Starlink: Battle for Atlas
Versione testata: Switch

Starlink: Battle for Atlas provato su Switch

Mostrato all’ultimo E3 di Los Angeles dopo un lungo silenzio, Starlink: Battle for Atlas ha sorpreso un po’ tutti: i cosiddetti toys-to-life, videogiochi in cui è possibile utilizzare delle action figure per sfruttare determinate caratteristiche del gameplay, non hanno mai ottenuto risultati eclatanti. Gli esempi che ci vengono in mente sono Disney Infinity, Skylanders e LEGO Dimensions: in nessuno di questi casi i risultati finali hanno giustificato lo sforzo iniziale, lasciando di fatto queste produzioni come dei casi piuttosto isolati.

Eppure Ubisoft pare credere molto in Starlink, come si è potuto vedere dall’ampio spazio dedicato durante la sua conferenza all’E3 2018, e in particolare nell’edizione per Nintendo Switch, con la quale sarà possibile giocare nei panni dell’avventuroso Fox McCloud pilotando il famoso Arwing direttamente dall’universo di Star Fox. Durante l’evento Nintendo svoltosi a Milano, dove abbiamo provato anche Super Smash Bros. Ultimate, FIFA 19 e Dragon Ball FighterZ, abbiamo potuto testare una versione piuttosto avanzata di Starlink: Battle for Atlas per Switch, con tanto di toys-to-life nelle nostre mani. Ecco il resoconto del nostro test.

Starlink: Battle for Atlas

GIOCATTOLI PER LA VITA

Starlink: Battle for Atlas si basa sostanzialmente su due aspetti, e cioè da una parte il gameplay in senso stretto del termine, diviso tra esplorazione spaziale e combattimento sui pianeti, e dall’altra rapporto che si instaura tra il sistema di controllo e il mezzo spaziale applicabile al pad di ciascuna console. In pratica il sistema creato dagli sviluppatori di Ubisoft Toronto prevede la possibilità di montare l’astronave sul controller attraverso i vari pezzi di cui è composto, i quali poi vanno a influenzare in maniera tangibile le potenzialità combattive della navicella a schermo con tutta una serie di caratteristiche molto precise. Alcuni di questi pezzi poi sono intercambiabili, come ad esempio le ali o il pilota, ed è quindi facile immaginare quante variabili saranno disponibili a seconda di quale navicella monterete e quali componenti utilizzerete.

Optando per una navicella potente ma non troppo veloce e agile, cambiando alcuni componenti potrete scegliere di migliorarne un aspetto a discapito dell’altro, bilanciando così l’esperienza a piacimento. Alla fine la presenza dei toys-to-life assume quasi i connotati di un’esperienza ruolistica che, seppur ovviamente non paragonabile ai maggiori esponenti del genere RPG, permette comunque notevole profondità e conseguente coinvolgimento.

Starlink: Battle for Atlas

UNA GITA NELLO SPAZIO

Oltre alle potenzialità dei toys-to-life, che inevitabilmente cattura gran parte dell’attenzione generata intorno al titolo, Starlink: Battle for Atlas ci è sembrato interessante anche per come si presenta il gioco vero e proprio. Le fasi spaziali, rigorosamente con telecamera in terza persona, sono per lo più esplorative e accessibili dall’inizio in maniera sostanzialmente aperta. Quando si sceglie di atterrare su un determinato pianeta, però, le cose cambiano radicalmente e la produzione Ubisoft si trasforma in tutto e per tutto in uno shooter in terza persona, con nemici più o meno potenti ma soprattutto numerosi boss da affrontare, ricordando per certi aspetti quanto visto in Star Fox Zero su Wii U.

Per fortuna le similitudini con la produzione Nintendo riguardano solo alcune meccaniche di gameplay, perché dal punto di vista tecnico Starlink: Battle for Atlas sembra già piuttosto ben rifinito. I modelli delle navicelle sono convincenti, come anche gli effetti particellari delle esplosioni e delle collisioni; ovviamente, rispetto alle edizioni per PC, Xbox One e PS4, la versione Switch evidenzia una risoluzione inferiore in modalità dock (non abbiamo avuto l’opportunità di valutare il funzionamento in modalità portatile) ed è abbastanza palese la presenza di un aliasing marcato, sebbene nel complesso il lavoro fatto da Ubisoft sia senza dubbio interessante anche sull’ibrida di Nintendo.

Starlink: Battle for Atlas

QUANTO MI COSTA?

L’ultimo aspetto che ha suscitato il nostro interesse è il pacchetto iniziale, il consueto Starter Pack che debutterà sul mercato comprensivo di un mezzo completo, il supporto per il controller, un poster più una serie di contenuti scaricabili, il tutto al prezzo di 79,99 euro. In esclusiva per la versione Switch ci sarà l’Arwing di Star Fox con al suo interno, compresi nel prezzo, una serie di contenuti giocabili esclusivi. Ovviamente, coloro fossero interessati ad ampliare il proprio armamento e sbizzarrirsi con tutte le combinazioni possibili (e perché no, collezionando anche le varie navicelle) potranno acquistare tre differenti tipologie di espansioni: lo Starship Pack (che include un mezzo con scafo modulare e due ali, un pilota e un’arma) a 29,99 euro il Weapon Pack (che include due armi) al prezzo di 11,99 euro e infine il Pilot Pack (comprensivo di un solo pilota) al prezzo di 7,99 euro.

A questo punto non ci resta che rimandarvi al prossimo autunno, quando avremo modo di provare in modo più approfondito la versione completa di Starlink: Battle for Atlas e sviscerare così tutte le potenzialità legate a quella che, sulla carta, potrebbe essere una sorta di rinascita per il genere dei toys-to-life. Appuntamento al 16 ottobre, quando Starlink sarà disponibile sul mercato europeo.