PES 2017
Versione testata: PS4

PES 2017 – Provata la versione dimostrativa su console

La stagione calcistica è ufficialmente iniziata, e la demo di PES 2017 ci permette di entrare in clima partita e vivere nuove emozioni con l’ultima evoluzione della saga di Konami. Disponibile da poche ore su console Xbox e PlayStation, la demo ha una dimensione di circa 3.2 GB e ci mette di fronte alla classica modalità Esibizione, con la possibilità di scegliere tra nove squadre. Abbiamo colto l’occasione per provare entrambe le versioni current-gen del nuovo capitolo di Pro Evolution Soccer e condividere le nostre impressioni a caldo sul gioco.

La versione dimostrativa messa a disposizione da Konami include, come detto, nove compagini differenti: Atlético Madrid, Arsenal, Barcellona, Boca Juniors, Corinthians, Flamengo, River Plate, Francia e Germania,
ciascuna con due divise. Due gli stadi disponibili (Camp Nou e Neu Sonne Arena) con la possibilità di cambiare tutte le condizioni atmosferiche e lo stato del campo. Un rinnovato menu di gestione squadra ci mostra i volti digitali del giocatori, confermando che le rose non sono ancora aggiornate ai movimenti del calciomercato estivo, ma ferme a maggio 2016. Il menu delle opzioni, sbloccato nella sua interezza a eccezione della possibilità di selezionare il tipo di pallone, i tempi supplementari e i rigori, permette di personalizzare a proprio piacimento le opzioni per la partita rapida: è possibile scegliere tra 7-8-9-10 minuti di durata, il livello di difficoltà per sfide contro la CPU (dalla più facile, Principiante, fino alla massima, Superstar), il numero di sostituzioni e le varie condizioni dei giocatori.

PES 2017

LO STADIO DEI CAMPIONI

La demo ci permette di dare un primo sguardo a quello che sarà uno degli stadi esclusivi di PES 2017, il Camp Nou, che come ricorderete in una notizia di qualche tempo fa, sarà disponibile solo nel titolo di Konami. Quest’ultimo è caratterizzato da una cura maniacale, dai minimi dettagli come striscioni, panchine e settori a quelli più importanti come l’esterno dello stadio, il tunnel che porta negli spogliatoi e, aspetto ancora più importante, l’inno ufficiale del Barcellona, che risuona in tutta la sua gloria quando le squadre entrano in campo. Il tutto è impreziosito da un comparto audio che sembra leggermente migliorato anche per quello che riguarda il pubblico, con reazioni più verosimili e in linea con l’andamento della partita.

Proprio l’ingresso nel rettangolo di gioco testimonia come sul versante tecnico, il gioco mostri solo un leggero miglioramento rispetto al precedessore, confermando che probabilmente Fox Engine aveva già mostrato tutto il suo potenziale lo scorso anno. L’impatto grafico non ci ha convinto del tutto, risultando un po’ sgranato e poco definito, aspetto dovuto molto probabilmente alla distribuzione di versione non ancora avanzata in termini di sviluppo rispetto a quella finale. Decisamente più convincenti le animazioni del pallone e dei giocatori, davvero eccezionali sopratutto nei calciatori più famosi, che rasentano quasi la realtà. I volti dei giocatori, specialmente quelli delle squadre interamente su licenza come il Barcellona, sono realizzati con una cura di dettaglio maniacale e la presenza di nuove animazioni come, ad esempio, il fumo dalla bocca o i riflessi sul campo, rendono il tutto ancora più realistico che in passato. Ci ha lasciato un po’ l’amaro in bocca la tanto chiacchierata esultanza “togliti la maglietta”, quest’ultima attuabile solo con Neymar, cosa che ci è sembrata un po’ sprecata per un singolo giocatore.

PALLA AL CENTRO

Tutt’altra storia per quanto concerne il gameplay, che mostra invece dei netti passi avanti per quanto riguarda il ritmo della partita, ora più lento e ragionato, con la possibilità comunque di aumentare o diminuire la velocità di gioco a proprio piacimento dalle opzioni. Abbiamo provato a disputare un paio di partite aumentando di un punto la velocità di gioco, ma in questo caso il tutto ci è sembrato fin troppo veloce e frenetico, e abbiamo preferito ritornare alla velocità di default. La già ottima telecamera dello scorso anno non ha subito particolari miglioramenti: anche in questo caso avremo la possibilità di scegliere tra undici telecamere che possiamo selezionare come sempre a nostro piacimento. Molto apprezzata la funzione di controllo replay dopo un gol o un azione saliente, che permette di avere una completa gestione del filmato in questione.

Altri miglioramenti che abbiamo avuto modo di testare riguardano gli arbitri (vera nota dolente del precedente capitolo della serie), che ora finalmente seguono la partita e concedono punizioni e cartellini molto più facilmente; il gioco aereo, finalmente più convincente e verosimile; le nuove animazioni dei portieri sui tiri rasoterra, ora molto più attenti nel coprire gli spazi. Nonostante questi miglioramenti, capita ancora troppo spesso che l’arbitro non fischi dei falli abbastanza clamorosi all’interno del rettangolo di gioco.

Non è tutto oro ciò che luccica però: oltre ai miglioramenti abbiamo trovato anche alcuni problemi storici della serie che, a quanto pare, non sono stati sistemati o tantomeno migliorati rispetto ai precedenti capitoli della serie. Stiamo parlando, in particolare, del classico effetto a binari che ha caratterizzato da sempre la saga, ovvero il movimento innaturale dei giocatori che sembrano andare in direzioni prestabilite, senza dare al giocatore la possibilità di controllare l’atleta in tutte le direzioni possibili con un controllo a 360 gradi. Altro problema abbastanza grave è la reattività dei portieri, ancora lontana dalla perfezione, con quest’ultimi che tendono a tuffarsi in ritardo rispetto al tiro dell’attaccante, subendo molte volte gol clamorosi. Il sistema di pressing e di passaggio, altra novità introdotta in questo capitolo di PES, non ci è sembrato una costante così importante da diventare fondamentale durante la partita. Apprezzabile, comunque, il fatto che costruire un’azione, ora, richiede un minimo di attenzione in più, in quanto i passaggi non sono più telecomandati ma richiedono un pizzico di precisione e forza in più, complice anche una fisica del pallone molto più realistica che in passato.

PLAYSTATION VS XBOX

Segnaliamo l’introduzione di nuovi schemi e posizioni sui calci piazzati che li rendono sicuramente più complessi da realizzare, cosa praticamente obbligatoria dopo i gravi problemi riscontrati lo scorso anno, dove a ogni punizione dal limite corrispondeva, nella maggior parte dei casi, un gol certo. Piccola nota riguardo il bilanciamento, con i giocatori del Barcellona che ci sono parsi molto più forti rispetto ai calciatori delle altre squadre. La cosa può essere anche normale in quanto nella demo non ci sono squadre che riescano a tenergli testa, però la differenza ci è sembrata un po’ troppo marcata e un piccolo pensiero a un bilanciamento non proprio perfetto ci è venuto quasi spontaneo.

Abbiamo avuto modo di provare entrambe le versioni current-gen della demo e le differenze non ci sono sembrate così marcate da preferire una versione all’altra. Come da tradizione, purtroppo, la versione Xbox One ci è parsa leggermente meno definita rispetto alla controparte PS4, complice anche la differenza di risoluzione dello scorso anno probabilmente mantenuta anche in questo capitolo, ma è un fattore talmente relativo che si può tranquillamente ignorare. Non sappiamo ancora a che risoluzione native gireranno le due versioni console nella versione definitiva, quindi nel caso in cui la scelta di una particolare versione dipendesse dal comparto tecnico vi consigliamo di attendere eventuali comunicazioni da parte degli sviluppatori. Segnaliamo, infine, che per quanto riguarda il bonus di 10000 crediti GP per la modalità MyClub del gioco completo annunciato da Konami, non è presente alcuna menzione all’interno della versione dimostrativa. È probabile dunque che per ottenere il bonus basti solo avviare la demo senza compiere azioni particolari. PES 2017 nel frattempo sarà disponibile dal 15 settembre su PC, PlayStation 3, PS4, Xbox 360 e Xbox One: le impressioni su questo nuovo capitolo sono molto positive, ma resta da vedere se l’insieme sarà sufficiente a fronteggiare un rivale, quel FIFA 17 di Electronic Arts, che con il passaggio al motore Frostbite di DICE e l’introduzione della prima campagna single-player in un gioco calcistico, vuole rivoluzionare il concetto di gioco calcistico.