e ricorda le classiche introduzioni da cabinato che scorrevano sullo schermo in attesa che arrivasse un giocatore a mettere il credito. Vi ritroverete in un’isola lontana, isolata dal mondo e ricca di luoghi mistici utilizzati da una congrega di ninja che si allenano in gran segreto. L’arrivo di un misterioso guerriero dell’ovest predetto nelle profezie segnerà l’inizio dell’apocalisse infernale e noi, nei panni del protagonista, dovremo portare una sacra pergamena sulla cima del monte divino in modo da fermare l’ascesa dell’inferno sulla terra.

Tale sarà il motivo principale che ci porterà a percorrere i vari scenari per almeno metà del gioco, per poi evolversi nelle battute finali attraverso una serie di ottimi colpi di scena che giocano con le dinamiche e i ruoli dei vari personaggi, rompendo anche la quarta parete di volta in volta. Già dai primi minuti di gioco è infatti possibile ammirare l’eccellente qualità dei dialoghi che compongono il titolo, i quali spaziano dall’umorismo più classico fino a disquisizioni filosofiche così profonde che non crederete al fatto di averle lette da un losco commerciante di artefatti incappucciato di un videogioco. Ogni riga e ogni personaggio sono stati accuratamente tarati per essere a metà tra il classico dialogo da intelligenza artificiale e la personalità fuori dagli schemi della cultura moderna. Perfino l’azione più stupida, come la ripetizione di un dialogo da loop infinito, può portarvi a nuove conversazioni che vanno ben oltre l’ambientazione da film orientale ricco di cliché.

Questo bizzarro e irriverente spirito che trasborda dallo schema della riproposizione di un canone dell’era Arcade è effettivamente ciò che descrive in poche parole l’essenza stessa di The Messenger, il quale risulta tremendamente audace nella sua proposta. Essendo pubblicato da Devolver Digital, non potevamo aspettarci niente di meno, in fondo. Il rischio però era quello di sfociare nell’eccesso, nel calarsi troppo in uno dei due lati temporali, nell’inserire qualche battuta di troppo che rompesse l’illusione nostalgica.

Eppure il team di Sabotage Studio è riuscito nel creare il perfetto bilanciamento per l’esperienza, soprattutto attraverso al modo in cui è possibile accedere a dialoghi e percorsi nascosti. Se, ad esempio, si è dei giocatori che vanno dritti al sodo senza perdere tempo in fronzoli, The Messenger assomiglierà moltissimo all’esperienza classica dove si metteva il gettone correndo all’impazzata per tenersi stretta la propria vita, in modo da non prosciugare il portafoglio. Al contrario, i curiosi e i pazienti saranno riempiti di strade alternative, segreti magici e lezioni di etica morale eseguite da un essere transdimensionale. Ognuno può scegliere il proprio modo di vivere questo gioco e, in effetti, si dice che conti più il viaggio che la destinazione.

The Messenger

SFASAMENTO DEGLI SHURIKEN

Il carisma non è di certo l’unico elemento che costituisce l’inebriante fascino di The Messenger, il suo gameplay è infatti una delle migliori rivisitazioni delle dinamiche che costituivano gli action-platformer del passato. Come citato in precedenza, la base è utilizzata per la produzione è molto simile a quella dei vecchi Ninja Gaiden, la quale vi farà balzare tra le varie zone tematiche – o quadri – del gioco attraverso trappole e acrobazie da eseguire per raggiungere il limite dello scenario. Alla fine di ogni percorso vi attenderanno dei boss con meccaniche uniche che riflettono le caratteristiche della zona di cui sono padroni. Data la sua natura. il fulcro dell’esperienza di gioco si appella quindi all’abilità del giocatore, chiedendo continue dimostrazioni di abilità via via più difficili in una curva abbastanza generosa anche per i neofiti del genere, nascondendo al contempo numerose ardue prove per i più accaniti.

Il sistema di controllo è assolutamente perfetto, anche se un controller – o una composizione da cabinato – risulta molto più comodo della classica tastiera. Questo perché spesso viene premiata la velocità di reazione dell’utente attraverso meccanismi molto precisi e pressioni repentine di pulsanti con la morte che incombe in ogni sbaglio. Sebbene ciò possa comportare una decisa frustrazione in alcune delle sezioni più impegnative, mitigata comunque dall’eccellente spalla demoniaca che viene a infastidirci in ogni singolo decesso, riuscire a eseguire alcune delle mosse più complesse fornisce una soddisfazione senza eguali, premiata dal gioco attraverso i guadagni e i segreti che è possibile ottenere solamente raggiungendo le zone più remote.

The Messenger non si accontenta di riproporre una formula vecchia di decenni, piuttosto la innova inserendo gadget e meccaniche che rendono il tutto estremamente fluido e dinamico, complici soprattutto l’eccellente level design e la cura maniacale del lato tecnico. Oltre ad avere un ramo di potenziamenti tutto da scoprire, la vera chicca del lavoro di Sabotage Studio risiede nei viaggi temporali che sono in grado di trasformare il gioco da 8 a 16-bit.

Per quanto questo meccanismo sia utilizzato prevalentemente per il gameplay creando aree che si possono risolvere solamente saltando avanti o indietro nel tempo, sul lato estetico risulta ancora più azzeccato, rendendo tale feature la punta di diamante dell’offerta artistica di The Messenger. Già di per sé molto dettagliato e pregno di musiche retrò bellissime che osannano le sfumature chiptune, il comparto tecnico è letteralmente raddoppiato proprio perché ogni singolo aspetto del gioco viene rappresentato sia a 8 che a 16-bit, il tutto con l’esercizio di una estrema cura fino all’ultimo pixel, special modo nella parte più moderna. Abbiamo dinnanzi un lavoro molto complesso che coinvolge sia la parte audio che quella video soprattutto perché si evitare il distacco tra due diverse tipologie di esecuzione, tuttavia il team di sviluppo è riuscito a creare la giusta armonia, in modo da non confondere il giocatore nei repentini cambi di scena dei portali.

Grazie a questo elemento e ai diversi strumenti ninja, The Messenger riesce a non cadere nella ripetitività che spesso colpisce le altre produzioni di questo tipo. Certo, una varietà maggiore di nemici avrebbe aumentato ancora di più il valore del titolo, ma si tratta di un dettaglio così poco influente da non inficiare sulla godibilità generale del titolo, il quale è anche piuttosto longevo rispetto alla media. Grazie al cielo, non abbiamo più bisogno di inserire delle monete per giocare ancora.

The Messenger
The Messenger
GIUDIZIO
The Messenger è un’ode alla gloria del puro stile Arcade. Non si tratta di una semplice riproposizione del già visto, piuttosto il lavoro di Sabotage Studio è stato quello di prendere una materia e plasmarla a proprio piacimento, creando una piccola gemma temporale in grado di catapultarci indietro di qualche anno senza perdere i canoni dell’industria attuale. Attraverso un humor geniale, una storia tutt’altro che scontata e un gameplay dalla difficoltà tarata al punto giusto, il viaggio del ninja verso il monte sacro risulterà un’impresa dal valore ben più grande degli 8 o 16-bit in cui è raccolta. Questo ammasso di viaggi nel tempo, shuriken e battute filosofiche è un oggetto di pregiato valore che dovrebbe appartenere alla collezione di ogni giocatore, a prescindere da quante sale giochi abbia visitato in vita sua. Ben presto, infatti, vi troverete a essere attirati dalle sue tonalità e sfumature proprio come quando viaggiavate dall’entrata della stanza fino ai comandi del vostro cabinato preferito.
GRAFICA
9
SONORO
9
LONGEVITÀ
8.5
GAMEPLAY
9
PRO
Curato in ogni minimo dettagli, in entrambe le versioni
Dialoghi divertenti e profondi, trama interessante
Gameplay eccezionale, frenetico al punto giusto
Molto longevo e ricco di percorsi alternativi da scoprire
CONTRO
Qualche incertezza nelle hitbox dei spuntoni
Alcuni boss hanno degli exploit che li rendono totalmente innocui
9
6521
ACQUISTALO SU AMAZON!