Eidos Montréal, casa di sviluppo di Shadow of the Tomb Raider che ha raccolto il testimone da Crystal Dynamics, ha reso noto quanto è costato sviluppare il terzo capitolo del reboot delle avventure di Lara Croft.
Stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori, Square-Enix avrebbe stanziato una cifra che si aggira tra i 75 e i 100 milioni di dollari, con ulteriori 35 milioni di dollari riservati al marketing del gioco in prossimità del lancio sul mercato.
Si tratta di costi di sviluppo proibitivi per la maggior parte dei team, difficili da ammortizzare per un titolo dalla componente single-player, sopratutto in un periodo in cui titoli come Fortnite e PUBG registrano incassi per decine di milioni di dollari al mese solo tramite microtransazioni.
Nel corso di un’intervista ai microfoni di GamesIndustry, David Anfossi di Eidos Montréal, ha ammesso che un budget del genere ha creato una certa pressione al team di sviluppo, che ha dovuto sperimentare diversi approcci per poter arrivare al maggior numeri di giocatori possibili:
“Abbiamo avuto il bisogno di provare nuovi approcci, sperimentare nuove strade e imparare dagli errori. Tutto ciò che abbiamo appreso dovevamo capire come applicarlo in Tomb Raider, senza però deludere i fan di vecchia data”, ha confessato Anfossi.
“Online non vuol dire necessariamente multiplayer, potrebbe essere qualcosa di differente, come un’esperienza in single-player ma giocata online. Per quello che mi riguarda, ‘online’ vuol dire un sacco di cose, può essere parte dell’esperienza in singolo, o può essere che vogliamo provare qualcosa in multiplayer allo stesso tempo”.
Anfossi si è detto affascinato dal successo delle vendite registrate da Hellblade: Senua’s Sacrifice, titolo dei ragazzi di Ninja Theory, e sopratutto si è definito intrigato di come gli sviluppatori siano riusciti a contenere bassi i costi producendo comunque un ottimo titolo.
“Avremmo potuto creare un gioco dalla storia interessante, un universo complesso e personaggi intriganti, e voi avreste potuto iniziarlo e finirlo in tre ore. Tutto ciò vi sarebbe costato 30 dollari. Forse questo sarà il futuro dei giochi single-player”.
Una menzione a God of War era d’obbligo, “Guardando a God of War, questo è esattamente l’esempio di gioco in singolo che intendo. Mi è piaciuto molto, ma non so se avrei avuto il tempo di finirlo, e per me questa è una frustrazione, perché credo che quando un giocatore inizia un gioco ha il diritto di finirlo, ed è proprio per questo motivo che stiamo cercando di adattare il modello dei giochi in single-player alle nuove generazioni di giocatori”.
Cosa ne pensate delle parole di Anfossi? Siete d’accordo con lui quando accenna alla durata dei titoli in singolo o preferite una storia che vi tenga attaccati allo schermo per molto tempo?
Ricordiamo che Shadow of the Tomb Raider sarà disponibile dal 14 settembre su PC, PS4 e Xbox One.