Metal Gear Survive
Versione testata: PS4 Pro

Metal Gear Survive

L’assenza di Kojima e del suo staff, oltre a pesare sulla componente narrativa, si è riversa anche sul comparto tecnico e artistico dell’intera produzione. Dimenticate quindi le lunghe sequenze cinematografiche che hanno caratterizzato in particolar modo il quarto capitolo della serie: in Metal Gear Survive i filmati sono merce rara, quasi un controsenso verrebbe da dire. Non a caso le parti più interessanti sono quelle che aprono e chiudono l’arco narrativo della campagna single-player.

In termini di asset, animazioni e level design, è evidente il copia-incolla fatto da Konami, con molti elementi ripresi direttamente dal precedente capitolo della saga e inseriti in questo nuovo spin off. La Mother Base (o quel che ne resta), le distese desertiche di Dite e gli sporadici edifici al suo interno, sono un chiaro riferimento alla volontà di rimanere in parte legati in qualche modo alla saga principale nonostante enormi differenze in fatto di idee e di gameplay. Il risultato è un level design che non si distacca molto da quanto visto in The Phantom Pain, incapace di trovare una propria dimensione in un contesto che di spunti creativi ne avrebbe comunque da offrire. Prendiamo ad esempio i Vaganti, che non fanno di certo gridare al miracolo per quanto riguarda il design, oppure le ambientazioni esterne, decisamente scarni e privi di carattere. Una piccola eccezione viene fatta per gli interni degli edifici e delle strutture, che sono maggiormente curati e rispecchiano bene l’atmosfera survival del titolo in questione. Un maggiore sforzo dal punto di vista artistico avrebbe sicuramente avuto un importante impatto sul level design, come accade da sempre nei capitoli della storica serie.

Metal Gear Survive

Tutto sommato il solito Fox Engine offre un ottimo colpo d’occhio ma l’impressione è che non sia stato sfruttato al meglio, complice l’assenza del team che ne ha curato lo sviluppo. Se i modelli poligonali di edifici e personaggi appaiono ben realizzati, non manca qualche incertezza su diversi aspetti: su tutte alcune texture poco definite, un pop-up abbastanza marcato sugli elementi in lontananza e animazioni non sempre perfette, soprattutto quelle dei vari animali che incontreremo su Dite. Dall’altra parte troviamo un frame-rate solidissimo a sessanta frame per secondo e una stabilità grafica che ben figura su PS4 Pro, con tanto di HDR attivabile dal menu di gioco. Buono il comparto sonoro, con un doppiaggio (a scelta tra inglese e giapponese) di buon livello, ma anche in questo caso gli unici elementi realizzati ex novo riguardano gli agghiaccianti lamenti dei Vaganti, che in più di un’occasione ci hanno fatto sobbalzare dalla sedia. La colonna sonora si attesta su discreti livelli ma, complice anche l’assenza di filmati di gioco, non si dimostra all’altezza delle precedenti produzioni, fatta eccezione per qualche brano che è possibile ascoltare dopo averlo raccolto durante una delle tante esplorazioni.

IN QUATTRO È MEGLIO

La moda dei giochi always online trova terreno fertile anche in Metal Gear Survive, che nonostante la campagna completamente giocabile in single-player, necessita comunque di una connessione a Internet per essere giocato. Una soluzione dettata dai tempi che si traduce in frequenti salvataggi automatici via server ogni qual volta che si ritorna al proprio campo base. Il fulcro del gioco ruota attorno al single player ma dopo qualche ora sarà possibile ospitare o partecipare a partite online in compagnia di altri tre giocatori. Al momento l’esperienza multiplayer di Metal Gear Survive è limitata a una sola modalità cooperativa, disponibile in tre diversi livelli di difficoltà, in cui quattro giocatori devono resistere a tre ondate a difficoltà crescente di attacchi dei Vaganti, difendendo un estrattore di cristalli Kuban dai loro assalti.

Metal Gear Survive

Per farlo potremmo fortificare l’area con recinzioni, postazioni fisse, sacchi di sabbia o optare per le innumerevoli possibilità che il gioco offre. Niente di nuovo comunque, dal momento che la struttura di questa modalità online è pressoché uguale a quella affrontata varie volte nella campagna. Oltre a difendere in compagnia la trivella viene data inoltre la possibilità di affrontare brevi obiettivi secondari che, se completati, conferiranno al gruppo bonus, come l’uso di Walker Gear, e risorse extra. Una modalità questa priva però di particolari spunti come ad esempio dei boss da affrontare durante le ondate o degli obiettivi dinamici che vanno ben oltre il raccogliere degli oggetti. Soprattutto ai livelli di difficoltà maggiori è richiesta una precisa collaborazione tra i giocatori, la cui divisione dei compiti in base alle proprie caratteristiche diventa fondamentale per resistere alle tre ondate di attacchi di non morti. La componente multiplayer è sorretta da un ottimo sistema di matchmaking con tanto di stanza stile realtà virtuale in cui poter scegliere e gestire il proprio equipaggiamento, costruire oggetti e provare il proprio arsenale contro dei manichini. Anche se divertente da giocare in compagnia, il motivo principale per cui partecipare alle partite online risiede nelle tantissime ricompense, tra progetti e materiali di ogni genere, che riceverete alla fine di ogni match. Un ottimo metodo per far fronte alle difficoltà in cui ci si potrebbe imbattere nel comparto single-player, magari affrontando di tanto in tanto qualche partita online.

TRA CERTEZZE E INCOGNITE

Farà discutere sicuramente la presenza di microtransazioni, nella fattispecie quelle relative all’acquisto di slot secondari per la creazione di altri personaggi. Va precisato che è possibile sbloccare un personaggio aggiuntivo semplicemente giocando (anche se sono richieste davvero molte ore di gioco) ma in tanti non hanno accolto con entusiasmo i 1000 crediti SV (10 euro se acquistati con denaro reale) da spendere per accedere subito a uno slot personaggio secondario.

Una mossa che ha sollevato feroci critiche all’operato di Konami, già nell’occhio del ciclone per varie vicissitudini passate e la realizzazione di uno spin off che continua a dividere fan, e non, della saga. Anche se è stata svelato il prossimo arrivo di una nuova modalità cooperativa online, resta l’incognita su come Konami intende supportare un gioco che offre di suo molte ore di divertimento, anche una volta terminata l’avventura su Dite. Ed è proprio il supporto sul lungo periodo che potrebbe far ricredere gli scettici sull’effettiva qualità del gioco oltre a mantenere sempre vivo l’interesse dei giocatori che hanno concesso una chance e acquistato il nuovo spin-off di Metal Gear.

Metal Gear Survive
Metal Gear Survive
GIUDIZIO
Metal Gear Survive è un titolo destinato a far discutere a lungo, nel bene e nel male. Nonostante la pesante eredità, la casa nipponica è riuscita a sfornare un ottimo action survival che però vede gravare su di sé un pesante fardello, quella dicitura "Metal Gear" che alcuni avrebbero desiderato vedere omessa del tutto. Survive è un titolo a tratti sorprendente, pieno di cose da fare e in grado di soddisfare i giocatori alla ricerca di un titolo dal buon tasso di sfida ma in grado di regalare tante soddisfazioni. Le fasi stile tower defense, unite a un’ottima struttura gestionale della propria base, donano un’ulteriore profondità a un titolo che si mostra completo sotto vari aspetti. Nonostante Metal Gear Survive sia ancorato su solide basi, a deludere sono proprio gli elementi che hanno segnato l’ascesa di questa serie nell’olimpico videoludico, con una trama priva di mordente e momenti epici, e un level design fin troppo limitato a un semplice copia ed incolla che non riesce, purtroppo, a brillare di luce propria. Alla fine Konami può comunque ritenersi soddisfatta del suo spin off, non certo l'unico senza la supervisione di Kojima ma il primo dall'addio del suo creatore. La strada verso il “paradiso”, però, si preannuncia tutta in salita.
GRAFICA
7.5
SONORO
7
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
7.5
PRO
Un action survival a 360 gradi
Tante ore di gioco assicurate
Ottimo tasso di sfida...
CONTRO
…ma sa essere frustrante in diverse situazioni
Trama piuttosto piatta
Il multiplayer non è curato quanto il single-player
7.5
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