The Elder Scrolls: Legends - Casate di Morrowind

Le Leggende di Tamriel #11 – Caius Cosades

Nel nuovo episodio della nostra rubrica Le Leggende di Tamriel, proseguiamo la narrazione delle vicende dei personaggi più influenti di Morrowind e la loro trasposizione all’interno di The Elder Scrolls: Legends, gioco di carte di Bethesda ispirato alla saga ruolistica.

Oggi parliamo di Caius Cosades, un Monaco Imperiale e Gran Spymaster dell’ordine delle Blade a Vvanderfell, il quale venne incaricato di una missione delicatissima: addestrare colui che avrebbe realizzato la Profezia.

LA STORIA

Durante gli eventi dell’anno 427 della Terza Era, Caius Cosades fu il capo delle Blades a Vvardenfell. Cosades ricevette informazioni dallo stesso Uriel Septim VII su un prigioniero che ne suscitò l’interesse. L’imperatore era convinto che tale prigioniero sarebbe stato in grado di realizzare la profezia di Nereverine. Dopo che il prigioniero fu portato a Seyda Neen, furono reindirizzati a Balmora, dove si sarebbero incontrati con Caius Cosades nella sua casa. A quel punto, su volere dell’imperatore, il prigioniero fu nominato membro novizio delle Blades.

Da quel momento in poi, Cosades usò il prigioniero come agente, e lo addestrò, assegnandogli diverse missioni e facendolo incontrare con corrispondenti come Hasphat Antabolis della Gilda dei Combattenti e Sul-Matuul della tribù Urshilaku. Col passare del tempo, il piano architettato da Uriel Septim, stava pian piano prendendo forma, il giovane prigioniero cresceva e imparava e ben presto, l’imperatore ne era convinto, la profezia si sarebbe avverata.

Dopo che l’agente fu inviato nella caverna di Ilunibi a uccidere Dagoth Gares, membro dell’antica Casa Dagoth, contrasse la malattia di Corprus. A questo punto l’unica possibilità era sperare che raggiungesse in tempo Divayth Fyr, che lo avrebbe curato. Dopo un lungo periodo di cura l’agente tornò da Caius Cosades, il quale nel frattempo, era stato promosso a Operative. Il suo nuovo incarico però durò poco, in quanto ben presto Caius fu richiamato alla Città Imperiale. Caius Cosades tornò a Cyrodiil mentre la missione proseguì anche senza di lui al comando.

Una volta che Caius partì per Cyrodiil nell’anno 427 della Terza Era, l’agente continuò col piano dell’imperatore Uriel, stabilendosi e proclamandosi il nuovo Nerevarine. Da quel momento, il Nerevarine avrebbe adempiuto alla profezia, uccidendo Dagoth Ur.

Dopo la crisi di Oblivion nell’anno 433 della Terza Era, Caius si ritrovò di stanza nella città-stato di Kragenmoor, al tempo sotto l’occupazione Hlaalu. Fortunatamente per lui, la crisi non determinò grandi stravolgimenti nella sua vita, permettendogli, in tutta tranquillità, di tornare una seconda volta a Cyrodiil e nella città-stato di Kvatch per far visita alla tomba di Uriel Septim VII, rendendo così omaggio al suo vecchio amico. Terminato il periodo di devozione all’imperatore Uriel, Caius partì definitivamente proseguendo i suoi incarichi come Spymaster delle Blades. Questo periodo della vita di Caius è molto poco conosciuto, ma probabilmente morì di vecchiaia.

ANALISI DELLA CARTA

Caius Cosades è il primo personaggio dell’espansione Casate di Morrowind con cui veniamo a contatto. È lui infatti che ci guiderà nei primissimi atti degli indovinelli proposti come nuova campagna single player. Oltre a fungere da guida, Caius possiede ovviamente anche una sua carta personale in Legends, decisamente poco utilizzata considerato il suo effetto estremamente dipendente dalla fortuna e non determinante nell’esito della partita.

Caius ha un costo di magicka pari a 4, supportato da statistiche un po’ sotto tono, 3 di attacco e 4 di difesa (decisamente poco rispetto a quanto siamo abituati a vedere in Legends). Il personaggio possiede un effetto di evocazione, come accennavamo in precedenza, che ci chiederà di indovinare quale carta si trova nella mano del nostro avversario tra le due che ci verranno mostrate. Se siamo così fortunati da indovinare, le creature nella nostra mano riceveranno un buff di +1/+1.

Dunque una carta molto “for fun”, che non trova di certo spazio in mazzi competitivi, ma che in Legends può ritagliarsi comunque un ruolo importante come guida introduttiva ai nuovi puzzle game.