L’ultimo giorno di fiera è stato all’insegna delle esperienza in realtà virtuale, consumatesi presso lo stand di Oculus con due giochi molto interessanti come Stormland e Lone Echo 2. L’ultima prova in tal senso è stata quella con Sniper Elite VR, che ci è stata sottoposta dopo l’hands on di Zombie Army 4: Dead War e la presentazione del gestionale criminale Evil Genius 2.
Un ulteriore passo in avanti per la serie dedicata al mondo dello sniping, che ha deciso di intraprendere la strada della realtà virtuale per garantire un inedito coinvolgimento ai cecchini virtuali in possesso di un visore adatto allo scopo. Abbiamo così provato la nuova iterazione della saga in cui ci siamo calati nei panni di un letale tiratore scelto a caccia di scalpi tedeschi: ecco le nostre impressioni a riguardo.
ONE SHOT, ONE KILL
Che Rebellion avesse una fissa per la figura del cecchino è stato palese circa quindici anni fa con l’uscita del primo capitolo di Sniper Elite, serie che ben presto si è ritagliata una buona fetta di appassionati. Con l’avvento della realtà virtuale era solo questione di tempo prima che venisse annunciato un nuovo gioco che sfruttasse questa tecnologia, evento verificatosi nei mesi scorsi. Durante il nostro incontro con lo studio inglese, che quest’anno festeggerà un quarto di secolo dall’uscita del suo primo gioco (Aliens vs. Predator per Atari Jaguar), siamo riusciti a provare Sniper Elite VR, prima trasposizione in realtà virtuale della serie.
Il nostro test in anteprima è avvenuto su PS4 in accoppiata con PlayStation VR, con tanto di periferica Aim Controller. Differenti e varie le configurazioni messe a disposizione all’interno del gioco, che coprono le esigenze di chi ha una certa familiarità con questo o chi si avvicina soltanto adesso a questo genere di esperienza. Quella che abbiamo scelto prevedeva un sistema di movimento completo e l’ausilio del controller dedicato a PSVR per immergerci completamente nelle atmosfere di gioco.
ITALIAN SNIPER
Ci siamo così trasformati in un tiratore scelto a caccia di soldati nazisti all’interno di una demo a dir la verità abbastanza breve, ma che è servita comunque a fornirci una breve panoramica su quello che potremmo aspettarci nel gioco finale. Lo scenario di guerra ci ha visto protagonisti lungo i tetti di un paese rurale italiano (nella campagna ci saranno alcuni dei luoghi più importanti del nostro paese durante la WW2), alle prese con una decina di soldati tedeschi intenti a far fuoco nella nostra direzione.
Acquisita familiarità con i comandi ci siamo subito calati nella parte e dato il via a una serie di uccisioni molto spettacolari, con tanto di killcam al rallentatore per i colpi diretti alla testa, sfruttando la sorprendente precisione della periferica Sony, usando alcuni tasti situati sul controller per lanciare granate, abbassarci dietro a un riparo o ricaricare il fucile. Su quest’ultimo aspetto dobbiamo però sollevare una critica, dal momento che ci sarebbe piaciuto poter ambiare il caricatore o inserire manualmente i proiettili, lasciando la ricarica automatica del tutto opzionale.
Dopo aver completato senza troppe difficoltà lo stage, ottenendo tra l’altro una percentuale di precisione vicina all’80%, ci è stata offerta la possibilità di rigiocare la demo ma questa volta abbiamo deciso di osare selezionando un livello di difficoltà maggiore. Innalzando il tasso di sfida il coinvolgimento ci è parso ancora più evidente, considerando che bastano pochi colpi per essere abbattuti dai nemici.
A COLPO SICURO
La prova sul visore Sony però ci ha lasciati un po’ interdetti dal punto di vista della risoluzione, tenendo ovviamente conto dei limiti dovuti all’hardware di PSVR. C’è anche da dire che passare da un gioco pensato appositamente per un visore come Oculus Rift, uno dei device migliori in ambito VR, a uno decisamente meno performante come PSVR, è stato in questo caso determinante; d’altronde parliamo anche di situazioni e target differenti, per cui le differenze sono in qualche modo sono giustificate. Rebellion avrà comunque tempo per rifinire al meglio la loro produzione, magari intervenendo sul comparto tecnico che al momento ci ha lasciato un po’ dubbiosi per quanto riguarda la versione PS4, che di fatto rappresenta l’unico neo in un quadro generale tutto sommato positivo.
Di quanto sia godereccio piazzare un proiettile nel cranio di un non morto ve ne abbiamo parlato nella nostra anteprima del quarto capitolo di Zombie Army, ma anche Sniper Elite VR riesce a regalare momenti altrettanto soddisfacenti, segno che ormai la killcam cinematografica è diventata un elemento sempre più distintivo nelle ultime produzioni lanciate dal publisher inglese. C’è un qualcosa di estremamente appagante nel trattenere il fiato, mantenere stabile l’Aim Controlloer e poi premere delicatamente il grilletto, dove la killcam che ne consegue è la giusta e spettacolare dimostrazione dell’abilità dimostrata. Sotto questo aspetto la controparte in realtà virtuale della serie Sniper Elite si pone come una delle esperienze migliori disponibile in circolazione, che premia il lavoro di Rebellion in un genere dove ormai vanta pochi rivali, a parte l’altalenante serie Sniper Ghost Warrior (di cui abbiamo provato in anteprima l’ultimo capitolo all’E3 2019).
Chi ha sempre sognato di rivivere in prima persona le gesta di un tiratore dalla mira infallibile potrebbe aver trovato il videogioco che stava aspettando, a patto di possedere un visore per la realtà virtuale. L’idea dietro a Sniper Elite VR parte dalle solide radici ben piantate dalla serie, e relativi spin-off in salsa zombie, il cui debutto ci ha lasciato sensazioni positive e ci ha intrattenuto a dovere. Alcuni elementi andranno comunque approfonditi maggiormente, tra cui la durata della campagna e delle singole missioni, oltre chiaramente a un veste grafica che sul visore di Sony non ci ha entusiasmato granché. Dal canto nostro nutriamo un certo hype per Sniper Elite VR, la cui data di lancio è ancora avvolta nell’ombra, ma che con molta probabilità vedrà la luce a cavallo del prossimo anno per PSVR e dispositivi a marchio Oculus.