Skull & Bones
Versione testata: Xbox One

Skull & Bones provato all’E3 2017

È stato senza dubbio uno dei titoli rivelazione di questo E3 2017: vuoi perché completamente inatteso, vuoi perché ricicla in modo spudorato ma intelligente una delle meccaniche più amate di Assassin’s Creed IV: Black Flag, ovvero le battaglie navali. Con queste premesse alla conferenza di Ubisoft a Los Angeles è sbucato dal nulla il nuovo Skull & Bones, titolo multiplayer in sviluppo presso gli studi di Singapore con il supporto di Blue Byte e Chengdu.

Skull & Bones è un titolo concepito prettamente per offrire un’esperienza multiplayer, ma il team è già al lavoro su una sorta di campagna e altre modalità PvE che saranno comunque legate alla componente multiplayer, parte del grande open-world condiviso che sarà ovviamente l’oceano. A Los Angeles abbiamo avuto modo di metterci al fianco degli sviluppatori nell’area stampa di Ubisoft e giocare un paio di match 5vs5 al fianco di altri giornalisti e membri della software house, nella modalità Disputed Waters. Ecco le nostre impressioni sul nuovo, interessante progetto di Ubisoft.

Skull & Bones

SCEGLIERE LA PROPRIA NAVE

Ogni partita, come dicevamo, mette a confronto due squadre composte da cinque giocatori cadauna. L’utente può scegliere una nave tra tre differenti classi, caratterizzate da una velocità di manovra, una resistenza e potenza di fuoco che varia in base alla classe scelta. Nel corso del nostro test abbiamo avuto occasione di provare due navi differenti: la prima, chiamata Sloop-of-War, è una nave da supporto caratterizzata da armi capaci di colpire dalla lunga distanza. Una nave per “cecchini” che dispone di cannoni dalla lunga gittata e da un’abilità esclusiva per la classe (attivabile con il tasto RB) in grado di supportare le navi nei paraggi. La seconda, chiamata Brigantine, è una nave votata all’attacco, veloce nei movimenti e nelle virate, ideale per colpire il nemico dalla breve distanza grazie ai letali cannoni laterali. La terza e ultima classe attualmente disponibile, che non abbiamo potuto provare nel nostro test, è chiamata Frigate e offre uno stile di gioco difensivo: si tratta sostanzialmente di un tank ideale per proteggere l’avanzata degli alleati, mantenere gli obiettivi (fondamentale nelle modalità in cui è necessario conquistare le zone) e controllare il campo di battaglia.

Ogni nave è dotata di due armi, una primaria (utilizzabile mirando con il tasto LT e poi sparando con RT) e una secondaria (mirando con LB e sparando con RT). Inizialmente, ogni nave avrà un set predefinito di armi da poter utilizzare, ma in base alle proprie performance e all’esperienza guadagnata grazie a un sistema di progressione di tipo verticale, quindi con un avanzamento di livello che assicura nuove sfide e ricompense, ma allo stesso tempo di tipo orizzontale, ovvero basato sul tipo di loadout che si utilizzerà. Collaborare con gli alleati, scegliendo tipi differenti di loadout e lavorando in sinergia per sfruttare i rispettivi punti di forza, sarà la chiave per portare a casa la vittoria.

IN ALTO MARE

Obiettivo di questa modalità è di distruggere mercantili per ottenere bottino. Con il tasto Y è possibile mandare un marinaio sull’albero maestro e fargli svolgere il ruolo di scout, scorgendo dall’alto eventuali imbarcazioni, sia mercantili che navi nemiche. La sfida, inutile dirlo, è quella di guadagnare quanto più bottino possibile rispetto alla squadra avversaria. Per farlo, potrete lavorare in sinergia oppure agire da lupi (di mare) solitari, ma sappiate che una nave sperduta nell’oceano può davvero poco contro un gruppo di due o tre navi bene organizzate, capaci di mandarla a picco in pochissimi istanti. Ovviamente, non esiste respawn di sorta, per cui è importante gestire bene la propria occasione e collaborare con i compagni. Il modello di guida è stato affinato rispetto ad Assassin’s Creed IV: Black Flag: sfruttando il vento a favore, si preme A per accelerare, sfruttando lo stick analogico sinistro per muovere la nave nella direzione desiderata. Con il tasto X si può ridurre la velocità fino a fermarsi per riuscire a manovrare l’imbarcazione negli spazi stretti, aspetto utile sopratutto per tentare di abbordare una nave nemica o recuperare loot dopo averla distrutta.

Una volta che avrete ottenuto un quantitativo considerevole di oro, metterete in allerta altre navi che verranno a cercarvi con lo scopo di farvi fuori e rubarvi il bottino: in questi frangenti dovrete tentare la fuga verso il mare aperto seguendo l’apposito indicatore su schermo, tentando nel frattempo di non navigare controvento per far sì di massimizzare la propria velocità e procedere verso il “punto di estrazione”. Ovviamente, è in questi frangenti che può succedere di tutto: nemici appostati verso la zona del rush finale pronti a mandarvi al tappeto e ottenere tutto il bottino, scontri selvaggi tra i due team gestiti dai giocatori e le navi comandate dalla IA: quella che segue è un’esperienza molto divertente e intrigante, impegnativa al punto giusto e appagante. Un sistema bilanciato che impedisce ai soliti camper di attendere che una nave abbia sufficiente bottino per abbatterla e rubarlo: in questo caso, infatti, a meno di un abbordaggio da parte dei pirati avversari (che saliranno sulla propria nave e ruberanno l’intero bottino), non perderete tutto il loot guadagnato fino a quel momento ma solo una parte, evitando così che l’esperienza risulti troppo punitiva.

ASPETTANDO IL KRAKEN

A livello tecnico, il gioco ci è parso notevole. La realizzazione dell’acqua è decisamente positiva e l’impatto grafico è generalmente molto buono, specialmente se consideriamo che la build mostrata a Los Angeles è una pre-alpha di un titolo che uscirà sul mercato tra più di 18 mesi. Ovviamente, questa versione preliminare è caratterizzata da alcuni difetti, come dei cali di frame-rate nei momenti più concitati, qualche animazione poco convincente e una resa audio che in alcuni momenti sarebbe da rivedere, ma per questo primo hands-on possiamo ritenerci più che soddisfatti. Il gioco ha del potenziale, e se Ubisoft sfrutterà bene le sue carte, sfruttando il modello di tutti gli altri giochi multiplayer del suo catalogo (come Rainbow Six Siege e For Honor), allora Skull & Bones potrebbe essere davvero una sorpresa inaspettata che ci accompagnerà alla scoperta del magico mondo dei pirati.

Restano da verificare le altre modalità e la bontà della campagna single-player: il team ha promesso la presenza di fazioni, la possibilità di personalizzare il capitano e la nave con elementi estetici e nuove armi, oltre al fatto di poter esplorare alcune isole in cerca di nuovi oggetti, power-up e armi più potenti che potranno essere acquistate dai vari mercanti sparsi per i sette mari. Le premesse sono senza dubbio ottime, e non vediamo l’ora di scoprire maggiori dettagli sul gioco, magari già in occasione dell’accesso anticipato che sarà fornito nei prossimi mesi a coloro che si registreranno sul sito ufficiale di Skull & Bones. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti!