Never Gone

Never Gone

Un tempo, quando Sony si occupava di realizzare elettrodomestici e Microsoft era ancora un azienda con meno di mille dipendenti, uno dei grandi classici del mondo videoludico faceva il suo debutto sul mercato: Castlevania. Era il 1986, molti appassionati di videogiochi non erano ancora nati, e il gioco faceva parlare di sé per la tematica e per la sua difficoltà. Aveva ovviamente preso spunto dai grandi film horror del passato e ai giocatori piaceva l’idea di poter sconfiggere Dracula a suon di frustate nei panni di Simon Belmont.

Pur avendo creato insieme a Metroid un genere tuttora apprezzatissimo, oggi il titolo si è perso nella montagna di nuovi prodotti che invadono ogni giorno il mercato. Per ricordarci i vecchi fasti, è intervenuta una casa cinese Hippie Game, con il suo nuovo Never Gone. Uscito da poco su iOS, ha riscosso discreto successo grazie al suo stile unico e alla grafica in stile gotico, nonostante una trama tutt’altro che profonda e memorabile.

CACCIATORE DI DEMONI

Il nostro personaggio si risveglia dopo un sonno molto lungo. Nei panni di Dawn (o Higgs, a seconda del salvataggio scelto) avremo il compito di sterminare ogni demone che si parerà davanti, portando così la pace nel mondo degli uomini. La nostra prima missione, come ogni gioco che si rispetti, farà da tutorial dove impareremo i comandi base. Il movimento standard è accompagnato dallo scatto, attivabile premendo due volte veloce lo schermo nella direzione desiderata. Inoltre, avremo a disposizione tre comandi: A per attaccare e fare le combo se premuto ripetutamente, C per il salto e B per parare (mentre si è fermi) o schivare (in movimento). Ci saranno anche pulsanti aggiuntivi addetti all’uso di oggetti quali fiale per l’attacco speciale o per reintegrare i punti vita.

A livello di gameplay, Never Gone rispecchia il classico beat ’em up degli anni 90: sconfiggi tutti i nemici presenti nell’area, prosegui nella prossima stanza e così via fino al boss di turno. Non ci sarà alcun grande cambiamento durante la “storia”, anzi ci ritroveremo a volte a rifare decine di volte lo stesso livello per ottenere qualche oggetto particolare che ci permetterà di proseguire senza tanti problemi negli stage successivi. Anche nella scelta del personaggio non ci sarà una enorme differenza: nel caso dovessimo scegliere Dawn, il maschio, potremo contare su un set di abilità più brutale e caotico; se invece dovessimo scegliere Higgs, la femmina, le combo saranno più aggraziate e pulite. I dialoghi, purtroppo, saranno sempre gli stessi, a prescindere dal protagonista scelto.

Never Gone

CRIPTA DOLCE CRIPTA

Oltre alla sua vocazione tipicamente action, Never Gone presenta qualche elemento RPG. Il nostro personaggio acquisirà, infatti, punti esperienza alla fine di ogni stage e, al passaggio di livello, vedrà aumentare i suoi parametri, oltre a essere premiato con materiali, pezzi di armatura o persino schemi di armi. Questi saranno utilizzabili all’interno della “cripta”. Inoltre alcuni boss rilasceranno delle mappe speciali, che, se sbloccate al giusto prezzo, permetteranno l’accesso a livelli bonus, ricchi di oggetti rari.

La cripta sarà dunque una sorta di base operativa, da cui potremo accedere a tutte le funzionalità. Le armi saranno potenziabili dal nostro fabbro, Gandi, che con un po’ di monete e i giusti materiali aumenterà le statistiche dell’arma. Nei livelli potremo trovare anche delle gemme speciali che, se incastonate nella nostra spada, aumenteranno i danni da tossina, come quelli elettrici e così via. Nei dintorni della nostra bara d’appartenenza, il luogo in cui potremo dare al personaggio armature e outfit unici, è possibile trovare il mercante, figuro abbastanza losco da cui potremo comprare oggetti che variano dalle semplici pozioni a spade ultra-rare. Nell’ultima parte della Cripta potremo inoltre accedere alle missioni del mondo (fra cui quelle speciali), l’avventura classica e le speciali missioni della Mist Tower, luogo esclusivo per chi ha completato il secondo capitolo della storia principale.

Never Gone

GOTICO E STEREOTIPI

Graficamente parlando, Never Gone utilizza una sorta di cel-shading (lo stile grafico di Borderlands o delle produzioni create da Telltale Games, per intenderci), senza però raggiungerlo, rimanendo in una sorta di limbo che non dà più di tanta soddisfazione. Avremmo certamente preferito un classico stile grafico in 2D, che sarebbe stato certamente più godibile.

I personaggi sono i tipici vampiri stereotipati dei paesi orientali, dove il protagonista è misera copia di quello che sembra un Dante di DevilMayCry più pallido. I restanti personaggi non sono di certo più memorabili: ad esempio, il mercante ricorda una fusione tra Voldo di Soul Calibur e Vega di Street Fighter. Nonostante una scarsa originalità nel design, l’ambientazione gotica, in linea con il setting vampiresco, riesce comunque a risultare attraente agli occhi del giocatore, anche se di certo non possiamo affermare che ci siano panorami mozzafiato.

Never Gone
Never Gone
GIUDIZIO
Il titolo cinese non ci ha fatto emozionare così tanto dal definirlo un capolavoro, tuttavia ci ha fatto passare qualche momento spensierato in compagnia di ragni e scheletri. Si poteva fare sicuramente di più, magari aggiungendo qualche move set aggiuntivo o anche qualche arma diversa dalla solita spada (un martello, dei pugnali doppi, qualsiasi cosa). Il prezzo di 2.99 euro (anche se al momento il gioco può essere acquistato in saldo a meno di un euro) non contribuisce a renderlo più appetibile, vista la presenza di numerosi titoli su App Store in veste gratuita.
GRAFICA
7
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
5.5
GAMEPLAY
7
PRO
Combo maestose
Piccole sfrumature da RPG
Boss raccapriccianti
CONTRO
Ci si stanca subito
Stereotipi ovunque
6.5
Discreto
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