Fist of the North Star: Lost Paradise
Versione testata: PS4 Pro

Fist of the North Star: Lost Paradise, provato in anteprima il gioco di Kenshiro

Kenshiro, per gli amici Ken il Guerriero, è certamente uno dei personaggi più iconici che ha segnato l’infanzia di chi è nato intorno agli anni ’80. Proprio per questo, all’annuncio di Fist of the North Star: Lost Paradise, il nuovo videogioco dedicato al personaggio creato da Tetsuo Hara, i fan di Kenshiro hanno gioito nella speranza di mettere le mani su un prodotto che fosse finalmente capace di rendere giustizia alla saga, complice la presenza di un team, quello che ha creato la saga Yakuza, che potrebbe dare la giusta direzione al progetto.

Ospiti negli studi milanesi di Koch Media, abbiamo potuto provare con mano una versione avanzata di Fist of the North Star: Lost Paradise esplorando in anteprima Eden, la città dei miracoli, rimanendo piacevolmente colpiti nonostante il tempo a disposizione fosse piuttosto esiguo. Ecco le nostre impressioni sull’avventura di Ken.

Fist of the North Star: Lost Paradise

ALLA SCOPERTA DI EDEN

La nostra visita nell’universo di Ken il Guerriero era circoscritta alla città di Eden, unica al mondo a non doversi preoccupare di carenza d’acqua o energia. Tuttavia, la situazione per gli abitanti non è certo delle migliori, tant’è che nonostante la location sia ricca di commercio e popolazione, la criminalità organizzata la controlla per la sua totalità. Nella prova, il compito del nostro eroe era di salvare Julia, ma anche liberare Eden dal male che l’affligge estirpando la criminalità dalle strade. Sin dai primi momenti si avverte un palese richiamo alla serie Yakuza, ma ciò nonostante Eden si fonde perfettamente alle meccaniche di gioco, proponendo un mix coerente col mondo in questione. Sfortunatamente, a livello di trama non abbiamo potuto approfondire più di tanto, poiché la demo si focalizzava maggiormente sull’esplorazione della città: ne abbiamo approfittato per andare in giro, sconfiggendo i nemici e scoprendo pian piano le varie attività secondarie: tra queste il classico casinò al cui interno sperimentare un gioco di carte, un Night Club dove dovevamo assegnare un “accompagnatrice” a ciascun cliente, ma anche una clinica dove “rompere le ossa ai vari clienti” premendo i tasti corrispettivi a tempo di musica.

Nulla di incredibilmente innovativo, ma quanto visto è stato sufficiente per capire che, in perfetto stile Yakuza, le attività secondarie saranno parti integranti dell’esperienza di Fist of the North Star: Lost Paradise. I ricercati ad esempio, oltre a essere parecchio ostici da sconfiggere, una volta individuati e battuti in battaglia vi premieranno con ricompense decisamente succulenti.

Il sistema di combattimento ricorda anche in questo caso quello già visto nella serie Yakuza, con il tempismo nei colpi che risulta molto simile alle produzioni più recenti della saga, un ritmo degli scontri praticamente identico, ma qualche differenziazione sia nel moveset che nelle mosse tipiche di Kenshiro. Il risultato è un sistema di lotta variegato e combattimenti molto ragionati. Non pensate, infatti, di potervi buttare nella mischia e massacrare gli sgherri con disarmante disinvoltura: quest’ultimi sono decisamente difficoltosi e sarete puniti se non affronterete la situazione con le dovute precauzioni, dal momento che girovagando per le strade di Eden sarà comune trovare qualche banda che vorrà la vostra pelle.

In questi casi abbiamo potuto notare come uscendo sconfitti da una lotta con la banda il gioco automaticamente vi farà ripetere la battaglia: quello che potrebbe essere sicuramente visto come un bene, è sembrato un difetto da tenere bene a mente nella versione finale del gioco. Se, come nel nostro caso, doveste trovarvi sottodimensionati di fronte alla gang avversaria, sarete costretti ad abbandonare la partita e ricaricare nuovamente il salvataggio per andare oltre. Nel caso in cui riusciate a mettere a segno una manciata di colpi, dopo aver frastornato a dovere i nemici potrete eseguire una mossa speciale che attiverà una sorta di minigioco in cui premere il rispettivo tasto al momento giusto. In caso di successo, farete immediatamente fuori il nemico, mentre se fallirete sarete costretti a ripetere quanto fatto in precedenza in base alla “grandezza” dell’avversario.

Fist of the North Star: Lost Paradise

COMBATTIMENTI DA RIVEDERE

Il sistema di sviluppo di Ken è molto variegato grazie alla presenza di numerosi rami da espandere. Ogni attività secondaria vi assegnerà un punteggio specifico con il quale potrete ampliare il ramo delle abilità di riferimento, man mano che lo accumulerete. A tutto questo va aggiunto anche l’utilizzo dei talismani (ne potrete equipaggiare quattro contemporaneamente), che vi garantiranno mosse potentissime da sfruttare in battaglia. Purtroppo non abbiamo avuto modo di approfondire a sufficienza l’evoluzione del personaggio, ma i richiami alla serie Yakuza si avvertono anche in questo caso, forse troppo: sarebbe stato il caso probabilmente di dare un’anima propria alla produzione, dato che il mondo di Ken il Guerriero è qualcosa di sacro per tutti gli storici fan. I ritmi non proprio serrati degli scontri fanno sì che l’utente avverta fin da subito un’eccessiva rigidità del personaggio, non facendolo sentire in pieno controllo della situazione.

Lo stile generale della produzione, così come quello dei personaggi secondari e della città rispecchia quello della serie manga e anime, e la città di Eden è sembrata sufficientemente ricca di attività secondarie, sebbene si tratti all’apparenza di roba di poco conto, ma che sicuramente permetterà agli appassionati di estendere la longevità e ottenere qualche gradita ricompensa. Ciò che convince meno, allo stato attuale, sono proprio le lotte, ciò che in teoria dovrebbe essere il fulcro dell’intera produzione. Dall’altra, però, possiamo dire che lo stile, lo sviluppo del protagonista e tanti altri piccoli dettagli, ci hanno colpito. In attesa di capire come si evolverà il prodotto al lancio sul mercato, previsto per metà ottobre, siamo sicuri che gli appassionati troveranno decine di riferimenti al brand originale e saranno comunque piacevolmente colpiti da Fist of the North Star: Lost Paradise. Un gioco divertente e all’apparenza ricco di cose da fare, ma probabilmente troppo legato a un franchise, quello di Yakuza, che non gli appartiene. Per le considerazioni finali bisognerà aspettare la recensione completa, che arriverà in prossimità del lancio sul mercato. Restate sintonizzati!