Destiny 2: L'Armeria Nera

Destiny 2, primo sguardo al DLC L’Armeria Nera

Alla scoperta del primo contenuto aggiuntivo incluso nel Pass Stagionale de I Rinnegati.

A quasi tre mesi dal lancio de I Rinnegati, l’espansione che ha avuto il merito di risollevare le sorti di Destiny 2 dopo un esordio non proprio convincente, Bungie ha finalmente tolto i veli dal primo di tre DLC che inaugureranno una nuova formula di supporto post-lancio da parte della software house. Con il Pass Annuale, infatti, gli sviluppatori intendono aumentare la cadenza di pacchetti aggiuntivi per distribuire con maggior frequenza la mole di nuove attività e riempire in modo più adeguato il vuoto tra le release principali (Destiny e il sequel Destiny 2) e le cosiddette espansioni Comet (Il Re dei Corrotti, I Signori del Ferro e I Rinnegati).

Toccherà all’imminente DLC L’Armeria Nera il compito di dare il via a questo nuovo esperimento di Bungie, che dopo il fallimento del Pass Espansioni originale ha scelto di abbandonare qualsiasi tentativo di raccontare una storia tramite cut-scene elaborate o missioni della storia dal limitato apporto narrativo  per concentrarsi su ciò che conta veramente: nuove location, nuove modalità e soprattutto nuovo equipaggiamento da ottenere. Dopo il reveal delle scorse ore, abbiamo fatto il punto della situazione per scoprire cosa sarà incluso all’interno del DLC in arrivo su PC e console il 4 dicembre.

Destiny 2: Armeria Nera

LE TRE DINASTIE PERDUTE

L’Armeria Nera è il nome dell’omonima fazione gestita da Ada-1, exo decisamente poco ospitale che protegge i segreti di tre dinastie, tre famiglie dalle origini remote la cui storia è andata perduta dall’Età dell’Oro. Si tratta di un gruppo di armaioli di talento, equiparabile alle più importanti fonderie dell’universo di Destiny, come Omolon, Suros o Tex Mechanica. L’Armeria Nera racchiude tre famiglie di fabbricanti di armi che hanno forgiato delle bocche da fuoco estremamente potenti e fuori dagli schemi a cui siamo stati abituati finora. Proprio le caratteristiche uniche delle tre famiglie hanno spinto Ada-1 a tenere l’Armeria Nera lontana dall’avarizia e dagli occhi indiscreti dell’Avanguardia, portando il rappresentante della fazione a non fidarsi dei Guardiani. Tuttavia, per scoprire l’ubicazione delle quattro Forge perdute dell’Armeria Nera, Ada-1 manderà i Guardiani in avanscoperta nel Sistema Solare per ritrovare e riattivare le forge, così da potenziare ulteriormente il proprio arsenale.

Un ottimo pretesto per introdurci a quelle che sono le tre famiglie che compongono l’Armeria nera: Volundr (di origini nordiche), Gofannon (di origini francesi) e Izanami (di origini nipponiche), ciascuna caratterizzata dalla propria forgia perduta da scovare nell’universo di Destiny 2. Non tutte le forge saranno disponibili al lancio del DLC: il 4 dicembre, giorno del debutto del pacchetto aggiuntivo, sarà infatti accessibile solo la Forgia di Volundr, che darà ai giocatori un primo assaggio di quella che è una nuova modalità orda a difficoltà crescente nella quale il giocatore ha la possibilità di ottenere maggiori ricompense in base al numero di ondate alle quali saprà resistere. Ciascuna forgia ha una propria loot table con armi e apparentemente armature leggendarie che potranno essere ottenute tramite questa attività PvE.

Il 7 dicembre, tre giorni dopo il lancio dell’Armeria Nera, Bungie darà accesso alla seconda forgia, quella di Gofannon, e dunque a un nuovo set di equipaggiamento leggendario per personalizzare il proprio Guardiano. In questo caso, l’aumento del level cap (ora a un massimo di Potere 650) fornirà anche ai giocatori che hanno da tempo completato le attività de I Rinnegati un buon motivo per continuare a investire del tempo nel DLC di dicembre. Stando a quanto confidato dalla software house, infatti, resistendo a un certo numero di ondate di ciascuna forgia potrete ottenere dei componenti con cui forgiare le nuove armi, ma non è chiaro se l’ottenimento di queste risorse sia legato al raggiungimento di una specifica ondata (come nel caso del Protocollo d’Intensificazione) o se ci sarà modo di ottenere un numero limitato di risorse per settimana.

Ciò che invece è confermato è che per la prima volta dal lancio del franchise, Bungie ha finalmente introdotto un sistema di matchmaking per le Forge perdute, che consentirà di raggiungere la location in una normale pattuglia ma di scovare altri giocatori interessati a completare la stessa attività senza l’ausilio di tecniche poco convenzionali, come nel caso del recente Pozzo Cieco introdotto ne I Rinnegati. Bungie ha confermato che l’attività è pensata per un totale di tre giocatori, ma non è chiaro se una volta completato il matchmaking ed entrati in una istanza, ci sarà modo di collaborare con altri team da tre Guardiani come nel caso di altre attività simili. Si tratta di un esperimento da parte degli sviluppatori, che con un sistema del genere puntano a risolvere una delle questioni più annose e trovare, con il feedback della community, una soluzione ottimale che possa essere estesa anche ad altre attività precedenti del comparto PvE.

Destiny 2: Armeria Nera

ARMI PER TUTTI I GUSTI

La peculiarità dell’Armeria Nera, come dicevamo, è la presenza di armi mai viste prima caratterizzate dall’estro e dal talento di artigiani dalle origini remote, provenienti da genealogie scandinave, giapponesi e francesi. Le tre famiglie coinvolte nella fazione hanno cercato di imprimere la propria influenza in ogni arma forgiata nelle loro leggendarie fucine perdute, e ciò si rifletterà anche nei perk che saranno alla base dei rispettivi capolavori, ovvero le armi esotiche che rappresenteranno le dinastie Volundr, Gofannon e Izanami. Ad esempio, il Fardello di Izanagi è un fucile di precisione la cui peculiarità è di poter combinare i quattro colpi del suo caricatore in un singolo, devastante colpo ad altissimo impatto, con cui potrete uccidere il nemico anche in caso di colpo al corpo. Un’arma che testimonia la volontà di Bungie di fornire ai giocatori alternative a esotiche come il Simulatore Dormiente o il Sussurro del Verme, senza tuttavia ricorrere ai temuti nerf.

L’arco Le Monarque proviene chiaramente dalla famiglia francese ed è caratterizzato da un perk inedito che ricorda quello, apprezzatissimo, di Aculeo, cannone portatile del primo Destiny. Un’arma in grado di infliggere danni nel tempo dopo aver teso la corda perfettamente e scoccato la freccia, che può tramutarsi in una devastante onda d’urto da vuoto in grado di infliggere danni nel tempo in caso di colpo preciso. Jotunn invece è un fucile a fusione dalle dimensioni compatte, che si adatta al proprio braccio diventando quasi un’estensione della mano. Di ovvia estrazione nordica, questo fucile può sparare delle palle infuocate che incendiano il terreno e possono andare alla ricerca di nemici grazie ai colpi traccianti, aspetto che rende l’arma creata dalla famiglia Volundr particolarmente pericolosa in qualsiasi modalità. Non manca infine il nuovo lanciagranate esotico chiamato Anarchia, ispirato alle armi dei Caduti, che può lanciare mine adesive in grado di attaccarsi a qualsiasi superficie e creare una serie di fulmini che possono concatenarsi e danneggiare chiunque si trovi nelle vicinanze.

In totale, saranno cinque le armi esotiche disponibili con questo DLC. Quattro sono nuove di zecca, e la quinta che invece torna a grande richiesta dal primo episodio di Destiny: Ultima Parola. L’arma sarà protagonista di un’impresa esotica disponibile esclusivamente per i possessori del DLC, che avrà inizio il 29 gennaio e ci riporterà nella versione alternativa dell’Assalto “La Corrotta” (per intenderci, quello legato all’ottenimento del cannone portatile esotico di Azzardo, Cattiva Condotta) per indagare sulla morte di Shin Malphur, Cacciatore Pistolero che ha dedicato la propria esistenza per vendicare il suo mentore Jaren Ward, brutalmente ucciso da Dredgen Yor. Che la quest esotica possa approfondire quella che è la storia di uno dei Guardiani più interessanti della lore di Destiny è una mossa davvero apprezzabile.

Infatti, prima che abbracciasse l’Oscurità, Dredgen Yor era conosciuto come il Guardiano Rezyl Azzir. La sua genesi porterà a probabili intrecci con il personaggio del Ramingo, protagonista del DLC successivo in arrivo a marzo, ed è molto probabile che sulla falsariga dell’impresa legata a Signore del Tuono, Bungie possa articolare quella di Ultima Parola attraverso step settimanali che ci accompagneranno al debutto della prossima stagione.

Destiny 2: Armeria Nera

L’INCURSIONE E IL RITORNO DEGLI EVENTI STAGIONALI

Come se non bastasse, L’Armeria Nera introdurrà una nuova incursione ambientata nell’Ultima Città, per intenderci la stessa location vista in una porzione della campagna, quella prima dello scontro con Dominus Ghaul sulla Terra. Nelle settimane precedenti si era parlato di come il raid fosse stato appunto etichettato come una vera e propria incursione e non un tradizionale Covo, e nonostante le recenti smentite ufficiali, Bungie ha stupito tutti confermando che quella dell’Armeria Nera sarà a conti fatti una incursione integrale. Fardello del Passato, questo il nome del raid sulla Terra, sarà infatti di dimensioni più vaste di Covi come Pinnacolo Siderale e Divora-mondi, ma comunque non così esteso come quello introdotto con I Rinnegati. Vista la chiara ispirazione al raid de I Signori del Ferro, è lecito attendersi dunque un contenuto a metà tra La Fine di Crota (il raid di Destiny: L’Oscurità dal Profondo) e la stessa incursione Furia Meccanica.

Ciò che abbiamo potuto appurare è che si tratterà di un raid inconsueto e molto dinamico, come conferma la presenza di astori in una delle varie sezioni che comporranno l’incursione, che probabilmente segnerà il ritorno della SIVA nell’universo di Destiny 2. I giocatori saranno catapultati in una zona mai vista dell’Ultima Città, precedentemente proibita da Zavala. La maggiore portata dell’incursione andrà a compensare l’assenza di nuovi assalti, che non saranno infatti introdotti in questo DLC.

L’incursione sarà disponibile già dal 7 dicembre, ma non sarà l’unico contenuto che accompagnerà i Guardiani: Bungie ha confermato il ritorno di due eventi speciali come L’Aurora (dall’11 dicembre) e i Giorni Scarlatti (dal 5 febbraio), che vedranno l’introduzione di vecchie e nuove modalità, il ritorno di personaggi molto amati come Eva Levante e una vasta gamma di nuovi equipaggiamenti con cui tentare la propria scalata al livello di Potere 650.

Il tutto sarà accompagnato anche da nuove armi, tra cui tutta una serie di mitragliatrici pesanti leggendarie che si collocheranno nello slot delle armi distruttive. Non mancheranno infine delle modifiche leggendarie con cui potrete aggiungere molti perk interessanti alle armi, che si tratti di vecchie bocche di fuoco o novità introdotte con questo DLC.

Destiny 2: L'Armeria Nera

Quello che più intriga di questo nuovo corso voluto da Bungie è la gestione dei contenuti: abbandonando la formula del “tutto e subito”, il team di sviluppo può infatti spingere la community a trovare nuovi motivi per ritornare nel mondo di Destiny, senza ricorrere a bizzarri e fastidiosi time gate, ma giustificando tutto a livello narrativo con poche linee di dialogo che danno davvero l’impressione di trovarsi in un mondo dinamico, vivo e finalmente in grado di evolversi.

Bungie deve continuare il trend positivo iniziato con l’ottima espansione I Rinnegati ed espandere ulteriormente l’universo di Destiny in modo oculato, focalizzandosi su poche storie ma scegliendo di narrarle con cura, nel modo giusto. E se il filmato iniziale de L’Armeria Nera trapelato in rete può darci un indizio su come si evolverà la trama nei prossimi mesi, potete star certi che ne vedremo davvero delle belle.