Brawlout
Versione testata: PS4

Brawlout

Per quanto un genere videoludico possa essere apprezzato, riuscire a far breccia nel cuore dei giocatori non è mai un compito semplice da assolvere, specie poi quando la concorrenza, come in ogni mercato degno di questo nome, si fa sempre più agguerrita e difficile da sgominare.

Ecco dunque che arriva anche su console Brawlout, un picchiaduro crossover che prova a insinuarsi tra il pubblico di appassionati e convincere qualcuno tra le miriadi di utenti che ormai da decenni hanno giurato fedeltà a Nintendo e alla serie Super Smash Bros. Vediamo insieme com’è andata.Brawlout

FRENESIA DI TASTI

Per quanto lo stile grafico ed estetico di questa produzione possa apparire accattivante, i modelli dei personaggi siano ben curati e piuttosto originali e diversi tra loro, purtroppo a qualsiasi utente bastano pochi round per capire che nell’economia del gioco c’è qualcosa che effettivamente manca. Ben presto si arriva alla conclusione infatti che il titolo non abbia molto altro da offrire rispetto a quanto appena detto e che lo stile di gioco che regola i combattimenti messo in piedi dagli sviluppatori purtroppo sia non poco deficitario.

Il roster è composto innanzitutto da nove personaggi di cui sei originali e tre in licenza da altri titoli come Guacamelee e Yooka-Laylee: un numero indubbiamente troppo basso dal mio punto di vista per riuscire anche solo a intrattenere oltre una manciata di ore. Inoltre, il gioco non offre nessun senso di progressione per il giocatore se non la possibilità di ottenere skin o avatar raccogliendo esperienza con i vari personaggi, un round dopo l’altro. Gli sfidanti che si possono utilizzare poi sono già tutti sbloccati fin dall’inizio pertanto si annulla anche qualunque stimolo o possibilità di perseguire determinate missioni o obiettivi al fine di sbloccare oggetti e personaggi giocabili, riducendo l’intrattenimento a un susseguirsi monotono di partite rapide online o in locale con gli amici.

Ma se da un lato un roster così ridotto potrebbe non rappresentare per tutti un problema allo stesso modo, dall’altra parte dobbiamo sottolineare come le partite e il sistema di gioco non contribuiscano in alcun modo a migliorare la situazione. Perché sì, nove personaggi non sono molti ma sembrano ancora di meno quando hanno tutti uno stile di combattimento che si assomiglia, privo di mosse speciali o mosse finali e circoscritto solo alla pressione frenetica dei tasti per colpire e saltare. Esattamente come in Smash Bros., i personaggi si indeboliscono colpo dopo colpo man mano che la loro percentuale di essere schizzati via dalla mappa aumenta. A parte qualche minima differenza, come si diceva, non ci sono grandi variazioni sul tema tra un combattente e l’altro e tutti quanti posso sfruttare allo stesso modo la medesima modalità rabbia ovvero una modalità che può essere attivata dopo aver ricevuto un po’ di colpi e che ci rende più forti e scattanti.

Brawlout

STILE PIATTO

Oltre alla mediocrità degli scontri che abbiamo appena descritto, c’è da dire che anche tutto il contesto fatto di menù, oggetti sbloccabili e modalità di gioco non riesce a dare uno slancio al titolo né tantomeno a insaporire quella che è l’offerta degli sviluppatori. I match possono essere combattuti fino a un massimo di quattro giocatori, che sia in locale oppure online, e in modalità tutti contro tutti oppure a squadre. Ogni partita conclusa garantisce un certo numero di punti esperienza e monete rispettivamente al nostro lottatore e per il profilo utente: i primi servono per far salire di livello il singolo personaggio e sbloccare la sua nuova skin, le monete invece sono associate al giocatore e possono essere spese nel negozio per acquistare delle piñata contenenti oggetti estetici casuali come avatar, nuove animazioni o skin di altro genere.

Insomma, un piatto tutt’altro che ricco e invitante che spegne praticamente ogni entusiasmo e la volontà di miglioramento nel giocatore se non per il puro gusto di vedere un lottatore vestire uno stile differente. Un secondo problema invece riguarda l’infrastruttura online del gioco che, come prevedibile, non può contare su server dedicati ma piuttosto su un modello peer-to-peer tra giocatori il che si traduce spesso e volentieri in partite stracolme di lag e rallentamenti di ogni genere poiché dipendenti direttamente dallo stato della connessione internet degli sfidanti. Una soluzione tutt’altro che valida per un titolo che viene comunque venduto, almeno su console, al prezzo di 19,99 euro.

Brawlout

Ed  è un peccato constatare quanto possa essere ripetitivo e poco invitante il gameplay del gioco poiché, graficamente, questo Brawlout riesce comunque a farsi apprezzare e anche i personaggi originali creati risultano piuttosto simpatici e originali.

Ma se un prodotto di questo tipo non riesce a fare della varietà delle situazioni e del roster un suo punto di forza, al netto di qualsiasi altro problema di infrastruttura, allora non possiamo far altro che bollare questa produzione come un fallimento, per quanto parziale, segnato dalla mancanza di caratteristiche imprescindibili per un gioco esponente di questo genere.

Brawlout
Brawlout
GIUDIZIO
Brawlout cerca di intercettare il successo di saghe come Super Smash Bros. proponendo un gioco dal design accattivante, graficamente piacevole e con personaggi simpatici e caratteristici. Purtroppo però l'appiglio grafico del gioco si scontra con la realtà di un gameplay molto basilare, ripetitivo e un livello contenutistico ridotto all'osso tra combattenti e modalità di gioco. Un prodotto per certi aspetti scialbo, che manca di carattere ma che potrebbe appassionare e divertire di più qualora venisse arricchito (gratuitamente) con nuovi contenuti.
GRAFICA
7
SONORO
6.5
LONGEVITÀ
5.5
GAMEPLAY
5
PRO
Design accattivante
Possibilità di giocare online e in locale
CONTRO
Gameplay monotono ed eccessivamente semplificato
Nove combattenti con stili di gioco piuttosto simili
Multiplayer online con connessione peer-to-peer
5.2
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