SUPERHOT
Versione testata: PS4

SUPERHOT

Finanziato grazie a una fruttuosa campagna di crowdfunding, a distanza di un anno dall’uscita su PC e Xbox One, l’innovazione estrema e la peculiarità del gameplay di SUPERHOT finalmente approdano anche sulla console e sul visore di Sony. Per quanto possa apparire scarno e semplice, si tratta di un gioco originale che merita la vostra attenzione: state in guardia e ragionate bene le vostre mosse, il nemico è dietro l’angolo!

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Cercare di stravolgere un genere come quello degli shooter in soggettiva, tra i più apprezzati e diffusi dell’intera industria, è tanto difficile quanto rischioso: il rinnovamento è molto lento, scandito da uscite spesso annuali che tendono a catalizzare l’attenzione del pubblico. Spiccare e sorprendere i giocatori non è mai facile ma agli autori del titolo è bastato un semplice concept per assicurarsi il finanziamento del progetto per oltre 250.000 dollari. In SUPERHOT vengono demoliti senza pietà alcuni di quelli che sono i cardini – quasi mai messi in discussione – su cui si basa uno sparatutto in soggettiva: lo stile grafico è minimale, le tinte sono pressoché piatte, l’utilizzo dei colori è molto limitato e assolve anche un significato in termini di gameplay. Abbiamo infatti un bianco quasi accecante che predomina in ogni contesto, i nemici dalla forma umanoide che sono completamente rossi, sgargianti, e il nero, a contrasto, che indica ogni tipo di arma o oggetto raccoglibile. Dimenticate poi armature, headshot, barra della vita o kit medici di ogni tipo.

La struttura del gameplay è ridotta all’osso: si spara, si ricarica, si uccide o si viene uccisi. Un solo colpo separa sia noi che gli avversari dalla morte e pertanto il gioco richiede concentrazione e coordinazione se vogliamo scampare al famigerato Game Over. Già, e poi c’è un particolare decisamente non trascurabile: il tempo scorre solo e soltanto quando ci muoviamo. Avete capito bene: questo significa che, restando perfettamente immobili, abbiamo la possibilità di valutare le migliori opzioni di sopravvivenza e le vie di fuga in base alla posizione dei nemici o addirittura alla traiettoria dei proiettili in arrivo. Si potrebbe quasi parlare di un FPS a turni, in quanto finché siamo in movimento l’impressione è quella di giocare a un comune shooter, magari un po’ semplificato ma, appena ci fermiamo, entriamo in una sorta di pausa tattica nella quale abbiamo tutto il tempo per ragionare e valutare le nostre mosse migliori.

NON TI MUOVERE

A rendere il tutto più variegato e imprevedibile ci pensa qualche intuizione a dir poco azzeccata e un set di armi a disposizione di tre differenti tipologie: oggetti da lancio, melee e armi da fuoco. La prima categoria comprende una serie di elementi come bottiglie, estintori, etc. che si distruggono all’impatto, e sono pensati per rallentare o disarmare il nemico colpito. Un’alternativa interessante alle classiche bocche da fuoco quali pistole, fucili a pompa e automatici, è data dalle armi da mischia come bastoni, piedi di porco e katane, fondamentali per le situazioni ravvicinate e più concitate. Ma non illudetevi che avere in mano un fucile significhi essere al sicuro: i conflitti saranno sempre imprevedibili e adrenalinici in quanto non vi è alcun indicatore delle munizioni a disposizione e l’unico modo per scoprire se l’arma che impugniamo non ha colpi è quella di sparare.

Tutto il resto è tattica e improvvisazione, studio dei movimenti e coordinazione: è fondamentale imparare ad attendere, lasciare che l’avversario spari il colpo, schivarlo e a nostra volta compiere l’affondo con precisione chirurgica prevedendo il movimento del corpo nemico. La mentalità e lo stile di gioco tipico dei classici FPS non viene in alcun modo premiata: è compito del giocatore studiare ogni situazione, non perdersi in movimenti inutili ed essere infallibili alla mira. Spesso infatti, nel corso dei livelli, dovrete aguzzare la vista alla ricerca di un’arma di difesa – sempre se non volete ricorrere ai pugni, ndr – oppure studiare le giuste mosse per uscire da situazioni sfavorevoli come una gabbia circondata da nemici.

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Procedendo da uno schema all’altro, SUPERHOT farà di tutto per metterci i bastoni tra le ruote mantenendo il livello di sfida sempre competitivo anche per la nostra crescente abilità nel padroneggiare il tempo e le meccaniche di gameplay. All’inizio dell’avventura e come intermezzo tra alcuni schemi, in un contesto a dir poco strano e inquietante, verremo richiamati fuori dal mondo apparentemente virtuale del gioco per chattare con un nostro contatto attraverso un’interfaccia MS-DOS. Il pretesto meta-narrativo messo in piedi dagli sviluppatori metterà in discussione la nostra identità e il ruolo di utilizzatore finale che abbiamo nel videogioco.

LE SFIDE

Come abbiamo anticipato, per quanto riguarda la vera e propria campagna non c’è poi molto da giocare: in circa due ore e diversi Game Over infatti riuscirete a completare con successo i venticinque livelli che compongono la sezione primaria del titolo. Ma subito dopo il finale, ecco che SUPERHOT riserva un’ulteriore sorpresa rendendo disponibile a tutti gli effetti una serie di sfide e modalità molto interessanti.

Se il gioco vi ha appassionato allora non vedrete l’ora di calarvi ad esempio nella sezione Endless, dove dovrete sopravvivere a orde senza fine di nemici a caccia del punteggio più alto oppure vi impegnerete nello sterminare un numero preciso di avversari entro un tempo prestabilito. Se invece volete ripercorrere gli schemi appena completati, il titolo offre una serie di limitatori accattivanti che stuzzicheranno il vostro spirito competitivo: con oltre dieci tipologie di sfide tra cui speed run, solo katana, solo trasferimento da corpo a corpo e così via, state certi che il gioco assumerà tutt’altro spessore divenendo incredibilmente più divertente, complesso e longevo.

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GIUDIZIO
Abbiamo a che fare con un titolo coraggioso che merita pertanto di essere giocato e apprezzato. Proponendo un concept semplice e peculiare, il team di sviluppo è riuscito a rivoluzionare un genere tanto apprezzato quanto inflazionato come quello degli FPS. I livelli proposti sono divertenti, il gameplay è immediato, accattivante e inoltre, grazie a una serie di sfide e modalità sbloccabili, l'esperienza assume uno spessore inatteso divenendo estremamente varia e longeva. Non lasciatevi ingannare dallo stile grafico minimalista e apparentemente semplicistico, perché SUPERHOT ha davvero molto da offrire.
GRAFICA
7
SONORO
7
LONGEVITÀ
7.5
GAMEPLAY
9
PRO
Gameplay innovativo
Esperienza di gioco stimolante
CONTRO
Qualche contenuto in più non avrebbe guastato
8.5
2248
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