Uno dei titoli di punta della Milan Games Week 2018 conclusasi nelle scorse ore è stato certamente il remake di Resident Evil 2, storico survival horror di Capcom che tornerà a gennaio con una nuova veste grafica e alcuni accorgimenti che strizzano l’occhio alle nuove leve e a una generazione sempre più alla ricerca del realismo. In un piccolo spazio all’interno dello stand PlayStation, abbiamo potuto provare con mano una versione preliminare su PlayStation 4 Pro, vestendo nuovamente i panni dello storico protagonista Leon Kennedy in una breve porzione che ci riporta nella celeberrima stazione di polizia di Raccoon City.
Rispetto alla prova avvenuta durante la Gamescom 2018 di Colonia, focalizzatasi principalmente sulle migliorie della versione PC con le nuove GPU di NVIDIA, in questa nuova e fugace prova milanese ci siamo concentrati su quello che è l’impatto generale del remake di Resident Evil 2 rispetto all’edizione originale, a poco più di tre mesi dal debutto del progetto sul mercato italiano.
BENTORNATI A RACCOON CITY
La sensazione che si prova muovendo i primi passi nella stazione di polizia è di trovarsi in uno scenario familiare ma allo stesso tempo diverso, un po’ come quando torni a casa di un parente che non vedi da dieci anni (anche se in questo caso ne sono passati più di venti) e scopri un particolare che prima non ricordavi. L’impatto è notevole, e sebbene ci sia tutto ciò che ricordavamo dalla nostra prima volta a Raccoon City, non mancano dettagli e nuove strutture aggiunte da Capcom per rendere l’esperienza di gioco interessante anche per tutti coloro avessero già divorato a più riprese la produzione originale. E di queste sfumature il remake di Resident Evil 2 sarà pieno, dal momento che la software house giapponese ha dimostrato di non aver paura di prendersi qualche licenza poetica (d’altronde, chi meglio di lei potrebbe mai farlo?) e cambiare – in alcuni casi anche drasticamente l’architettura – di scenari ed edifici, rimuovendo anche delle sfaccettature del gameplay ritenute non più al passo coi tempi.
D’altronde, l’intenzione di Capcom era di offrire un punto d’incontro tra la semplice idea di remaster (ripulendo il comparto grafico grazie a nuovi asset in alta definizione, incrementando allo stesso tempo la risoluzione) e un vero e proprio remake in grado di riscrivere intere porzioni del gioco o re-immaginare il funzionamento di alcuni elementi. Il team capitanato dal producer Yoshiaki Hirabayashi si è dunque lanciato in un percorso che ha visto numerose feature originali rimosse dal remake al fine da mantenere le caratteristiche principali dell’esperienza di gioco e migliorare ciò che, grazie alle nuove tecnologie, avrebbe potuto essere un valore aggiunto. Il risultato è un prodotto che, pur rispettando l’eredità del gioco originale, cerca in qualche modo di perfezionarlo.
Insomma, pur essendoci gli elementi cardine dell’esperienza originale, la rivisitazione di Resident Evil 2 tenterà di narrare la storia da un’altra prospettiva. A proposito di prospettive, è interessante l’uso della terza persona che, in modo simile a quanto fatto da Capcom con i più recenti episodi del franchise (tra tutti Resident Evil 6, sempre con Leon tra i protagonisti dell’avventura), pone la telecamera alle spalle del personaggio principale, ma con una differenza sostanziale: l’inquadratura è ora molto più ravvicinata rispetto al passato, rendendo ogni scontro con gli zombie più “intimo”, intenso e viscerale, una scelta che ovviamente contribuisce ad accrescere il pathos e quel coinvolgimento che un altro genere di visuale non avrebbe certamente potuto offrire.
Ciò ha permesso a Capcom di concentrarsi anche sul rendere gli zombie di Resident Evil 2 ancora più spaventosi della versione originale, e il risultato è un survival horror in grado di offrire momenti memorabili nonostante gli oltre vent’anni sul groppone. Un bel traguardo per un’avventura che, nonostante le brevi sessioni di prova, pare davvero essere invecchiato benissimo anche a livello di gameplay, con un sistema di puntamento più moderno e una gestione dell’inventario totalmente rivista. La fusione di questi elementi e del nuovo comparto tecnico hanno permesso agli sviluppatori di completare una visione che non era raggiungibile nel gioco originale a causa delle risorse risicate e dei mezzi dell’epoca, e ve ne accorgerete imbattendovi in un Licker o in una delle boss fight più iconiche dell’opera.
Insomma, siamo davvero curiosi di rivivere le gesta di Leon Kennedy nel rinnovato mondo di Resident Evil 2, e di scoprire se Capcom sarà effettivamente riuscita a elevare il concetto di “remake” a un nuovo livello. Non manca molto per mettere le mani sul survival horror: l’appuntamento è infatti fissato al 25 gennaio 2019 su PC, PS4 e Xbox One.