Destiny 2: I Rinnegati
Versione testata: PC

Destiny 2: I Rinnegati, provata la prima missione della campagna all’E3

Dopo aver provato con mano la nuova modalità Azzardo, che arricchirà l’ecosistema di Destiny 2 al lancio della nuova espansione I Rinnegati, Bungie e Activision ci hanno concesso l’opportunità di testare anche una breve porzione della campagna in un evento a porte chiuse all’E3 2018 di Los Angeles, in modo da darci un quadro più completo di ciò che vedremo a settembre. L’incipit di questa espansione vedrà i Guardiani ritornare sull’Atollo, per l’occasione trasformatosi da semplice spazio social a vero e proprio pianeta esplorabile, per fronteggiare una misteriosa evasione dalla Prigione degli Anziani.

Destiny 2: I Rinnegati

Come avrete intuito dal trailer presentato durante la conferenza PlayStation, si tratta della missione che fungerà da preludio alla morte del personaggio indubbiamente più amato dell’universo di Destiny, il cacciatore Cayde-6, che sarà brutalmente ucciso dal principe Uldren Sov. Il fratello della regina Mara Sov, vista nella campagna del primo episodio e successivamente nella cut-scene iniziale dell’espansione Il Re dei Corrotti, ha infatti progettato l’evasione di otto Baroni di una nuova razza chiamata Infami, arrivando a uccidere il mentore dell’Avanguardia con la sua stessa arma: l’Asso di Spade.

PRISON BREAK

Scelto il personaggio con cui affrontare la missione (nel nostro caso la rinnovata versione del Titano Assaltatore), ci siamo diretti verso il nuovo Atollo. Petra Venj, altro personaggio ricorrente dal primo episodio, ha contattato l’Avanguardia per investigare su una misteriosa fuga dalla Prigione degli Anziani, che da piccolo spazio composto da sole quattro aree e una stanza del tesoro, in Destiny 2 si è trasformato in un gigantesca area distribuita su più livelli. Lo svolgimento della missione ricalca lo stile classico della campagna dello sparatutto, con toni simili alla prima missione su Phobos vista in Destiny: Il Re dei Corrotti e all’attacco alla Torre da parte dei Cabal vissuto nel prologo del sequel. Per l’occasione, non ci è stato possibile affrontare i nuovi nemici, ma esclusivamente razze già ampiamente viste per quattro anni come Cabal, Caduti e Alveare.

Tra nemici Maggiori e Ultra, abbiamo seguito Cayde-6 fino al raggiungimento di una stanza in cui era necessario riattivare la Prigione degli Anziani, ed è qui che abbiamo assistito a una piccola variazione sul tema: una sorta di orda infinita dell’Alveare che continuava a emergere dai bassifondi mentre il giocatore doveva distruggere alcuni detriti che impedivano l’utilizzo dei meccanismi per riattivare la Prigione.

L’occasione è stata buona per testare le potenzialità del nuovo sistema di gestione dell’armamentario, che consente di posizionare qualsiasi tipo di arma in uno dei tre slot disponibili. Abbiamo così continuato a esplorare le possibilità offerte da questa libertà d’azione utilizzando l’arco esotico nello slot delle armi secondarie, un fucile a pompa nello slot primario e un lanciarazzi in quello delle armi distruttive. Il risultato è estremamente divertente e dona a Destiny 2 quel senso di “potere” che in questo sequel era venuto inspiegabilmente meno dopo la scelta di spostare fucili di precisione, fucili a pompa e a fusione nel terzo slot.

Al momento, però, resta da stabilire come funzionerà esattamente questo sistema: la build testata a Los Angeles non permetteva di selezionare a piacimento un’arma e spostarla in uno slot specifico, ma consentiva di utilizzare uno specifico fucile a pompa o da cecchino nello slot primario, al fianco di fucili automatici oppure a impulsi. Allo stesso modo era possibile utilizzare fucili da ricognizione, cannoni portatili, armi da supporto e fucili a fusione al fianco dell’arco nello slot secondario, così come optare per un arco nello slot distruttivo al fianco di lanciagranate e lanciarazzi. Insomma, la promessa da parte di Bungie di offrire la massima versatilità sembra essere mantenuta ma restano dubbi su come verranno gestiti i cambi di slot: bisognerà modificare il funzionamento di un’arma con l’uso di una mod specifica? Sarà necessario convertirla, magari assegnando una nuova funzione all’armaiolo? Lo scopriremo probabilmente nel corso delle prossime settimane.

LE NUOVE SUPER

Non abbiamo perso tempo, ovviamente, per testare anche quelle che saranno le nuove super abilità in dotazione a ciascuna sottoclasse: non avendo il tempo materiale di provarle tutte, ci siamo concentrati sulla rinnovata super del Titano Assaltatore, che invece di scatenare il caos con una super mossa itinerante in grado di colpire i nemici con molteplici Pugni della Distruzione, permette di catapultarsi con velocità inaudita verso un bersaglio e colpirlo con un onda d’urto devastante. Il funzionamento di questa super corre il rischio di spiazzare il giocatore le prime volte che tenterà di utilizzarla, dal momento che il personaggio si fionderà verso la direzione in cui è indirizzato il puntatore e offre poco spazio di manovra una volta attivata nel caso in cui steste puntando troppo in basso.

Al secondo o terzo tentativo, però, le cose migliorano e si può raggiungere un punto diametralmente opposto alla propria posizione in pochi istanti. Siamo curiosi di scoprire come questa super romperà gli equilibri nelle attività PvE e nel Crogiolo, ma le potenzialità per rendere i Titani ancora più devastanti della loro forma attuale ci sono davvero tutte.

Destiny 2: I Rinnegati

Non è da meno la nuova versione del Cacciatore Predatore della Notte, che abbandona l’arco da vuoto a favore di una coppia di pugnali. All’attivazione della super, il Cacciatore diventa automaticamente invisibile e può aggirarsi tra i nemici per colpirli a suon di pugnalate traccianti, che ricordano molto una super del Cacciatore abbandonata al lancio di Destiny 2 come Lama Danzante. Non si tratta però di una copia spudorata della vecchia super con un elemento differente: animazioni e meccaniche diverse consentono di diventare invisibili ogni volta lo desidererete e schivare gli attacchi, un po’ come nel nuovo Cacciatore Fulminatore, rendendola una super molto più versatile di quanto non fosse Lama Danzante nel primo episodio.

Destiny 2: I Rinnegati

Dopo aver fermato parte dell’evasione e sconfitto il solito Ultra di turno, è arrivato il momento della cut-scene di Uldren e Cayde-6, con l’assassinio del nostro beniamino e del suo Spettro. Bungie ha confidato che la porzione di storia provata con mano era solo parte di una missione più articolata che ci porterà ad approfondire le tematiche dell’evasione e magari incontrare nella seconda parte i nuovi nemici. Resta un po’ d’amaro in bocca per non aver potuto provare sin da subito i pattern d’attacco degli Infami, aspetto che avrebbe donato un sapore diverso alla nostra prova. Allo stato attuale, nonostante l’evidente varietà offerta dalle nuove super e dalla rinnovata gestione delle armi, il dover combattere contro gli stessi nemici affrontati da ormai quattro anni rende meno apprezzabili le novità proposte da Bungie. Siamo certi che Bungie abbia in serbo molto più di quanto ha effettivamente scelto di mostrare a Los Angeles, ma insomma, darci un assaggio più succoso di ciò che renderà I Rinnegati diverso dal resto sarebbe stato decisamente più apprezzabile.

A margine, una piccola considerazione sulla scelta da parte della software house di abbandonare l’idea del solito nemico gigantesco o divinità per dare un volto e un’identità familiare al nemico di quest’espansione: la scelta di rendere Uldren il villain potrebbe far storcere parzialmente il naso, ma visto anche il suo excursus nel capitolo precedente, la perdita della sorella Mara (che ha dato la vita per proteggere i Guardiani dall’attacco di Oryx) e gli indizi sulla possibilità che il principe stia pianificando di diventare il nuovo Kell dei Kell alla guida dei Caduti ha un qualcosa di affascinante che potrebbe avere risvolti inaspettati durante la campagna. Lo stile di Bungie nella narrazione di una storia è leggermente migliorato dalla disastrosa espansione La Maledizione di Osiride alla più recente La Mente Bellica, e la speranza è che tra la scelta di uccidere il personaggio più popolare e di rendere un umano (tecnicamente un Insonne, ma tant’è) il nemico di questa nuova avventura fa sì che le aspettative siano decisamente alte. In attesa di mettere nuovamente le mani su Destiny 2: I Rinnegati alla Gamescom di Colonia, ricordiamo che l’espansione sarà disponibile dal 4 settembre su PC, PS4 e Xbox One al prezzo di 39,99 euro.