Nacon Revolution Pro Controller 2

Nacon Revolution Pro Controller 2 – Recensione

Pur rappresentando un grosso passo in avanti rispetto ai pad delle due console precedenti, il DualShock 4 di Sony non è certo una delle soluzioni più comode e apprezzate nell’industria ludica: a partire dall’impugnatura, che può portare all’affaticamento delle mani dopo utilizzi prolungati, passando per la posizione degli stick in parallelo e arrivando alla strana concezione di tasti dorsali e grilletti, il controller di PS4 non ha mai convinto più di tanto il popolo dei giocatori professionisti, costretti spesso e volentieri a orientarsi su soluzioni esoteriche e costosissime come, ad esempio, marchi del calibro di Scuf Gaming.

Nel tentativo di offrire all’utenza delle soluzioni altrettanto valide ma più accessibili a livello economico, aziende come Razer e Nacon hanno proposto la propria visione del DualShock 4 reinventandone forma, disposizione dei grilletti e degli stick analogici. Proprio Nacon ha riscontrato il maggior successo, con un pad, il Revolution Pro Controller, che ha saputo conquistare la community PS4 vendendo più di 250.000 unità nell’arco di circa nove mesi. Un successo che ha portato la casa francese a lavorare velocemente su una nuova edizione che correggesse tutti i difetti segnalati dai fan, realizzando un nuovo controller che strizza l’occhio al mondo degli eSports.

Del nuovo controller professionale pensato da Nacon per soddisfare l’utenza PlayStation 4 vi avevamo già parlato in occasione dello scorso E3 2017, quando avevamo avuto la possibilità di chiacchierare con il product manager dell’azienda francese e scoprire le novità principali di questa seconda evoluzione del pad pensato per i giocatori professionisti. Tre mesi più tardi, il Nacon Revolution Pro Controller 2 debutta finalmente nel nostro paese, e grazie al supporto di Bigben Interactive, che distribuisce il marchio nel territorio europeo, abbiamo testato con mano uno dei primi campioni disponibili in Italia. Andiamo dunque ad analizzare le novità principali del pad e il nostro giudizio definitivo.

Nacon Revolution Pro Controller 2

PERSONALIZZAZIONE DOPPIA

La prima novità su cui l’azienda punta molto è la possibilità di personalizzare gli stick analogici, entrambi dotati di ampiezza da 46°: nel primo modello, infatti, l’unica levetta personalizzabile era quella destra, a cui di solito è assegnata la visuale o la mira, trascurando però la possibilità di intervenire sulla zona morta o curva di risposta della levetta sinistra. Con il Revolution Pro Controller 2, questo problema non sussiste più: collegando il pad al PC (l’applicazione per Mac non è disponibile al momento in cui scriviamo, ndr) tramite il cavo USB in dotazione potrete intervenire su tutti i parametri principali grazie alla comoda e pratica interfaccia della companion app. Nacon ha optato per uno stick dal design concavo per il versante sinistro, così da assicurare una presa ottimale grazie anche all’ottima texture, che permette un grip decisamente solido anche nelle fasi più concitate. Lo stick destro invece è convesso, e offre la possibilità di effettuare delle rapide correzioni alla mira o mentre si guida un veicolo con estrema precisione.

Come nel caso del primo modello, anche il Revolution Pro Controller 2 mantiene il posizionamento asimmetrico delle levette, replicando la formula di Microsoft e dei controller Xbox per offrire una maggiore precisione: lo stick di sinistra si trova in una posizione rialzata rispetto a quello di destra, che invece è in prossimità del tasto X. Una posizione che assicura un’impugnatura più naturale e rilassata della mano, adatta a un utilizzo prolungato, e allo stesso tempo garantisce una maggiore precisione nel caso vogliate acquistare il pad per giocare a un picchiaduro: infatti, grazie alla nuova, innovativa croce direzionale, avrete la possibilità di scegliere se godere di un controllo a otto o a quattro direzioni, configurabile come sempre dall’applicazione. La prima è appunto ideale per i giochi di combattimento, in particolare grazie alla forma più imponente delle cosiddette “ali”, che consentono di orientare il pollice verso la direzione desiderata in modo pratico e immediato.

GRILLETTI E ARMI SEGRETE

Un altro aspetto nevralgico del controller è la concezione dei tasti dorsali: i bumper L1/R1 e i trigger L2/R2 sono infatti caratterizzati da una forma unica, che consente di scivolare velocemente da un tasto all’altro e di premere il grilletto con estrema celerità. Il tutto è garantito dalla scelta di rendere tutti e quattro i tasti profilati, e in modo molto intelligente: il trigger si estende verso l’esterno, mentre il bumper è rialzato verso l’interno. Una forma che probabilmente non sarà gradita da tutti, ma che nel lungo periodo risulta sempre precisa e garantisce una rapida risposta ai comandi. Anche in questo caso, potrete optare per una regolazione personalizzata dei parametri dalla companion app, gestendo a piacere la zona morta di ogni trigger così da godere di un “attacco” personalizzato.

Oltre ai tasti standard già presenti in un normalissimo DualShock 4, il Revolution Pro Controller 2 introduce nel mix quattro tasti aggiuntivi, che nel modello precedente erano assegnati alle Macro: la scelta di rendere il pad più orientato verso un segmento eSports ha spinto Nacon ad abolire l’uso di Macro, ma potrete comunque utilizzare i quattro tasti shortcut M1, M2, M3 e M4 per replicare l’uso di un particolare tasto del controller. La collocazione dei quattro tasti è ottimale: impugnando il controller, infatti, potrete accedere alle scorciatoie con il dito medio di entrambe le mani, ma sfortunatamente l’uso delle shortcut non ci ha convinto più di tanto dopo circa trenta ore di test approfondito alle prese con giochi del calibro di Destiny 2, FIFA 18 o la beta di Dragon Ball FighterZ. Se la pressione di M3 e M4 risulta naturale e ottimale, è l’uso di M1 e M2 che crea qualche problema, dovuto alla scelta di non creare quattro tasti diversi, ma due che è possibile premere in una direzione o in quella opposta. Il tasto di sinistra darà accesso a M1 e M3, mentre quello di destra a M2 e M4: peccato che per premere M1 e M2 dobbiate far pressione con il palmo della mano per evitare di perdere il grip, dal momento che dovrete spostare il medio per imprimere la giusta forza e attivare il trigger. Avremmo preferito probabilmente una soluzione simile a quella di Scuf o della stessa Microsoft con il suo pad Elite per Xbox One, che offre quattro differenti paddle sul retro che potrete interscambiare a piacimento fino a trovare la posizione più ideale per la propria mano.

Nacon Revolution Pro Controller

Nella parte posteriore del Revolution Pro Controller 2, c’è spazio anche per una serie di pulsanti aggiuntivi: sulla sinistra (che poi sarebbe la destra impugnando il pad) troviamo il selettore con cui cambiare modalità d’utilizzo, optando per la PS4 Pro Control Mode (numero 1), la PS4 Advanced Mode (numero 2) e la PC Advanced Mode. La prima modalità d’uso vi darà il controllo del pad Nacon senza alcuna possibilità di personalizzazione, a eccezione delle quattro shortcut M1, M2, M3 e M4: si tratta del profilo Standard pensato dal team di sviluppo per offrire l’esperienza più bilanciata grazie ad esempio agli stick con un’ampiezza di 46°, molto adatta dunque per chi fosse alla ricerca di un pad migliore ma senza impazzire nella customizzazione di opzioni. Quando questa modalità sarà attivata, lo stick analogico destro sarà illuminato da un led circolare di colore blu.

La seconda modalità d’uso invece abilità la scelta dei profili (quattro in totale, selezionabili con l’apposito tasto nella parte posteriore), che potrete salvare dalla companion app e alternare in tempo reale in base alle situazioni. Le possibilità di personalizzazione includono la curva di risposta, la sensibilità e la zona morta statica dei trigger, persino la vibrazione dei due grip in modo indipendente, così da garantire un feeling personalizzato in tutto e per tutto. Quando questa modalità sarà attivata, lo stick destro sarà illuminato da un led di colore rosso. Infine, la terza e ultima modalità abilita l’uso del controller su PC in modalità Xinput, mantenendo la possibilità di usare quattro diversi profili utilizzando l’apposita app. Quando questa modalità sarà attiva, lo stick sarà illuminato da un led di colore viola.

TUTTI I TASTI AL POSTO GIUSTO

Pur trattandosi di un controller votato a un segmento professionale, il Nacon Revolution Pro Controller 2 non può esimersi dall’includere i tratti caratteristici del DualShock 4: ecco dunque che al centro del pad troviamo un elegante Touchpad con inciso il logo dei quattro tasti PlayStation, con i soliti pulsanti Share e Options posizionati ai due lati che risultano molto più accessibili rispetto al controller originale. Il tasto Home è posizionato al centro, tra la croce direzionale e lo stick analogico destro, mentre la Lightbar scompare dal retro per offrire una migliore ergonomia e si accomoda sul fronte, poco sopra l’ingresso per jack da 3.5mm dedicato all’headset, qui posizionato al centro e non leggermente a destra come nel DualShock 4. Rispetto alla Lightbar originale, Nacon ha optato per una mini barra led che varia colore dinamicamente. Non c’è traccia dello speaker integrato, qui assente, mentre la vera novità è l’abolizione del discutibile connettore circolare a vite a favore di un più moderno USB Type-C, che si posiziona all’interno di un incavo che ne impedisce disconnessioni improvvise. La risposta del controller è ora più precisa, grazie alla minor latenza offerta dal nuovo collegamento USB.

Dopo una prova prolungata, siamo letteralmente rapiti dalla bontà dei due motori che gestiscono la vibrazione del Revolution Pro Controller 2, davvero di un altro pianeta rispetto a quella (quasi assente) del DualShock 4, ma in grado di fronteggiare a viso aperto anche quella che Microsoft ha inserito nel pad Elite di Xbox One. Il feeling derivato dall’uso del Nacon è impagabile, la vibrazione è potente e decisa, anche se a tratti talmente impetuosa e rumorosa da averci costretto a ridurre la sua intensità per evitare di fare troppo baccano. L’impugnatura del pad di Nacon è talmente solida però da potersi permettere questo e altro: grazie al design estremamente ergonomico, la presa risulta molto robusta e consente un utilizzo prolungato senza tuttavia affaticare la mano anche dopo ore e ore di intense sessioni di gioco. Il pad di per sé è molto leggero (anche troppo), ma c’è un motivo ben preciso: il produttore ha infatti garantito la possibilità di intervenire sulla pesantezza del pad tramite una serie di pesi che potrete inserire all’interno del Revolution Pro Controller 2, un po’ come avviene in alcuni mouse professionali per gaming. Tramite l’apposita chiave inclusa nella confezione, potrete aprire due scomparti nella parte inferiore del controller e aggiungere un massimo di due pesi per lato, optando per tre diverse misure (due da 10g, due da 14g e due da 17g). Ovviamente, nulla vieta di gestire il peso in modo differente da un lato all’altro.

Nacon Revolution Pro Controller 2

SOFTWARE E DOTAZIONE

All’interno della elegante confezione, troverete ovviamente il Nacon Revolution Pro Controller 2, una custodia morbida e un panno per la pulizia del controller, i sei pesi aggiuntivi succitati e la chiave per introdurli all’interno del controller, con un cavo USB Type-C intrecciato da tre metri di ottima fattura, rimovibile per assicurare una maggiore durata nel tempo. Una piccola guida rapida ci introduce all’uso del controller (che però è estremamente plug & play: basta collegare il cavo alla vostra PS4 e il gioco è fatto). Sfortunatamente, il pad non consente l’uso in modalità wireless: un neo che per molti potrebbe pregiudicare l’acquisto del Revolution Pro Controller 2, ma che è coerente con i tentativi di affacciarsi a una scena eSports, visto che l’uso di una tecnologia wireless, per quanto efficace, sarebbe comunque accompagnato da un minimo di latenza (inaccettabile a livelli professionali). A ogni modo, non è per volontà di Nacon che non è stato ancora realizzato un prodotto wireless su licenza: come svelato dal producer dell’azienda durante la nostra intervista a Los Angeles, le direttive imposte da Sony impediscono ai produttori hardware di realizzare un controller wireless in alternativa al DualShock 4.

A livello software, la companion app può essere scaricata dal sito ufficiale di Nacon previa registrazione di un nuovo account: al momento in cui scriviamo, pur essendo riportato come compatibile con Mac, non è presente sul sito alcun software per i computer Apple, aspetto che ne limita momentaneamente l’utilizzo ai soli PC. L’app, a ogni modo, è abbastanza intuitiva: basta collegare il controller via USB e avviare l’applicazione per creare uno dei quattro profili che potrete memorizzare sul controller (con un LED presente sul pad che vi informerà in ogni momento di quale profilo è in uso), dandovi la possibilità di personalizzare i singoli profili (intervenendo sulle opzioni avanzate per gli stick, per la mappatura dei tasti o per i trigger) o di modificare le impostazioni generali del controller. Potrete anche scaricare dei profili realizzati dalla community e utilizzarli sul vostro pad, favorendo così lo scambio tra gli utenti in possesso del pad anche su specifici giochi, con tanti modelli differenti già presenti sul sito ufficiale di Nacon. Quando avrete finito, basterà un singolo tasto per inviare tutte le modifiche al pad. È un peccato però che non ci sia la possibilità di personalizzare il pad direttamente dalla console, come avviene ad esempio con il pad Elite di Xbox One.

CONSIDERAZIONI FINALI

Dopo aver trascorso decine di ore alle prese con il Revolution Pro Controller 2 di Nacon, siamo convinti che la casa francese abbia fatto decisi passi in avanti verso la creazione del pad definitivo per PlayStation 4. Certo, la mancanza di componenti interscambiabili come quelli offerti da Microsoft con il suo controller professionale lo rendono ancora migliorabile, sopratutto considerando che il prezzo di vendita, rispetto al predecessore, ora è più vicino a quello della soluzione per Pro Gamer della casa di Redmond. Il Pro Controller 2 di Nacon è in vendita al prezzo di 129.90 euro, 20 euro in meno dell’Elite Controller che, dal canto suo, offre una connettività wireless, un set di accessori per la personalizzazione come stick analogici e D-Pad e una custodia rigida, ma è anche vero che nel caso di PlayStation 4 non ci sono soluzioni altrettanto complete a prezzi simili. Scuf Gaming propone infatti soluzioni “base” con il suo Scuf Impact a partire da 129.95 euro, ma con un minimo di personalizzazioni si rischia facilmente di superare i 150 o 200 euro.

La scelta di aggiungere il supporto PC ha spinto Nacon, secondo il producer, a incrementare il prezzo di 20 euro rispetto al modello precedente. Probabilmente l’azienda avrebbe dovuto ridimensionare il prezzo per cercare di mostrarsi agli occhi della community in modo più accattivante, ma è anche vero che l’unico rivale con cui sfidarsi alla pari al momento è il Razer Raiju, che però costa 169.99 euro e non ha ancora proposto un’evoluzione rispetto al primo modello, offrendo se vogliamo meno possibilità di personalizzazione sul versante hardware (cambiando ad esempio il peso) del Nacon.

Nacon Revolution Pro Controller 2
Nacon Revolution Pro Controller 2
GIUDIZIO
La seconda evoluzione del controller professionale targato Nacon migliora tanti difetti del primo modello e introduce novità interessanti, a fronte però di un prezzo leggermente superiore che lo avvicina pericolosamente al confronto con soluzioni più complete, come il pad Elite di Microsoft. Un prodotto estremamente consigliato a tutti gli utenti di PS4 alla ricerca di un controller personalizzabile senza però spendere cifre impossibili per alternative esoteriche.
PRO
Impugnatura solida, vibrazione eccezionale, peso regolabile
Ottime possibilità di personalizzazione di stick e trigger
Custodia morbida e cavo USB molto resistente in dotazione
Tre modalità d'utilizzo e quattro preset da scambiare al volo
CONTRO
Prezzo incrementato rispetto al modello precedente
Non esiste una versione wireless
I quattro tasti posteriori non convincono più di tanto
8.5