Battlefield V
Versione testata: PS4 Pro

Battlefield V – Provata la nuova beta su PS4 Pro

Tra critiche, stime al ribasso e posticipi, non si può certo dire che Battlefield V stia vivendo in maniera serena questo lasso di tempo che ci separa dal suo arrivo sul mercato. Ma si sa, il modo migliore per rispondere alle critiche è passare ai fatti, ecco dunque che la software house scandinava ha deciso di far provare ai giocatori il suo sparatutto bellico grazie a un open beta disponibile da oggi fino alle 16:00 di martedì 12 settembre. Ben sei giorni in cui testare le corpose novità, per convincere anche i giocatori più scettici e a  tenere a bada gli appassionati della serie a seguito del rinvio del gioco di un mese.

Dopo averlo visto in azione all’evento NVIDIA durante la Gamescom di Colonia, siamo tornati di nuovo nel vivo della Seconda Guerra Mondiale con Battlefield V, lo sparatutto di Electronic Arts più ambizioso di sempre che arriverà su PC, PlayStation 4 e Xbox One il prossimo 20 novembre.

Battlefield V

TRA I CANALI DI ROTTERDAM…

La città portuale olandese è una delle due ambientazioni presenti nell’open beta, giocabile esclusivamente in modalità Conquista, a differenza di Narvik che è disponibile anche in Operazioni su Larga Scala. Al netto di qualche imperfezione grafica e aspetti da rifinire, il level design e la conformazione della mappa Rotterdam esaltano sia gli scontri sulla grande distanza che quelli ravvicinati, venendo incontro alle esigenze più disparate. Ad esempio il ponte ferroviario è l’ideale per gli scout grazie all’ampia panoramica offerta dalla struttura da cui tenere sotto controllo una buona parte dei settori mentre la piazzola circondata da edifici diventa luogo di frenetici scontri tra un gran numero di soldati.

Il principale canale che divide in due la città offre interessanti variazioni in termini di gameplay come quella di immergersi per un breve periodo o equipaggiare la pistola e far fuoco verso il nemico. Tantissime le possibilità tattiche offerte anche in questo capitolo, tra quelle più importanti troviamo la possibilità di costruire ripari o fortificazioni in punti prestabiliti della mappa: sacchi di sabbia, barricate in legno o filo spinato per impedire l’avanzate della fanteria ma anche costruzioni in cemento per arrestare l’avanzata di mezzi pensanti. La cittadina olandese è stato il banco di prova ideale per testare questa aggiunta e ci siamo divertiti a tirare su enormi sacchi di per sbarrare il passaggio dei soldati nemici o abbattere quelli che ci ostruivano il passaggio.

Battlefield V

… E I FIORDI NORVEGESI

Ma la open beta messa a disposizione è stata anche l’opportunità giusta per provare le Operazioni su Larga Scala, l’evoluzione della modalità operazioni introdotta da DICE con Battlefield 1. Per l’occasione gli sviluppatori svedesi hanno aggiunto maggiore varietà di situazioni, atte a spettacolarizzare il gameplay e far rivivere alcune delle battaglie che hanno segnato il sanguinoso conflitto, come quella in Operazione Norvegia. Ambientata tra gli innevati fiordi norvegesi, gli scontri si svolgono nell’arco di due giornate, ognuna caratterizzata da una specifica modalità. La prima è Airborne che vede la fazione britannica impegnata nel tentativo di distruggere alcune postazioni antiaeree e quella tedesca pronta a difenderle a ogni costo. Come suggerisce il nome della modalità, l’arrivo sul campo di battaglia avviene tramite il lancio da un areo che sorvolerà la zona calda, permettendoci anche di atterrare dietro le linee nemiche e creare scompiglio. L’obiettivo è dunque quello di recuperare due bisacce alla volta contenenti degli esplosivi e piazzare questi in prossimità dei quattro obiettivi per poi difenderle fino alla detonazione.

Il numero di postazioni nemiche distrutte determina anche il numero di rinforzi su cui la squadra d’attacco potrà contare per la modalità Breakthrough nel secondo giorno. La vittoria in questo caso è determinata dalla conquista di sei zone nemiche, a gruppi di due, prima che il numero di rinforzi sia terminato. Concettualmente sono due le zone dove si concentrano la maggior parte degli scontri a fuoco: se sul versante sinistro troviamo alberi e un piccolo centro abitato, su quello destro è la presenza di un ponte ferroviario quasi distrutto a far da sfondo al susseguirsi della battaglia. La conformazione della mappa norvegese ci ha ricordato vagamente quella di Port Valdez in Battlefield: Bad Company 2, con un largo impiego di cecchini dovuto alle ampie e pulite zone di tiro. Così come in Rotterdam, anche su questa mappa abbiamo assistito a scene di distruzione altamente spettacolari a opera dei carri pronti a distruggere le abitazioni, con tanto di neve caduta a terra in seguito all’impatto.

Un netto miglioramento, non vi è dubbio, ma purtroppo permangono alcuni problemi di bilanciamento presenti anche nella modalità Operazioni vista in Battlefield 1. In questo caso abbiamo notato che i difensori possono spingersi quasi a ridosso dei punti di respawn, rendendo difficile l’avanzare degli attaccanti; si crea così una sorta di imbuto da cui è difficile uscire fuori. Certo, niente che un buon gioco di squadra possa risolvere ma è chiaro che alcune cose vanno riviste, nonostante l’ottima idea di sfruttare tutta la mappa di gioco e non solo alcune porzioni. Ma più in generale talvolta è il modo in cui le squadre vengono formate a destare qualche dubbio, con più partite di seguito totalmente dominate da una sola squadra.

Battlefield V

PAROLA D’ORDINE: GIOCO DI SQUADRA

Per ovviare allo storico problema della mancanza di cure, rianimazioni e rifornimenti da parte dei giocatori più egoisti, DICE ha rivoluzionato il tutto con diverse soluzioni: finalmente potremmo rifornirci di munizioni e curarci in appositi punti segnalati sulla mappa. Ma la software house svedese non si è limitata a questo, infatti ogni giocatore potrà portare con sè un solo kit medico per ripristinare velocemente la salute mentre anche le altre classi potranno rianimare i propri compagni ma impiegando più tempo rispetto ai medici. Come sempre l’ago della bilancia è affidato ai giocatori; in alcuni casi siamo stati rianimati prontamente da compagni della nostra squadra o alleati di passaggio mentre in altre abbiamo assistito agonizzanti alla totale indifferenza che ci ha lasciato l’amaro in bocca. Ovviamente è apprezzabile lo sforzo ulteriore degli sviluppatori nel cercare di correggere alcuni stili di gioco errati dei giocatori, ma toccherà agli stessi appassionati di Battlefield mettere in pratica queste azioni.

Novità anche per quanto riguarda le squadre all’interno della fazione, su tutte la possibilità di richiedere supporto aereo da parte del caposquadra, scegliendo tra rifornimenti da ricevere in un punto designato della mappa o richiedere un bombardamento nella zona prescelta. Si è quindi invogliati a giocare di squadra e cercando di portare a termine l’obiettivo, in questo modo i giocatori più virtuosi saranno ricompensati con bonus che non favoriranno sé stesso ma l’intera fazione.

Battlefield V: Operazioni su Vasta Scala

Altra nota positiva è stato l’aver mantenuto l’ottimo feeling con le armi presente in Battlefield 1, con un rinculo delle armi variabile a seconda di quella scelta e una buona differenziazione tra fucili automatici e quelli semi automatici. Sicuramente il passaggio dalla WW1 al secondo conflitto mondiale ha aiutato DICE a superare uno degli elementi negativi che ha caratterizzato il precedente capitolo, ovvero quello dalla poca varietà in termini di armi e accessori: il ritorno di armi come il fucile d’assalto Gewehr 43, la mitragliatrice Bren e la carabina M1A1, tanto per citarne alcune, farà felici molti giocatori che inoltre potranno applicare mirini e altre componenti per personalizzare le nostre bocche da fuoco. A graditi ritorni quindi si aggiungono anche novità come un inedito sistema di miglioramenti per le armi con cui migliorare la stabilità e il rinculo di queste, aggiungere un bipiede o una baionetta. Questa di Battlefield V si pone dunque come un’esperienza multigiocatore all’insegna delle personalizzazione estrema, non solo estetica ma soprattutto funzionale per gli scontri a fuoco.

Battlefield V conferma tutte le buone impressioni raccolte a partire dal suo reveal, fugando anche quei dubbi che hanno accompagnato lo sparattutto in questi mesi, tra polemiche sterili e uno scetticismo che si è riversato anche in un calo dei preordini. Finalmente è il gioco di squadra a essere incentivato, con l’adozione di un sistema di rifornimenti e cure che invoglia i giocatori a collaborare se vogliono puntare dritti alla vittoria, anche se rimane qualche remora su quanti di loro sposeranno effettivamente questa nuova filosofia di gioco. Promosse anche altre novità, come la possibilità di costruire fortificazioni o sbarramenti e la richiesta di rifornimenti o bombardamenti in punti specifici. Qualche zona d’ombra c’è e riguarda principalmente un bilanciamento ancora non perfetto e un lavoro di rifinitura che non a caso ha portato al rinvio di quasi un mese. Non ci resta che aspettare il prossimo 20 novembre per ritornare sui campi di battaglia della WW2, in quello che si prospetta il Battlefield più completo di sempre tra le coinvolgenti Storie di guerra, un multiplayer potenzialmente infinito e una modalità battle royale a squadre, a cui si aggiunge la promessa da parte di DICE di supportare lo sparattutto in maniera continuativa e soprattutto gratuita.