Esattamente cinque anni dopo l’uscita di Metal Gear Solid, del quale abbiamo già discusso in un editoriale dedicato al capolavoro di Kojima, Konami lancia su GameCube un’edizione remastered a opera degli abili sviluppatori di Silicon Knights.
Metal Gear Solid: The Twin Snakes fu svelato nel 2003 da Nintendo con una garanzia molto importante: il rifacimento era infatti in lavorazione sotto l’attenta supervisione di Hideo Kojima e Shigeru Miyamoto. Silicon Knights si era già fatta conoscere e apprezzare su GameCube con lo splendido Eternal Darkness: Sanity’s Requiem e la garanzia di un prodotto di alto livello era praticamente assicurata.
In un periodo in cui rifacimenti, reboot e remastered erano parole inesistenti, arriva dunque un prodotto come The Twin Snakes, che prende in prestito alcune meccaniche dal secondo episodio della serie Solid, lanciato nel frattempo su PlayStation2, e le riporta e ripropone in quest’edizione realizzata per GameCube che, anche questa volta occupava ben due dischi, esattamente come la versione per PlayStation.
Il gioco non ha subito nessun stravolgimento: mappe, dialoghi e personaggi sono rimasti in tutto e per tutto invariati, le uniche novità riguardavano solamente alcune modalità aggiuntive e una maggiore interazione con fondali e oggetti. Nulla che potesse alterare più di tanto quanto visto nella precedente versione che, del resto, era già perfetta così.
L’adattamento per la console Nintendo non ha tralasciato nessun minimo particolare e ogni cosa è stata sapientemente plasmata per non sfigurare in nessun modo con la versione PlayStation.T
Durante la sfida con Psycho Mantis la lettura dei salvataggi nella memory card funziona proprio come nella versione precedente e sentire il nostro avversario dire che abbiamo giocato a titoli come The Legend of Zelda o Super Mario Sunshine non ha prezzo. La piccola PlayStation che potevamo trovare all’interno del laboratorio di Otacon è stata sostituita con un GameCube e un tecnologico e avanzatissimo controller senza fili WaveBird (non dimenticate che siamo nel 2004!) mentre a fare compagnia a Hal Emmerich sono presenti anche Mario e Yoshi.
Vista la stupenda realizzazione di questo porting (che potremmo considerare uno dei primi casi di Remastered della storia) non ci dispiacerebbe affatto rivederlo e rigiocarlo proprio su Switch, magari dovendo utilizzare due Joy-Con alternativi per sconfiggere Mantys o in versione Labo in cui costruirsi da soli lo scatolone per nascondersi dai nemici. Sì, forse stiamo fantasticando un po’ troppo, ma chissà che in un giorno non lontano i titoli di Silicon Knights non possano venire riproposti sulla nuova console di Nintendo.
Per ora, ci limitiamo a farti tanti auguri, The Twin Snakes: hai avuto il merito di perfezionare un gioco senza stravolgerlo, regalandoci ancora una volta l’occasione per rigiocare un capolavoro.