È il momento delle “collection” anche per le saghe Nintendo: dopo un discutibile Mario Party: The Top 100 (che non ci ha particolarmente convinto lo scorso anno), ora ci troviamo di fronte a WarioWare Gold, la summa massima della serie delirante di “mini-mini-minigiochi” con protagonista il rotondo nemico di Mario e la sua scalmanata combriccola.
Sono più di 300 le prove racchiuse in questo nuovo capitolo, tra le quali 50 sono totalmente inedite, e riprendono tutte le modalità di gioco che Wario ha sfoderato nel corso di questi ultimi anni su tutte le console portatili su cui è apparso: da quelli affrontabili semplicemente col tocco di un pulsante e la croce direzionale (ereditate dal primo episodio uscito su Game Boy Advance), a quelli più recenti capaci di sfruttare sensori di movimento (WarioWare Twisted, sempre per GBA, ma mai uscito in Europa) e touchscreen (Nintendo DS).
BEST OF
Il canovaccio è sempre lo stesso: una successione di velocissimi minigiochi nei quali, nel giro di pochi secondi, bisogna capire cosa fare e agire, prima che il conto alla rovescia finisca irrimediabilmente. Le situazioni sono paradossali e fanno sembrare matto chiunque provi a descriverli: non fare bagnare un gatto mentre cammina sotto la pioggia, fermare un disco nel punto giusto, evitare che un maiale esca dal recinto, favorire la digestione di un pasto, mettere il dentifricio su uno spazzolino. Ancora più demenziali sono le caratterizzazioni assolutamente folli, kitsch e sempre diverse e spassose: WarioWare Gold è letteralmente un mix di stili e animazioni così diverse e volutamente brutte da vedere al punto da rappresentare una vera e propria enciclopedia del trash.
Nel caso di WarioWare Gold, tutto si complica perché, dopo una prima sequenza in cui le modalità (touchscreen, sensori di movimento e tasti da premere) si susseguono in maniera ordinata, il gioco inizierà a mescolarle tutte a velocità sempre maggiore, aumentando la difficoltà nel capire, da un minigioco all’altro, quale sia la chiave per vincere. Ovviamente in pochissimi secondi.
UN OTTIMO ESPERIMENTO
L’estrema ricchezza di minigiochi è l’arma vincente di WarioWare Gold, visto che la varietà già incredibile dei singoli capitoli precedenti viene triplicata in questa collection. Ma anche il contorno arricchisce un piatto già ben saporito: per la prima volta, il gioco ha dei dialoghi interamente doppiati in italiano, con la solita qualità a cui Nintendo Italia ci ha abituati non solo nell’adattamento dei testi, ma anche nella scelta delle voci, simili alle originali e splendidamente performanti (e confrontarsi con il mitico Charles Martinet, voce americana di Wario, Mario e Luigi, è decisamente una sfida importante per qualsiasi doppiatore).
Anche tutte le modalità extra (rivisitazioni delle modalità principali con una difficoltà superiore, che decisamente non perdonano e adatte a chi ha spolpato il gioco, anche nelle versioni precedenti) sono una bella aggiunta che nei titoli originali non c’erano e che rappresentano un ulteriore plus di questa collection, che non solo raccoglie ma sconvolge le regole. Visto il tempo passato dall’uscita dei giochi originali e l’evoluzione vissuta dalla serie in tutti questi anni, che WarioWare Gold ospita felicemente in una sola cartuccia, non possiamo che essere contenti di questo esperimento, sperando che Nintendo continui così in qualsiasi altra iniziativa low cost di ravvivamento di vecchie glorie (sì, insomma, a differenza dei pigri porting disponibili ormai da un anno per Switch e 3DS).