Chi conosce la storia di Remedy Entertainment sa benissimo quanto la casa finlandese guidata da Sam Lake abbia a cuore la qualità dei propri progetti e, proprio per questo, si prodighi per anni affinché il gioco sia perfetto prima del debutto sul mercato. Da un po’ di tempo a questa parte, però, la software house ha iniziato un nuovo ciclo che sembra aver abbracciato una filosofia più moderna, in linea con i tempi che corrono, senza per questo rinunciare ai propri principi.
Dopo Max Payne, Alan Wake e Quantum Break, il team di sviluppo si lancia in una nuova sfida creando l’ennesima proprietà intellettuale inedita: Control. Un gioco d’azione che unisce l’esperienza in termini di storytelling maturata con l’esclusiva Xbox e gli elementi sovrannaturali tanto cari al buon Lake, il tutto in un mix che fa del mistero il suo punto di forza. All’E3 2019 abbiamo provato per circa un’ora una versione molto avanzata del nuovo gioco che, lo ricordiamo, sarà disponibile dal 27 agosto su PC e console.
La build è stata testata su un PC estremamente performante con tanto di Ray Tracing: se volete approfondire come si comporta il gioco a livello tecnico, vi lasciamo al video di gameplay da ben 32 minuti estrapolato dalla nostra prova a Los Angeles, che mostra nel dettaglio le differenze con Ray Tracing attivo e disattivato in varie fasi dell’avventura.
OUT OF CONTROL
Di Control abbiamo già parlato abbondantemente in decine di contenuti, per cui non ci dilungheremo più di tanto sulla storia di Jesse Faden, la responsabile del Bureau che si trova ad affrontare una misteriosa minaccia sovrannaturale che ha colpito tutti coloro che si trovavano all’interno dell’edificio. La nostra prova si è basata sulla terza missione della campagna principale, chiamata Directional Override: il personaggio interpretato dall’attrice Courtney Hope (già protagonista in Quantum Break) deve andare alla ricerca di un NPC di nome Ahti all’interno del settore di manutenzione, al fine di poter attivare l’override e ripristinare l’accesso alle altre aree del Bureau.
Neanche il tempo di muovere qualche passo che subito si entra nel vivo dell’azione, con un primo assaggio del sistema di combattimento: essendo stata colpita anch’essa dalla forza paranormale, Jesse può sfruttare una sorta di telecinesi per controllare e scagliare oggetti contro i nemici, ma man mano che procederà all’interno del distretto riuscirà a espandere le proprie abilità e sfruttare nuovi poteri. Con i tasti dorsali potete dunque richiamare a voi un oggetto o sradicare un pezzo di cemento da muri e pavimenti, da lanciare con prepotenza verso il nemico. Una volta eseguita quest’azione, potete dar loro il colpo di grazia con la vostra arma da fuoco, che può mutare forma e sparare in modi differenti. Nel suo stadio tradizionale l’arma si comporta come una normalissima pistola, mentre con la pressione di un tasto è possibile trasformarla e sparare sei colpi caricati ad alto impatto.
L’alternanza tra i poteri e l’arma da fuoco sarà fondamentale ai fini del gameplay: non è possibile infatti abusare di una o dell’altra componente durante i combattimenti, se non volete restare esposti al fuoco nemico e incappare in una morte (quasi) certa. Col tempo riuscirete a ottenere nuove abilità, come uno scudo realizzato con i detriti o la possibilità di volare per un breve periodo, ma il bello è che nessuno di questi poteri sembra essere fondamentale ai fini della campagna.
Già, perché al contrario di tutti gli altri progetti creati da Remedy, Control è in assoluto il primo esperimento di avventura non lineare del team, che oltre alla storia principale includerà varie missioni secondarie e boss opzionali nascosti all’interno della gigantesca mappa di gioco. Così come i boss, anche le aree che conferiscono i nuovi poteri si celano attraverso dei luoghi eterei che potrete raggiungere solo esplorando e che vi doneranno una nuova abilità solo se riuscirete a completare il puzzle ambientale a essa legata.
UN MISTERO IN CONTINUA EVOLUZIONE
Come potete notare nel video di gameplay registrato a Los Angeles, nonostante fossimo nel pieno di una missione principale, lasciandosi andare all’esplorazione sono comparse numerose missioni secondarie e quest opzionali, alcune delle quali ci hanno donato una manciata di abilità aggiuntive con le quali affrontare nemici sempre più forti. Il leitmotiv di Control sarà proprio questo: quasi come fosse un metroidvania, esplorando le aree e ritornando periodicamente indietro verso zone già scoperte in precedenza riuscirete ad accedere a nuovi segmenti del Bureau e scoprire nuovi tasselli della storia.
Storia che, nonostante sia presente un canovaccio principale, viene raccontata anche e soprattutto con indizi, documenti, dialoghi opzionali e missioni secondarie che faranno la gioia di chi ama perdersi in questo genere di esperienze. Si tratta di un cambiamento netto rispetto alla politica originale di Remedy, e come dicevamo un adattarsi da parte della software house finlandese a un mercato videoludico che sta cambiando. Rispetto al passato, poi, c’è tutta una progressione delle abilità e della stessa arma che donerà a Jesse una varietà non indifferente di approcci, tanto nei combattimenti quanto nelle possibilità d’esplorazione dello scenario.
Sono elementi che contribuiscono ad accrescere il valore di un gioco che, in termini di gameplay, è già incredibilmente convincente: il sistema di combattimento funziona alla grande, il modulo da shooter fa il suo dovere, i poteri sono divertenti e i nemici menano come fabbri. Con queste premesse, è facile comprendere perché l’attesa nei confronti di Control sia così elevata: noi di VGN.it non vediamo l’ora di mettere le mani su quello che si preannuncia uno dei migliori giochi d’azione dell’anno, e aspettando la recensione che arriverà poco prima del lancio, vi consigliamo di restare sintonizzati per ulteriori dettagli sulla prossima opera del visionario Sam Lake (che, tra parentesi, mi ha invitato a non perdere le speranze sull’attesissimo sequel di Alan Wake in una chiacchierata al booth di 505 Games).