Thimbleweed Park
Versione testata: Switch

Thimbleweed Park (Switch)

A qualche mese di distanza rispetto all’uscita su altre piattaforme, anche Nintendo Switch può fregiarsi di una propria versione di Thimbleweed Park, ottima avventura grafica partorita dalla contorta mente di Ron Gilbert e venuta alla luce grazie a una raccolta fondi su Kickstarter.

Disponibile in formato digitale su eShop, l’attesissima versione per l’ibrida Nintendo può essere a buona ragione considerata la summa di quanto visto da marzo ad oggi, nelle varie incarnazioni che si sono finora susseguite.

Thimbleweed Park

COS’È CAMBIATO…

Gli sviluppatori di Terrible Toybox, sotto la guida delle mani esperte di Gilbert e Gary Winnick, hanno cercato di trarre vantaggio dalle caratteristiche di Switch e offrire un’esperienza di gioco quanto più flessibile possibile. Il sistema di controllo diventa molteplice è pronto ad adattarsi a qualsiasi situazione: seduti sul divano possiamo impugnare comodamente i Joy-Con o il Pro Controller e sfruttare il comandi concepiti per le versioni console, con gli stick analogici adibiti al movimento dei cursori e i pulsanti e i dorsali a completare le azioni disponibili grazie al redivivo e peculiare sistema di comandi introdotto ai tempi di Maniac Mansion con lo storico SCUMM.

Tale sistema di controllo viene riproposto anche in mobilità, nel caso in cui si utilizzi la console con i Joy-Con attaccati o in modalità da tavolo, tuttavia è anche possibile sfruttare il pannello touchscreen della console per replicare l’esperienza offerta su Android e iOS. Questo sistema di controllo si è rivelato sorprendentemente snello e intuitivo, con alcune scorciatoie attivabili attraverso specifici gesti. Segnaliamo la disponibilità, introdotta solo di recente nella altre versioni, del comodissimo numero di telefono a cui contattare l’HintTron 3000, il servizio clienti in-game che viene in soccorso dei giocatori meno avvezzi alle avventure grafiche. Anche i giocatori più navigati sanno quanto i rompicapi del buon Gilbert possano rivelarsi folli e intricati, perciò gli sviluppatori hanno pensato di fornire una via di fuga dalla frustrazione che prima o poi avrebbe potuto far abbandonare il gioco a molti. C’è da aggiungere che l’HintTron 3000 offre vari livelli di aiuto, quasi nessuno dei quali è davvero esplicito al 100%, perciò non vergognatevi ad usarlo in caso di bisogno, è pur sempre più decoroso (e dissacrante) di una guida online.

… E COSA NO

Eccezion fatta per i vari sistemi di controllo e i dettagli sopra riportati, Thimbleweed Park rimane la splendida avventura vista sulle altre piattaforme: atmosfere à-la Twin Peaks si fondono con il sarcasmo e l’autoironia di Maniac Mansion e Monkey Island che, unite alla squisita veste grafica retrò e a una buona dose di citazionismo autoreferenziale, non faticano a far scendere una lacrimuccia ai giocatori meno giovani. Rimangono i due livelli di difficoltà, con la modalità casual che offre enigmi semplificati e di fatto salta a piè pari intere sezioni di gioco.

Va da sé che, in ogni caso, un eventuale secondo passaggio a difficoltà difficile diventa d’obbligo se volete godervi fino in fondo l’avventura di Gilbert. La colonna sonora appena abbozzata, pur non offrendo un vero e proprio tema immediatamente riconoscibile, si sposa a meraviglia con l’aura di mistero che avvolge la città, mentre vi consigliamo vivamente di accendere le radio che troverete sparpagliate qua e là. Nel complesso, Thimbleweed Park risulta godibilissima anche in mobilità: la grandezza del testo a schermo è perfettamente proporzionata alle dimensioni della console, mentre il motore grafico, agile e privo di incertezze, è piacevolmente leggero anche sulla batteria e non faticherete a superare agevolmente le sei ore di gioco senza dover ricaricare.

Thimbleweed Park
Thimbleweed Park (Switch)
GIUDIZIO
Finalmente possiamo dirlo: l’attesa è valsa la pena e Thimbleweed Park trova in Switch il proprio ambiente ideale. La versatilità del sistema di controllo offerta dalla console Nintendo, oltre alla possibilità di poter portare ovunque con sé le avventure degli agenti Ray e Reyes (senza doversi nemmeno preoccupare troppo della durata della batteria) costituiscono senza dubbio un valore aggiunto alla già eccellente fattura dell’opera del duo ex-Lucas Films. Che siate storici appassionati di avventure grafiche o giovani rampolli alla scoperta delle origini del medium videoludico, Thimbleweed Park si pone magistralmente alla guida del movimento di rinascita del gaming dal sapore nostalgico che, da qualche mese a questa parte, proprio su Switch sta trovando il terreno più fertile.
GRAFICA
8.5
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
8.5
GAMEPLAY
9
PRO
Trama avvincente e il solito umorismo di Ron Gilbert
Sistema di controllo flessibile e funzionale
Engine grafico solido e parsimonioso sulla batteria
CONTRO
La colonna sonora manca di un tema riconoscibile
Enigmi talvolta macchinosi
8.4
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