Ultra Street Fighter II: The Final Challengers

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers provato su Switch

Nel 1991, quando su Super Nintendo vide la luce Street Fighter II: The World Warrior, nessuno avrebbe mai immaginato quanto il titolo di Capcom sarebbe stato in grado di condizionare il futuro del mercato home console, e in generale dell’intero panorama videoludico. All’epoca, Street Fighter II venne definito come un arcade perfect, ossia una delle prime espressioni riferite a una conversione perfetta da coin-op a console casalinga. Un processo che era considerato di una rarità unica, e allo stesso tempo idolatrava istantaneamente coloro che riuscivano nell’impresa.

Durante l’evento di presentazione di Switch, avvenuto lo scorso 13 gennaio nel Treehouse di Tokyo, Nintendo ha annunciato Ultra Street Fighter II: The Final Challengers, e per qualche secondo la mente è tornata a quel lontano 1991, come se il tempo non si fosse mai fermato. 
La verità è che sono passati ben ventisei anni da quel giorno, e addirittura trenta tondi tondi dall’uscita del primo Street Fighter, quello che però, in realtà, ha lasciato il segno meno di tutti i suoi prestigiosi successori. 
Al Nintendo Showcase di Milano abbiamo avuto l’occasione di mettere le mani sull’avventura di Ryu e compagni dedicata a Switch, dato che la nuova iterazione del picchiaduro per antonomasia aveva una postazione completamente dedicata. Vediamo insieme com’è andata.

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers

HADOKEN!

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers si presenta per il momento come un’esclusiva Switch (sebbene non sia escluso il lancio in futuro su altre piattaforme), e infatti è stata sviluppato da Capcom proprio nell’ottica di sfruttare le caratteristiche della nuova console Nintendo. 
Per prima cosa è possibile utilizzare i due Joy-Con come controller singoli, in modo da sfruttare la portabilità della console in modalità da tavolo, ovviamente anche in più giocatori. Ed è questa probabilmente la sua caratteristica più interessante, perché sull’unità principale lo schermo non viene mai diviso, a differenza di ciò che avviene nel multiplayer locale di Mario Kart 8 Deluxe, e quindi per entrambi i contendenti è possibile godere di una visuale completa.

La nostra prova si è svolta invece in modalità TV, con in mano un Nintendo Switch Pro Controller. Il feeling è quello di sempre: come il buon vino, infatti, il gameplay di Street Fighter sembra non invecchiare mai. Abbiamo disputato qualche incontro in modalità versus, l’unica selezionabile, utilizzando a rotazione i personaggi più rappresentativi della serie. L’impressione generale però è che lo sviluppo di Ultra Street Fighter II: The Final Challengers sia ancora in piena fase di ottimizzazione, e che la versione mostrata fosse una build un po’ arretrata, dato che il motore di gioco non ci è parso fluido come nelle migliori occasioni, e probabilmente quel TBA sul sito ufficiale Nintendo ne testimonia ancora i lavori in corso.

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers

RYU E KEN PASSANO AL LATO OSCURO

Da quello che Nintendo e Capcom hanno diffuso finora, le novità di rilievo rispetto alle edizioni passate saranno sostanzialmente due (oltre a quelle hardware permesse da Switch): da una parte la presenza di Evil Ryu e Violent Ken nel roster dei personaggi giocabili, e dall’altra la possibilità di scegliere se visualizzare un comparto grafico in 4:3 “old style” oppure il moderno 16:9 con veste grafica migliorata. Entrambe le modalità sono funzionanti sia sul proprio televisore che sullo schermo della console in modalità portatile.

Per quanto riguarda i due mitici personaggi, si tratta di varianti sostanzialmente molto simili ai lottatori originali, mentre è simpatica la possibilità di giocare con le vesti dell’originale Ultra Street Fighter II, magari in presenza di amici di vecchia data.

Ultra Street Fighter II: The Final Challengers

Nonostante Nintendo abbia mostrato ancora poco di Ultra Street Fighter II: The Final Challengers, e la versione testata a Milano fosse una build palesemente non ancora pronta per il lancio sul mercato, la sensazione è che il picchiaduro Capcom si abbini molto bene con le caratteristiche di Switch. Soprattutto la possibilità di giocare in modalità tavolo, dovunque ci si trovi e sfruttando i due pratici Joy-Con per qualche partita rapida con gli amici, potrebbe davvero fare la differenza nell’ottica di un’esperienza in mobilità. Speriamo pertanto di poter vedere al più presto una versione avanzata, in attesa del lancio sul mercato fissato attualmente a un generico 2017.