Stormdivers

Stormdivers visto in anteprima alla Gamescom 2018

Un antico detto recita: “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quello che perde ma non sa quello che trova“. Sembra essere questo il caso di Stormdivers, il primo FPS interamente multiplayer in sviluppo presso Housemarque, la software house consacratasi con una serie di brillanti esperienze single-player di tipo arcade.

Un cambio di rotta comunicato già tempo fa in merito all’arrivo sul mercato di titoli come Matterfall e Nex Machina, quest’ultimo rivelatosi un successo di critica ma non di vendite; un duro colpo per Housemarque che ha così deciso di cambiare le carte in tavola e tentare la strada del multiplayer competitivo online. In occasione della Gamescom 2018 abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con alcuni membri del team di sviluppo e raccogliere un po’ di informazioni sul nuovo battle royale in arrivo su PC nel 2019.

NON È IL SOLITO BATTLE ROYALE

Durante il nostro appuntamento con gli sviluppatori di Housemarque, questi hanno voluto sottolineare un concetto fondamentale riguardante il loro prossimo gioco: Stormdivers non è assolutamente un battle royale come quelli presenti sul mercato, nella maniera più assoluta. Non un’avversione contro il genere del momento ma una precisazione sul fatto che Stormdivers, la cui idea alla base è nata ben prima del successo di PUBG o Fortnite, da cui si differenzia totalmente. Ne è seguita un’interessante disanima delle caratteristiche del gioco che ci hanno dato un’idea più precisa sul tipo di esperienza multiplayer che dobbiamo aspettarci. La prima differenza riguarda il numero di giocatori: essi saranno presenti in quantità ridotta, con un impatto sulla durata delle partite che non si protrarranno così troppo a lungo.

Dopo aver usato parole tutt’altro che di ammirazione per le lootbox presenti in questa tipologia di giochi, gli sviluppatori ci hanno illustrato come secondo loro dovrebbe funzionare questo aspetto: in Stormdivers potreste imbattervi in oggetti estetici ma questi saranno disponibili nel vostro inventario solo al completamento di alcune sfide durante il match. Tutto è stato pensato per esaltare le abilità dei giocatori; meglio questigiocheranno e più probabilità avranno di essere ricompensati. Anche le tre classi presenti nel gioco cambieranno l’approccio al gioco, costringendo i giocatori a muoversi sempre per evitare di essere sorpresi alle spalle.

LA TEMPESTA PERFETTA

La scelta di un setting futuristico da parte degli sviluppatori finnici non sorprende invece più di tanto, avendoci già abituato in passato ad ambientazioni sci-fi come in Alienation e Matterfall, Dalle informazioni rilasciate in questo momento sappiamo che gli scontri si consumeranno su un’isola funestata da letali tempeste da cui i giocatori faranno bene stare alla larga. Ma il pericolo è rappresentato anche da tornando e altri eventi che si muoveranno all’interno e all’esterno della tempesta, abbattendosi sulle aree di gioco in maniera randomica.

Dai trailer rilasciati sembra confermata la presenza di mezzi con cui muoversi per la mappa anche se non sappiamo la tipologia di essi; gli sviluppatori ci hanno parlato anche della loro volontà di mettere a punto un level design non incentrato sulla verticalità: alcune classi saranno dotate di un jetpack ma altre potranno contare su diverse abilità con cui scalare gli edifici. L’uso dell’Unreal Engine 4 dovrebbe inoltre garantire una buona resa grafica con un focus sugli effetti come le tempeste che si abbatteranno sull’area di gioco.

Difficile giudicare un progetto come Stormdivers, soprattutto per le poche informazioni che circolano sulla nuova esperienza multiplayer ideata da Housemarque. Un progetto completamente diverso per la software house finlandese, una sorta di diniego del proprio passato per abbracciare un genere che sembra aver raggiunto il massimo della sua popolarità. La scelta di abbandonare il genere arcade farà storcere il naso ai fan delle loro produzioni ma dall’altra parte c’è attesa nel vedere cosa tireranno fuori dal cilindro i talentuosi sviluppatori. A metà tra curiosità e scetticismo, non ci resta che aspettare e vedere se la scelta di Housemarque si rivelerà quella giusta o se l’aver chiuso con il genere arcade sarà stato un grosso errore.