Dopo la Tesla Roadster che ha iniziato lo scorso febbraio il suo viaggio verso Marte attraversando il nostro sistema solare, armati di buona volontà e uno spirito esplorativo potrete raggiungere il pianeta rosso prima dell’auto di Elon Musk e mettere a dura prova le vostre abilità strategiche in un simulatore che ci ha affascinato per i temi trattati e per una qualità realizzativa attenta ai minimi dettagli. Andiamo comunque con ordine.
Surviving Mars è un gioco che vi pone di fronte l’obiettivo di colonizzare Marte. Non esiste una vera e propria trama che vi condurrà durante lo svolgimento di questo obiettivo da portare avanti, dato che il gioco segue per lo più una natura manageriale alla Sim City, ma è strutturato in modo da rendere graduali i vari passaggi che seguono la colonizzazione. Inizialmente dovrete esplorare il nuovo pianeta, mandando in avanscoperta una serie di droni che studieranno il terreno dell’area di gioco e trovare le aree più adatte alla creazione delle prime basi di supporto, capire quali siano le zone più adatte all’avvio delle prime costruzioni e trasferire gradualmente i primi abitanti nelle aree abitative che offrirete alla popolazione terrestre interessata a vivere su Marte.
Sarà quindi dalla Terra che inizierete a stabilire le prime fasi delle vostre missioni, facendo atterrare gli elementi cardine che consentiranno alla colonia di prosperare nel tempo a venire. Scelta un’area “ideale” (magari contenente acqua e minerali da estrarre) affiderete ai robot la costruzione di pannelli solari e parchi eolici per consentire di rendere gradualmente sempre più autonoma la popolazione che invierete su Marte. È importante considerare, infatti, che mentre in una prima fase dipenderete obbligatoriamente dalla Terra, il gioco inizia a farsi via via più interessante quando farete affidamento esclusivamente sulle vostre risorse.
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UN APPROCCIO TROPPO RUDE
Il menu iniziale di Surviving Mars è di per sé molto semplice: è possibile avviare una partita rapida o la campagna, con l’unica differenza apparente di poter definire le motivazioni che vi spingono a colonizzare Marte per dare un senso alla vostra avventura: siete degli scienziati o dei naturalisti? Avventurieri o affaristi? Parte di queste scelte non muteranno di molto il proseguimento della storia ma vi consentiranno di dare un perché alla vostra avventura, definendo anche la tipologia di persone che andranno a vivere sulla colonia, il perché queste verranno invitate a farlo e soprattutto stabilire le risorse a disposizione per iniziare la colonizzazione.
Il primo impatto sulla PlayStation 4 Pro, con cui abbiamo provato questa produzione di Haemimont Games, non è stato dei migliori. Ci siamo resi conto fin da subito che l’interfaccia e i testi a schermo sono stati studiati principalmente per chi utilizza un PC e per giocare abbiamo dovuto abbandonare la comoda posizione sul divano portandoci a ridosso della TV. Non è presente un vero e proprio tutorial e la cosa spiazza non poco: al primo tentativo abbiamo infatti iniziato a costruire la colonia in un terreno arido proprio perché inconsapevoli che avremmo potuto avviare una scansione delle varie aree prima di far atterrare il razzo con i nostri robot.
Comprese le prime meccaniche e dopo aver seguito le note a schermo (soltanto in inglese) che il gioco propone per le varie operazioni da eseguire, vedrete le città nascere all’interno di enormi semi-sfere pressurizzate che consentono alla natura e ai coloni di vivere come se si trovassero sulla Terra. Il gioco è incentrato sul realismo, di conseguenza non vi troverete di fronte a una fantascienza innaturale o eccessivamente avveniristica, tutt’al più vedrete nascere aree abitative o lavorative con un design futuristico e piacevole da osservare, sia da lontano sia praticamente a ridosso con la soglia di casa.
NON MANCANO I DISASTRI
Oltre a dover tenere sotto controllo la crescita tecnologica, le scorte delle materie prime, la costante ricerca di acqua e lo stato di salute della vostra popolazione, Surviving Mars gode di un altro aspetto tipico della simulazioni strategiche à la Sim City: gli imprevisti. Come detto in precedenza, gli sviluppatori hanno cercato di dare una connotazione realistica all’intera produzione, di conseguenza non aspettatevi astronavi aliene in stile Indipendence Day che verranno a distruggere le vostre costruzioni, quanto più la possibilità che una pioggia di meteore investa le vostre costruzioni e vi costringa a trovare rimedi nel più breve tempo possibile. Ogni area è più o meno soggetta a disastri, già in fase di analisi potrete sapere se la convenienza di materie prime disponibili sia rapportabile al rischio di eventi atmosferici che possono colpire la zona. Anche in questo, le fasi di analisi per la scelta dell’area in cui intendete costruire le vostre colonie sono fondamentali.
Un disastro di altro tipo è quello di natura “finanziaria”: il denaro a vostra disposizione per avviare la colonia potrebbe venire eroso prima che questa diventi autosufficiente, bloccando del tutto la possibilità di espansione e vedendo gradualmente sgretolare i vostri successi: la popolazione non sarà soddisfatta, non avrà cibo a sufficienza, la corrente elettrica non potrà soddisfare le richieste e lentamente vedrete il vostro sogno di colonizzare Marte svanire nel nulla. Altre situazioni limite sono quelle che vedono la rottura di una fabbrica senza avere a vostra disposizione le materie prime necessarie per ripararla, è quindi consigliato valutare con attenzione il ritmo della vostra espansione perché altrimenti il primo nemico della vostra colonia sarete proprio voi stessi.
ATTENZIONE AI PARTICOLARI
Rispetto ad altre simulazioni strategiche del passato, Surviving Mars offre una visuale a 360° zoomabile a piacimento. Per dirla in breve, è come se aveste allo stesso tempo il controlli di Sim City e di The Sims semplicemente giocando con lo zoom verso la mappa di gioco. L’aspetto simulativo cade anche sui particolari estetici e lo si può osservare in ogni ambito: il deterioramento di una riserva mineraria, una fabbrica o una zona di raccolta non è indicato esclusivamente da dei dati statistici, lo si può osservare proprio dal punto di vista estetico e vi consente di intervenire prima ancora che avvenga un eventuale disastro. Vi accorgerete a occhio se i rifiuti superano la capacità di stoccaggio dell’area preposta e dovrete correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
Gli abitanti delle vostre colonie sono invece dei veri e propri cuccioli da accudire. È importante non focalizzarsi soltanto sull’aspetto industriale e di crescita tecnologica ma dovete provvedere al mantenimento di uno stile di vita sano per la popolazione, in grado di rendere piacevole la permanenza degli umani sul pianeta Marte. Le aree abitate, infatti, se non dotate dei giusti confort si trasformeranno ben presto in dei veri e propri manicomi in cui gli abitanti vivranno male, avranno un tasso di crescita minimo e di mortalità elevato.
Il motore grafico di Surviving Mars vi permette di tenere sott’occhio tutto questo senza necessariamente focalizzarsi su percentuali e dati, tutto scorre fluido e gradevole alla vista anche quando le colonie iniziano a ingrandirsi notevolmente. Qualche strano effetto lo abbiamo però notato nell’avvio del gioco quando la musica salta durante i caricamenti e, come detto inizialmente, a causa dell’interfaccia non studiata per un uso da divano: i testi sono troppo piccoli e, ci auguriamo, che gli sviluppatori valutino di correggerli quanto prima per rendere più comodo giocare anche agli utenti console che altrimenti rischierebbero di non apprezzare appieno una simulazione davvero bella e piacevole da vivere.