The Great Whale Road
Versione testata: PC

The Great Whale Road – Provata la versione Early Access

VII secolo d.C. I secoli bui del medioevo. La vita degli uomini del clan è davvero dura: l’inverno è imminente, lo jarl è lontano, partito con i suoi soldati migliori fino alle terre di Sassonia, e tocca a noi nominare un capo e amministrare il piccolo villaggio di Ulfarrsted, scegliendo quali strategie adottare per affrontare le avversità e come comportarci quando accadono eventi degni di nota.

The Great Whale Road è un gioco di ruolo story-driven che vanta esplorazione in tempo reale, combattimento strategico a turni, gestione navale e commercio. Il gameplay ricorda quello di un gioco da tavolo, dove l’azione è sacrificata in favore di una soluzione vecchio stile. Sarà la lettura, insomma, a farla da padrone, il che rende il titolo di Sunburned Games un gioco decisamente di nicchia. L’approccio adottato dagli sviluppatori è il realismo storico: nessuna magia o accenno fantastico, solo la dura realtà dell’epoca e il sapore salato del “The Great Whale Road”, vecchio nome anglosassone per il Mare del Nord.

Appena avviata la versione Early Access fornitaci dal team di sviluppo, abbiamo potuto scegliere il nostro eroe e la ciurma. Purtroppo la versione che abbiamo provato ci obbligava a giocare solamente nei panni dei Danesi, ma gli sviluppatori promettono otto diversi gruppi storico-culturali fra cui scegliere, tra cui Franchi, Bretoni e Anglosassoni. Clan agguerriti e animati dal fuoco dell’esplorazione, all’occasione pronti a saccheggiare e depredare le altre navi e i villaggi. Il nostro eroe e i suoi uomini possono appartenere a diverse classi, fra cui supporto, guerriero e costruttore di navi, e i loro equipaggiamenti possono essere cambiati o evoluti, in puro stile ruolistico. L’enfasi è sulla storia del nostro insediamento e sul nostro personaggio e si dipana fra i viaggi e l’alternarsi delle stagioni, cercando di far immedesimare il giocatore nelle possibili situazioni vissute dagli uomini dell’epoca.

WINTER IS COMING

Il gameplay è diviso in due fasi distinte, corrispondenti alle stagioni Estate e Inverno. Nella stagione invernale ci troveremo relegati nel nostro piccolo villaggio di legno e paglia, ad architettare sistemi per poter sopravvivere a lungo e accumulare risorse. La gestione dell’insediamento, in realtà, è piuttosto semplicistica: avremo una decina di focus point da spendere in vari “atteggiamenti”: Warfare, Harvesting Diplomacy, Crafting e via dicendo. La bontà delle nostre scelte le verificheremo man mano che le stagioni si alterneranno, in un meccanismo che ci ricorda, in modo ovviamente molto più schematico, i videogiochi strategico-gestionali più affermati, come la serie Total War o quella di Civilization. Mentre i giorni si alternano, compariranno spesso degli eventi randomici in cui da bravi leader saremo chiamati a compiere una scelta, ad esempio come curare un nostro compatriota colpito da un ascesso. Che goduria, eh?

The Great Whale Road

Il villaggio di Ulfarrsted, almeno per la manciata di stagioni che abbiamo potuto giocare, era costituito da tre strutture principali: la Warband, sorta di sala comune dove reclutare la nostra ciurma di pirati nordici; il fabbro, dove migliorare le armi e armature, e infine il magazzino del villaggio, una struttura fondamentale, questa, per la sopravvivenza stessa dell’insediamento.

La stagione estiva è invece quella dei viaggi veri e propri e delle razzie. Appena uno spiraglio di sole ha scacciato definitivamente il gelo dell’inverno, infatti, eccoci pronti ad iniziare la nostra prima quest: salpare a bordo della nostra nave migliore e visitare un piccolo villaggio vicino. L’occasione, per il nostro eroe, di crescere e diventare un vero leader. Caricata la nostra nave con il cibo necessario e scelti gli uomini migliore dalla Warband, abbiamo lasciato la nostra casa alle spalle e siamo salpati verso l’ignoto, infrangendo i marosi con la nostra prora appuntita. Anche durante le traversate ci siamo imbattuti nei succitati eventi casuali, come tempeste improvvise o infestazioni di ratti. Compiere la scelta sbagliata avrebbe significato mettere a repentaglio la nostra vita e quella della nostra nave.

Alla fin fine, il villaggio che abbiamo visitato non era poi così diverso dal nostro: una manciata di case di paglia, un piccolo boschetto dove andare a caccia e un mercante con cui scambiare le nostre merci: miele, vettovaglie, pelli d’orso e via dicendo. Commercio e diplomazia non sono ovviamente le uniche “carte” che abbiamo per accumulare risorse. Altra componente fondamentale del gioco è infatti il combattimento. Per quanto riguarda le schermaglie, funzionano proprio come un gioco da tavolo: il campo di battaglia è una scacchiera con caselle esagonali. Avremo in mano tre carte e ogni turno ne pescheremo una. Ogni carta “soldato” farà aggiungere una pedina sul tavolo da gioco, mentre le carte “warcry” fungeranno da power-up da utilizzare per rafforzare i nostri irsuti barbari. Scopo della schermaglia è quello di uccidere il capo avversario, ovviamente preservando la salute del nostro eroe. Il combattimento funziona allo stesso modo sia per terra che per mare: nel caso di un abbordaggio, infatti, le due navi accostate fungeranno da ponte per far incontrare i due eserciti. E poi via, a darsele di santa ragione.

LA STORIA A FUMETTI

Per quanto riguarda il lato artistico, The Great Whale Road vanta sfondi e personaggi dipinti a mano e una realizzazione tecnica che dona un tocco fumettistico, quasi che il gioco fosse la trasposizione sotto forma di videogioco di un comic book a sfondo storico. Niente a che vedere, però, con la direzione artistica di The Banner Saga il quale, pur avendo tematiche e un’ambientazione simili, è proprio tutto un altro gioco, sia in termini visivi che di gameplay. Davvero buone le musiche, capaci di creare un sottofondo epico alle nostre imprese marinaresche.

The Great Whale Road

Visivamente convincente, il gioco di Sunburned Games è un miscuglio fra GdR e strategico a turni, con un feeling old-school e una complessità concettuale evidente. C’è molto da leggere, molte terre da visitare e molte scelte da compiere, ma l’impressione è che il titolo della novella software house spagnola, pur presentandosi bene, non sia del tutto equilibrato: troppa carne al fuoco e un’identità non del tutto chiara rendono il giocatore un po’ confuso su come considerare l’avventura. È un GdR? È un gioco di carte? È uno strategico? Ci è sembrato che volendo far coesistere assieme tutti i diversi generi sia stato fatto poco per approfondirli, e il risultato è che ogni dinamica di gameplay risulta po’ troppo superficiale.

Si tratta, comunque, di un risultato positivo per Sunburned Games, che ha scelto senza tentennamenti la strada da intraprendere: quella di creare videogiochi votati al realismo, ambientati in un preciso contesto storico. In questo senso, The Great Whale Road non mancherà di sicuro l’obiettivo. Aspettiamo di mettere le mani sulla versione definitiva del gioco per potervi dare un giudizio definitivo.