The Legend of Zelda: Twilight Princess HD

The Legend of Zelda: Twilight Princess HD

All’epoca della pubblicazione, nel lontano 2006, Twilight Princess venne accolto con una certa freddezza. La qualità media era indiscutibile, ma alla nuova avventura di Link mancava il guizzo, quell’aspetto capace di emergere con prepotenza. Qualche mese prima un altro lupo aveva invaso gli schermi videoludici in Okami. A Link-Lupo mancava insomma l’effetto novità. Twilight Princess non era privo di personaggi memorabili – vedi Midna – o di scorci affascinanti – come quelli offerti dal crepuscolo. Nintendo, tuttavia, era sembrata poco coraggiosa, sin troppo conservatrice. Un po’ è vero, un po’ è giustificato.

È bene contestualizzare il gioco e ricordare chi l’aveva preceduto. Prima di Twilight Princess, quantomeno sulle console casalinghe, c’erano stati Wind Waker e Majora’s Mask. Sul cel-shading di Wind Waker si erano spesi fiumi di parole; nei forum si erano consumate battaglie all’ultimo sangue tra sostenitori e detrattori. Nintendo aveva scombussolato i suoi fan, per quanto col senno di poi sia finito tutto a tarallucci e vino. Majora’s Mask, d’altro canto, era stato l’episodio della follia, quello fuori dagli schemi. Un Ocarina of Time sotto l’effetto di droghe. Twilight Princess segna il ritorno alla normalità e alla quiete. Niente estetiche ardite, niente maschere strampalate. È un capitolo oscuro e tenebroso, è vero, ma in fondo diligente, rassicurante. È Ocarina of Time 2.0, è lo Zelda della tranquillità. Nintendo voleva placare gli animi e dare ai suoi fan un episodio il più tradizionale possibile.

UN LUPO MANNARO A HYRULE

Una tradizione, comunque, non priva di innovazioni. Il dualismo che caratterizza numerosi episodi della serie ricompare puntuale: è l’alternanza tra il mondo della luce e il mondo del crepuscolo. Due regni distinti che qui collidono, perché le tenebre hanno il brutto vizio di voler invadere Hyrule. Un dualismo che ricorda A Link to the Past e il più recente A Link Between Worlds. Più in generale, il rapporto luce/ombra è un tema caro alla serie ed è stato ripreso secondo varie declinazioni nel corso degli anni. Il vero elemento di novità di Twilight Princess è l’altra faccia di Link: il nostro eroe di verde vestito può trasformarsi in lupo, con tutto quel che ne consegue. È l’effetto dello scontro tra i due mondi della luce e delle tenebre: Link è il prescelto, può sopravvivere anche nel crepuscolo, semplicemente con qualche ciuffo di peli in più. Dal punto di vista narrativo, al di là del solito Ganondorf che vuole conquistare Hyrule, brilla per caratterizzazione la piccola e ambigua Midna. Un personaggio affascinante, enigmatico, costantemente in bilico. All’inizio l’utente è costretto a fidarsi di lei. Midna dichiara di volere aiutare Link, ma non è un personaggio facile da interpretare, sembra nascondere qualcosa. Midna cavalca Link-Lupo e affianca costantemente l’eroe supportandolo in molti frangenti. Twilight Princess non sarà l’episodio migliore, ma Midna è indubbiamente tra i personaggi più riusciti dell’intera serie.

Pur con numerose variazioni sul tema, Twilight Princess recupera in tutto e per tutto la struttura classica della serie. Esplorazione, dungeon, nuovo strumento; esplorazione, dungeon, nuovo strumento. Uno Zelda da manuale. L’incontro tra i mondi della luce e delle tenebre crea tuttavia non solo due realtà distinte, in costante dialogo e popolate da nemici differenti, ma è anche all’origine della trasformazione di Link – come si diceva – e di conseguenza motore delle nuove meccaniche offerte dall’utilizzo di Link-Lupo. Link-Lupo può sfruttare attacchi semplici frontali oppure, in tandem con Midna, agganciare nemici in sequenza. Link-Lupo può fiutare i personaggi o usare l’istinto per individuare ciò che l’occhio di Link-elfo non riesce a cogliere, scavare il terreno per recuperare tesori o infilarsi in buchi angusti per superare gli ostacoli. L’approccio del giocatore risulta ben diverso qualora si utilizzi Link nella sue sembianze classiche o in versione lupo. Ovviamente il design del mondo di gioco si adatta di conseguenza. Il “solito” Link, invece, può usare la “solita” accoppiata spada e scudo; i “soliti” strumenti recuperati nei dungeon che consentono di rileggere aree già visitate in chiave del tutto nuova; la “solita” Epona, compagna fidata di innumerevoli avventure.

LUCI E OMBRE IN HD

Twilight Princess su Wii non era un gioco perfetto. A molti pregi il gioco affiancava alcuni difetti, più o meno rilevanti. I combattimenti in versione lupo non risultavano del tutto convincenti, per esempio, e alcune fasi – una su tutte la ricerca delle gocce di luce – sembravano sin troppo prolisse, quasi posticce. Se al primo difetto, comunque marginale, questa edizione HD non ha posto rimedio, è migliorata la situazione sul versante delle gocce di luce. In ogni location sono diminuite da 16 a 12 (e a dire il vero sono ancora troppe, ma è comunque un passo in avanti). Per il resto il gioco ha indubbiamente beneficiato del restyling: le texture sono state in parte ridisegnate, in parte riciclate ma ripulite. Il colpo d’occhio generale è più che positivo, anche perché i colori appaiono vividi e la gestione delle luci più accurata. Il peso degli anni si sente, ma Twilight Princess HD si difende più che dignitosamente.

Il GamePad consente inoltre di giocare off-screen, di passare quindi in qualsiasi momento dal televisore al pad per continuare l’avventura. Un’aggiunta gradita, anche se come sempre lo schermo del pad non rende certo giustizia alla risoluzione del gioco. Interessante anche il supporto agli Amiibo, in particolare al nuovo Amiibo Link-Lupo. Quest’ultimo serve a sbloccare un nuovo dungeon, anche se per questa recensione non ci è stato possibile provare con mano la nuova area (Nintendo ci ha fornito una copia liscia del gioco). Per gli avventurieri più coraggiosi c’è anche la possibilità di iniziare il gioco nella modalità Eroe: ciò significa nessun cuore per recuperare energia e nemici più tosti.

Le riedizioni, in particolare in questi ultimi tempi, sono accolte generalmente con una certa diffidenza, talvolta sono oggetto di critiche (preventive). C’è bisogno di titoli nuovi, questo vale sempre, ma operazioni come questa consentono ai nuovi giocatori di recuperare opere storiche, ai vecchi appassionati di riassaporare atmosfere sopite. In quest’ottica, Twilight Princess svolge pienamente il suo dovere. Non è di certo l’episodio più memorabile di Zelda, ma è un signor gioco, un’avventura di qualità. Col senno di poi, un capitolo da rivalutare.

GIUDIZIO

Twilight Princess ha gli stessi pregi e qualche difetto in meno dell’originale pubblicato su Wii nel 2006. Il gioco beneficia indubbiamente del restyling grafico e di qualche limatura alle meccaniche di gioco. Non lo Zelda migliore, ma pur sempre uno Zelda di qualità.