Blightbound

Blightbound, provata la versione Early Access su PC

Un interessante dungeon crawler cooperativo a tema fantasy.

C’era un tempo in un gruppo di eroi combatté valorosamente per sconfiggere il terribile Titano delle Ombre, pensando di porre finalmente fine alla minaccia che da tempo incombeva sul destino del mondo. Ciò che accadde dopo la sconfitta del Titano fu però ancora più terribile della minaccia stessa. Dal suo involucro emerse il Blight, una malefica nebbia in grado di corrompere tutte le creature con le quali veniva in contatto.

Un pericolo ben più grave del Titano del Caos dunque, che costrinse il gruppo di eroi a rifugiarsi in un luogo riparato tra le montagne. Dopo anni di reclusione è giunto il momento per i nostri eroi di scendere dal loro rifugio per contrastare il Blight e le orribili creature generate da esso, per provare a ripristinare la pace e l’armonia nel regno.

Blightbound
I tre eroi giocabili offrono ciascuno uno stile di gioco differente e unico.

SCEGLI IL TUO EROE

Con queste premesse il team di Ronimo Games ci proietta nell’universo di Blightbound, un dungeon crawler cooperativo nel quale vestiremo i panni di tre eroi impegnati appunto nell’ardua missione di liberare il mondo dal Blight. Scegliendo uno dei tre eroi a disposizione avvieremo il matchmaking che pescherà dal server altri due compagni di avventura per completare il trio, rigorosamente costituito da un guerriero, un mago e un esploratore.

Per questa ragione è fondamentale scegliere il personaggio con il quale preferiamo giocare prima che venga scelto dagli altri componenti del gruppo, per evitare di ritrovarci con un eroe che magari non è nelle nostre corde. In alternativa, gli amanti della casualità o gli indecisi potranno semplicemente attendere che gli altri giocatori scelgano il loro personaggio, usando così il personaggio rimasto disponibile.

Scelto il dungeon che vorremo liberare dalle grinfie del Blight, eccoci all’opera in un’azione esplorativa abbastanza frenetica, che non lascia molto tempo a chi si attarda a cercare oggetti da rompere in ogni dove. Il gameplay è il classico di ogni dungeon crawler, condito da una visuale isometrica in 2.5D che, per chi non è solito giocare a titoli indie, potrebbe richiedere del tempo per adattarsi. Nulla di grave comunque, il gioco scorre e lo fa egregiamente, lasciando davvero poco tempo per farsi troppe domande.

UCCIDI. DEPREDA. RIPETI.

Lo stampo action-RPG che i ragazzi di Romino Games hanno voluto dare al gioco è gradevole, con una buona caratterizzazione dei personaggi basata essenzialmente sulla differenziazione delle skill, oltre che ovviamente per l’aspetto fisico. Ed è così che ci troveremo a lanciare incantesimi curativi, generare barriere protettive o uccidere nemici a suon di sfere di mana con il mago, oppure sferrare possenti colpi d’arma bianca, alzare lo scudo per parare i colpi con il guerriero, e infine colpire nemici alla schiena e lanciare lame rotanti con l’esploratore.

Nel corso dell’esplorazione del dungeon troveremo una discreta quantità di oggetti di diversa rarità che, al termine del livello, ci verranno consegnati come premio e potremo esaminarli nell’hub principale. Questo funge da da campo base, con in bella vista le strutture necessarie per la progressione, come ad esempio fabbro e mercante, due elementi che non possono mancare in un RPG che si rispetti. Una volta costruiti, questi edifici ci permetteranno di creare armi e armature, e di scambiare oggetti con il mercante tramite valuta di gioco. Ciascun personaggio possiede il suo set specifico di attrezzature, per cui non sarà possibile usare indistintamente qualsiasi tipo di equipaggiamento, ma si dovranno rispettare i limiti di classe.

Ciò non accade invece per gli artefatti, oggetti per i quali ciascun eroe ha due slot riservati, e che sono senza vincoli di classe. La loro funzione è quella ausiliaria all’equipaggiamento principale, incrementando ad esempio salute, colpo critico o percentuali di ripresa delle varie abilità. Presenti inoltre, nel momento in cui un personaggio sale di livello, dei punti abilità da distribuire nelle varie statistiche, così da rendere in tutto e per tutto unico il nostro eroe, magari facendoci creare un guerriero estremamente possente ma poco agile o viceversa.

UN FUTURO PROMETTENTE

Dal punto di vista tecnico il gioco si presenta bene, con una grafica tutto sommato buona se rapportata ovviamente al progetto. Il gameplay è apprezzabile, se si tralascia qualche problema di prospettiva legato alla visuale isometrica, con dungeon brevi ma intensi, ricchi di azione, trappole e nel quale la cooperazione è prerogativa fondamentale per riuscire a portare a termine il livello. Buona anche la difficoltà, scalabile su più livelli, e che ben si adegua alle esigenze dei vari giocatori.

Nota negativa invece il supporto per i controller, visto che Blightbound è teoricamente giocabile con queste periferiche, ma questo è vero solo in parte. I dungeon sono effettivamente giocabili con un controller, con tutti i tasti dedicati alle varie abilità e la levetta analogica di sinistra dedicata al movimento, ma usciti dal dungeon il supporto al controller va diminuendo, sino a richiedere l’intervento del mouse per navigare nella schermata di home, e quindi per interagire con i vari edifici e sistemare gli equipaggiamenti.

In definitiva dunque Blightbound è un gioco davvero molto interessante e ben strutturato, con una trama intrigante e meccaniche divertenti che tengono il giocatore incollato allo schermo per diverso tempo. Questo grazie anche alla breve durata dei dungeon, che permettono al titolo di Romino Games di essere giocato anche quando non si ha molto tempo e, in questo senso, il supporto a Nvidia GeForce NOW lo rende ancora più interessante.