Here They Lie

Here They Lie

Con l’avvento del fenomeno VR, uno dei primi filoni a stimolare la fantasia di sviluppatori è stato senza dubbio quello dei thriller/survival horror. Il fatto di poter provare brividi e spaventi sembra voler combattere contro la nostra volontà di una sessione di gioco tranquilla e piacevole, ma se la curiosità e il fascino dell’oscuro hanno il sopravvento ecco che possiamo andare ad affrontare i mostri sotto al letto accompagnati da PlayStation VR.

Certamente non verranno a mancare titoli capaci di farci venire i capelli bianchi (e non per gli anni passati a giocare!) ed è proprio grazie alla prima produzione dei ragazzi di Tangentlemen (tutti veterani dell’ambiente videoludico, con diversi titoli AAA alle spalle) supportati dallo Sony Santa Monica Studio, che possiamo tentare di sopravvivere a una di queste terrorizzanti esperienze create appositamente per PSVR: Here They Lie.

Here They Lie

“Un uomo in una stazione solitaria, una valigia accanto, due occhi fissi e freddi mostrano paura quando si gira per nascondersi”. Fade to Gray dei Visage potrebbe essere la canzone più adatta come sottofondo per questa
lettura.

TIC TAC, MEZZANOTTE… È ORA DI DORMIRE

Here They Lie inizia nella maniera più malinconica possibile per portarvi poi in un mondo ancora più triste e malinconico. Trovano spazio solo strade deserte e polverose, grattacieli e strutture abbandonate che sembrano urlare silenziosamente quanto abusivismo edilizio ci sia tra i loro mattoni, cavi scoperti, tubature che faticano a trattenere al loro interno liquidi della cui origine è meglio non farsi domande.

Tutto è così sporco e polveroso che ci permette di sentire la pesantezza dell’aria piena di un pulviscolo simile alla fuliggine di un falò, che possiamo vedere e probabilmente stiamo inalando nostro malgrado. L’interazione fra il giocatore e questo mondo è ridotta al minimo: il nostro compito sarà soltanto quello di rispondere ai telefoni che troveremo in alcuni luoghi chiave, aprire porte o leggere alcune note che ci porteranno a conoscenza di particolari decisamente poco simpatici e spesso macabri.

Here They Lie si rivela così essere un racconto da scoprire, uno dei cosiddetti “walking simulator”, una storia che si racconta attraverso eventi e situazioni da vivere e ricercare diventando registi di sé stessi, attraverso un mondo che lentamente ci si rivela davanti agli occhi. Un’esperienza, più che un titolo frenetico. Non ci verrà chiesto di sparare a nessuno, né di seminare morte (forse) gratuitamente. Incontreremo piccoli enigmi ambientali, ma nulla di preoccupante: tutto si risolve esplorando e scoprendo nuove aree con una visuale in prima persona.

FADE TO GRAY

Una delle particolarità di Here They Lie risiede nello stile grafico, totalmente in scala di grigi e qualche piccola nota di colore (che comparirà di tanto in tanto) a spezzare un cammino prevalentemente monocromatico. Che sia una scelta di stile o una questione di compromessi poco importa, perché il risultato finale è capace di rendere più angosciante e oppressivo l’ambiente, creando nel giocatore un costante senso di precarietà.

Purtroppo la pulizia grafica è ben lontana da quanto potete vedere nelle immagini a supporto della recensione: attraverso PlayStation VR il gioco risulta molto più sporco e sfuocato, effetto che in qualche modo però si addice particolarmente al concept di gioco. Immaginate di vivere l’esperienza su una vecchia TV a tubo catodico… ecco, esattamente. Questo effetto, però, potrebbe disturbare (leggasi “rendere l’avventura difficilmente sopportabile”) alcuni giocatori, anche a fronte dei diversi saliscendi e passaggi da vertigine, senza dimenticare la possibilità di sporgersi dai parapetti per guardare verso il basso.

Here They Lie

La possibilità di scegliere due modalità per lo spostamento della visuale potrebbe rivelarsi la giusta chiave per affrontare il gioco senza subire malesseri: la modalità pre-impostata permette di camminare con lo stick sinistro mentre il destro ci fa ruotare di 45 gradi nel senso desiderato, espediente per rendere meno pressante il motion sickness ma che di contro può facilmente disorientare il giocatore, soprattutto nelle prime battute.

La seconda modalità invece ci lascia la libertà di movimento della testa (sempre con lo stick destro) ma purtroppo aggiunge attorno alla visuale un alone nero che va a stringere il campo visivo ogni volta che decidiamo di girarci. Il nostro consiglio è quello di provare la demo disponibile e vedere quanto l’esperienza possa risultare adatta a voi, nonostante il gioco non abbia una lunga durata (potreste anche finirlo in una unica sessione) la probabilità che soffriate di una qualche forma di malessere potrebbe essere alta, fattore che ne aumenta di certo la longevità.

Here They Lie
HERE THEY LIE
GIUDIZIO
Here They Lie non è di certo un gioco che va per il sottile: violento, ricco di termini espliciti e riferimenti sessuali lo rendono inadatto ai giocatori facilmente impressionabili. Un pressante senso di angoscia ci accompagna in un'esperienza che non manca di far riflettere su possibili scelte, regalandoci anche un minimo di rigiocabilità grazie alle tante strade e decisioni che si potranno prendere nel corso dell'avventura. Difficile dire se i difetti di Here They Lie siano voluti o meno, perché sono proprio ciò che rende l'esperienza di gioco così particolare. Le scelte cromatiche, l’angosciante senso di essere osservati e inseguiti, la sensazione di avere qualcuno che ci tiene fermi e ci obbliga a fare qualcosa che non vorremmo mai fare sono aspetti difficili da trovare in altri titoli disponibili al lancio di PSVR, un aspetto che potrebbe spingere i fan dell'horror a dare una possibilità al titolo targato Tangentlemen.
GRAFICA
7
SONORO
7
LONGEVITÀ
6
GAMEPLAY
7
PRO
Atmosfera cupa e angosciante
Esperienza di gioco molto cupa
CONTRO
Gli stessi pregi potrebbero rappresentare dei difetti a seconda del soggetto
Alta probabilità di motion sickness
7
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