Prey
Versione testata: PS4

Prey – Provata la demo su Playstation 4

Dopo lo sfortunato primo episodio, da Arkane Studios arriva il reboot di Prey, sparatutto sci-fi ambientato nella stazione spaziale Talos I, in cui vestiremo i panni di Morgan Yu, uno scienziato interessato a far luci sui misteriosi avvenimenti che hanno portato la stazione a essere attaccata da misteriose creature aliene, cercando allo stesso tempo di farsi strada tra di esse.

In attesa del lancio della versione definitiva e della nostra recensione, abbiamo provato nuovamente lo shooter di Arkane per valutare i miglioramenti e il potenziale del ritorno di Prey. Ecco le nostre impressioni sulla demo per PlayStation 4.

Prey



TALOS I

La demo, in cui è possibile selezionare uno tra i quattro livelli di difficoltà, inizia con la scelta del personaggio tra quello maschile e quello femminile, scelta che non ha particolare influenze se non nel parlato dei protagonisti e in alcuni filmati. Una volta selezionato il sesso, il nostro Morgan Yu si ritroverà nel suo appartamento in procinto di eseguire dei test prima di prendere parte al lancio della navetta spaziale. Sin dall’inizio si nota una certa cura nei dettagli, con un ottimo sistema di illuminazione e una notevole pulizia grafica su cui ha lavorato lo stesso team di Dishonored: la mano di Arkane è evidente tanto nella direzione artistica, che presenta uno stile elegante e ben preciso, quanto nella realizzazione tecnica, con la fisica dei tanti oggetti che colpisce in particolar modo.

L’interazione con i vari oggetti non è solo scenica ma ha anche effetti sul gameplay, come ad esempio lanciare gli oggetti più pesanti contro i nemici o fare esplodere una bombola scagliandola verso le fiamme così da farla esplodere. Nel corso del nostro test, abbiamo riscontrato qualche problemino di input lag, che a detta di Arkane Studios sarà sistemato nel gioco finale.

THE MORGAN YU SHOW

Dopo una serie di test effettuati da Morgan che svolgono il ruolo di tutorial, le cose si mettono subito male e ci risveglieremo di nuovo nella nostra stanza, in una sorta di déjà-vu. Quello che sembra solo un brutto sogno, però, in realtà è tutto vero: con l’aiuto di un misterioso individuo chiamato January (una sorta di backup di Morgan), faremo una scoperta che ci lascerà davvero impietriti. La stanza di Morgan e il viaggio in elicottero non sono altro che una sorta di set televisivo allestito ad-hoc, e toccherà quindi al protagonista capire cosa si cela dietro a questi misteriosi test e scoprire cosa sia andato storto durante gli esperimenti con la forma di vita aliena dei Typhon.

Faremo la conoscenza di questi mutanti subito dopo aver fatto l’ingresso nei laboratori della nave Talos I. Nella fattispecie, sono due le tipologie di alieni che potrete incontrare nella demo: i Mimic sono delle piccole creature molto pericolose capaci di assumere le sembianze di qualsiasi oggetto, anche di una tazza di caffè, come mostrato nella demo. La seconda tipologia ha invece sembianze quasi umane ed è certamente la più pericolosa, poiché in grado di lanciare potenti attacchi dalla distanza.

La lobby della Talos I è il punto centrale della stazione spaziale da cui è possibile raggiungere le varie stanze, da qui potremo anche affrontare obiettivi secondari oltre a quelli principali. In Prey le varie influenze videoludiche e cinematografiche sono ben visibili, oltre a pietre miliari come Half-Life (il cui plot è per certi versi simile) e Alien, è palese anche l’influenza di titoli come BioShock (per lo stile visivo) e di Doom. Il continuo senso di angoscia e pericolo è da attribuire con grande merito alla colonna sonora che accompagna il giocatore nella demo, il cui volume è volutamente assordante per ricreare quella sensazione di ansia scaturita dall’ignoto.

Prey

NON IL SOLITO FPS

Per contrastare le minacce aliene potremo fare affidamento sulla sempre efficace chiave inglese e uno strumento, chiamato “cannone Gloo”, in grado di spegnere incendi, creare superfici di passaggio e soprattutto intrappolare i nemici sparando una sorta di gel per bloccarli temporaneamente prima di attaccarli con la chiave inglese. Per chi volesse un approccio meno diretto è possibile anche evitare di essere notati cercando di mantenere una condotta quanto più stealth possibile, in modo similare a quanto avviene in Dishonored. Questa diversità di approcci si riversa anche in altre azioni, come l’accesso a una determinata area (possibile tramite la ricerca di password e tesserini), eseguendo hacking o perfino assumendo la forma di minuscoli oggetti, per poi rotolare all’interno di fessure o spazi ristretti. Prey non è un FPS nel senso stretto del termine, piuttosto un ibrido tra uno sparatutto dalle tinte “action” (anche se gli scontri non ci sono sembrati molto diversificati e poco dinamici) e un gioco di ruolo, per via della sua progressione e del crafting. Oltre ad avere a che fare con abilità e pistole che sparano gel, viene data al giocatore la possibilità di raccogliere risorse e creare nuovi oggetti o potenziare le armi che potremo scovare nel corso del gioco.

L’aver provato con mano la prima ora di Prey ci ha lasciato ottime sensazioni sotto tutti i punti di vista, al netto di qualche incertezza sulla trama e su alcune fasi del combattimento. L’ottimo lavoro fatto da Arkane Studios non fa che confermare la bontà di un titolo davvero interessante dal punto di vista artistico, grazie ad alcuni riferimenti a pietre miliari dell’industria videoludica e a una colonna sonora incalzante e sempre sul pezzo. Quanto mostrato nella demo ci ha lasciato tanta curiosità sugli eventi che vedono coinvolti Morgan, suo fratello Alex e il backup January, ma per approfondire questo aspetto dovrete attendere la recensione del gioco finale. Non mancano dei dubbi, sopratutto sul sistema di combattimento, che nella prima ora ha mostrato poca dinamicità. Non possiamo che sperare che nel corso dell’avventura ci sia un po’ di pepe in più negli scontri tra Morgan e i mutanti, magari con l’uso di armi differenti in grado di contrastare le varie tipologie di nemici presenti nella stazione Talos I. Le premesse sono ottime e non ci resta che aspettare il 5 maggio per vedere all’opera l’atteso reboot di Prey.