Monster Hunter: World
Versione testata: PS4 Pro

Monster Hunter: World

Capcom porta la sua saga ruolistica su PS4 e Xbox One con una nuova esperienza cooperativa.

Le tante sfaccettature del gameplay danno vita a un hunting game caratterizzato da forti elementi action-RPG, in grado di regalare enormi soddisfazioni soprattutto dopo aver messo al tappeto un mostro alto come un palazzo di tre piani. Fronteggiare queste bestie diventa quasi una sorta di danza guerriera fatta di schivate, attacchi e ritirate che possono protrarsi a lungo, tenendo d’occhio però il limite di cinquanta minuti per completare una missione o altri incarichi. Inevitabile associare alcune similitudini nel combattimento con i succitati titoli FromSoftware, sia per la concezione degli scontri che per la gestione della telecamera, con quella automatica che è sembrata talvolta ostica da gestire ma utile per colpire punti specifici del mostro senza correggere continuamente l’inquadratura. In ogni caso, Monster Hunter: World non prevede una vera e propria crescita del personaggio ma un potenziamento di armi ed armature, che saliranno di grado tramite le “sfer-armatura”, in grado di migliorare statistiche difensive all’aumento di ciascun livello. Ci sono poi altri accessori, come i ciondoli, che migliorano alcune delle statistiche del giocatore e di alcuni oggetti che conferiscono buff specifici.

Sono invece quattordici le armi con cui eliminare o catturare i giganteschi mostri del Nuovo Mondo. Dalle pesanti asce alla classica accoppiata spada-scudo, passando per archi, balestre (nella variante leggera e pesante) e armi fuori dagli schemi come il corno da caccia, con cui comporre melodie per potenziare il proprio personaggio e gli alleati, o addirittura bastoni in grado di lanciare insetti per colpire i punti deboli del nemico. Alcune armi inoltre possono essere equipaggiate con proiettili (balestre) o frecce rivestite (archi) per sfruttare al meglio le debolezze dei mostri. Armi che coprono un vasto range di stili di combattimento e che è possibile potenziare alla forgia con i materiali recuperati dai mostri sconfitti. Il combat system offre dunque una grande profondità, dal momento che ciascuna arma è caratterizzata da un vasto moveset con cui dare vita a spettacolari combo.

Monster Hunter: World

Alla base, però, World è un Monster Hunter a tutti gli effetti, un gioco che fa della caccia, del farming e di una costante ricerca dell’equipaggiamento migliore possibile la propria essenza. Ed è qui che il titolo non scende mai a compromessi, ostinando meccaniche ripetitive e derivative che però non tutti sono disposti ad accettare. Ed è proprio questo gameplay così peculiare a rendere il titolo potenzialmente infinito, impreziosito anche dalla scelta di Capcom di offrire un supporto continuo e duraturo nel corso del tempo, senza dimenticare eventi e sfide create ad hoc per gli utenti più assidui.

UN ROSTER MOSTRUOSO!

Tra new entry e vecchie conoscenze, il roster è composto da trentuno tra mostri grandi e draghi anziani, alcuni ripresi dai vecchi capitoli, mentre altri totalmente inediti. A questi si aggiungono mostri di dimensioni inferiori e altre bestiole che portano il totale a una cinquantina di creature da catturare o cacciare. Il numero è comunque destinato a crescere se si considera anche le versioni temprate (ci arriviamo tra un attimo) dei mostri disponibili. Caratterizzati da un proprio moveset, nonché resistenza e debolezza ad alcuni elementi specifici, queste macchine da guerra offrono approcci allo scontro piuttosto diversi tra loro. Ad esempio, il Barroth, un mostro che ama il fango a tal punto di rivestire la sua spessa corazza di esso e intrappolare i suoi nemici scagliandone una grande quantità contro il giocatore, è particolarmente vulnerabile all’acqua (e relativi attacchi/proiettili) nei momenti in cui è coperto da uno strato fangoso, e allo stesso tempo è resistente al medesimo quando è in condizioni normali.

Se Darwin fosse ancora vivo siamo sicuri che rimarrebbe compiaciuto nell’ammirare la sua teoria della selezione naturale essere applicata alla perfezione in un videogioco. Infatti, non di rado capiterà di vedere la nostra preda diventare l’ambito bersaglio di un mostro più grande o viceversa, offrendoci così un discreto vantaggio tattico per colpire ulteriormente il nostro obiettivo. Peccato però che questa feature non sia così marcata come ribadito da Capcom qualche tempo fa. Il tutto si trasforma in un breve scontro tra due mostri in cui uno dei due si limiterà a darsela a “zampe” levate. Per ogni mostro abbattuto o scoperto, ci verrà fornita inoltre una guida dettagliata sugli elementi a cui è debole/resistente, sulle parti del corpo che è possibile rompere per recuperare materiali, e quali di questi sarà possibile raccogliere una volta catturato o eliminato. Cacciare più volte un mostro quindi non è solo utile a costruire armi e armature, ma ci fornisce una panoramica completa su come affrontare determinati mostri per buttarli al tappeto senza troppi patemi.

LO SPETTACOLO DELLA NATURA

Il comparto artistico ci ha lasciato più di una volta a bocca aperta. Quello che si para davanti agli occhi è infatti un ecosistema assolutamente credibile e dinamico, la perfetta sintesi darwiniana applicata a una struttura costituita da macroaree, ognuna caratterizzata in maniera eccellente. La sensazione di ritrovarsi all’interno di un mondo vivo è percepibile in maniera chiara sin dai primi passi nel “nuovo mondo”, grazie a una cura nei dettagli a tratti maniacale. Che siano lande desertiche o foreste verdeggianti poco importa, ogni bioma presenta uno sviluppo su più livelli tale da impreziosire anche il gameplay del titolo, ottimo già di suo. Il pregevole lavoro svolto in sede di level design si fa notare ammirando gli spettacolari paesaggi, di notte o di giorno, che pullulano di creature di ogni razza e specie. In qualche occasione potremo sfruttare anche il terreno di caccia a nostro vantaggio, grazie a piante soporifere da attivare, rospi paralizzanti da colpire ma anche avvalendoci di rampicanti per intrappolare la nostra preda, o persino facendo cadere su di essa un masso particolarmente pesante.