In ambito gaming stiamo assistendo a una diffusione sempre più rapida di visori e periferiche da gioco dedicati alla realtà virtuale, sia su PC che su console; non sorprende quindi che in una fiera di settore di assoluto rilievo come l’E3 ci sia stato spazio anche per questo tipo di produzioni. Basti pensare all’enorme stand allestito da Oculus nella West Hall all’interno del Convention Center, composto da un gran numero di eleganti postazioni formate da vetrate trasparenti, così da permettere ai passanti di gettare uno sguardo curioso verso le persone immerse nei meandri della realtà virtuale.
Proprio da Oculus abbiamo provato alcune delle novità che nei prossimi mesi saranno disponibili su Rift e Quest, gli ultimi modelli prodotti dall’azienda californiana. Tra questi c’è Stormland, action-adventure sviluppato da Insomniac Games che più di tutti è stato capace di mostrare le potenzialità di questo nuovo modo di intendere il videogioco. Se volete scoprire il motivo per cui il nuovo progetto dei creatori di Marvel’s Spider-Man ci ha convinti pienamente, allora non vi resta che leggere la nostra anteprima dedicata al progetto in arrivo per i visori Oculus entro la fine del 2019.
FULL IMMERSION
Indossato il visore e impugnati i due controller si viene immediatamente catapultati nei panni di un androide, che si ritrova senza motivo apparente in un mondo in rovina e minacciato dall’arrivo della Tempesta. Il primo impatto con Stormland è “breathtaking“, tanto per citare il mitico Keanu Reeves durante la presentazione di Cyberpunk 2077 (premiato dalla redazione tra i migliori giochi dell’E3), proprio per il senso di meraviglia che si percepisce guardandosi attorno. Dopo aver preso confidenza con il sistema di movimento si viene introdotti ad altre meccaniche che consentono di spezzare dei sigilli afferrando quest’ultimi ed effettuando una rotazione del polso.
Ma è installando nuove componenti, da acquistare tramite appositi terminali oppure da raccogliere in giro, che Stormland si evolve a sua volta proponendo un’interessante deriva action. Non a caso uno degli obiettivi all’interno del gioco è quello di migliorare la propria componentistica, simulando letteralmente la rimozione di uno degli arti e sostituendolo con uno più performante, sfruttando al massimo il fattore coinvolgimento derivata da questa azione. Ed è stato rimpiazzando il nostro braccio robotico con uno più tecnologico che il nostro droide ha acquisito l’abilità di sparare raggi laser dal dito, o di installare un dispositivo che funge da vera e propria guida olografica; in questo caso, ruotando il polso sinistro abbiamo avuto accesso alla minimappa e agli obiettivi seguiti in quel momento.
Durante la nostra prova c’è stato tempo anche per un veloce combattimento contro una sentinella robotica, il che ci ha permesso di saggiare la bontà degli scontri a fuoco, più che positivi: il sistema di combattimento ci ha lasciato infatti buone sensazioni e sembra funzionare a dovere. Supponiamo che questa componente ricoprirà un ruolo rilevante per quanto riguarda le meccaniche di gameplay, una considerazione avvallata anche da due fondine installate sugli arti inferiore del droide dalle quali estrarre velocemente due mitragliatrici.
UN GAMEPLAY DI QUANTITÀ E QUALITÀ
Pur con meccaniche di gioco e situazioni abbastanza differenziate tra loro, l’approccio ai comandi di Stormland è all’insegna della praticità. Il grosso delle azioni infatti avviene con una semplicità notevole: i due analogici regolano il movimento del personaggio e della direzione in cui è rivolto, quest’ultima una soluzione perfetta per allontanare il fastidioso fenomeno del motion sickness, con i grilletti posteriori che principalmente sono adibiti all’apertura e la chiusura delle mani, impugnando oggetti o eseguendo azioni come premere il grilletto dell’arma equipaggiata.
Il resto chiaramente è lasciato ai sensori di movimento presenti nei due controller, che permettono principalmente di attivare interruttori e piattaforme. Una delle cose più divertenti da fare in Stormland è quella di flettere il pugno in avanti in stile Superman per muoversi velocemente da un punto all’altro dello scenario. A dir la verità anche la scalata di alcune pareti verticali, con tanto di super spinta per raggiungere alcuni punti più alti, ci ha galvanizzato e non poco.
Ci sarebbe piaciuto inoltre vedere il funzionamento della modalità cooperativa con un altro giocatore, per capire effettivamente come questa viene integrata all’interno del titolo, ma con molta probabilità il gameplay rimarrà invariato anche in presenza di un secondo giocatore, senza meccaniche di gioco create ad hoc.
PANORAMI (VIRTUALI) MOZZAFIATO
Dopo il preambolo iniziale è necessario dedicare qualche altra riga alla visione onirica che Insomniac sta riversando in questo progetto incredibilmente ambizioso. L’effetto meraviglia iniziale non tende a calare mentre ci si sposta lungo le foreste o gli scenari in rovina, ma persiste ogni volta che si approda su un nuovo atollo, che rende l’esperienza un po’ meno su binari e più libera. Anche dal punto di vista narrativo e artistico il gioco ci ha letteralmente rapiti, principalmente per il modo in cui le scene del passato (sotto forma di ologrammi) si sovrappongono a quelle del presente, svelando poco alla volta stralci di una trama che sembra essere stata orientata molto sull’aspetto emotivo, pur proponendo personaggi non umani.
Fa specie pensare come questa tecnologia applicata al mondo videoludico abbia fatto passi da gigante soprattutto in questa generazione, in particolar modo dal punto di vista tecnico. Nella demo che abbiamo provato ci siamo talvolta fermati per osservare attentamente il livello dei dettagli presenti negli scenari e degli oggetti, denotando una qualità che non ci saremmo aspettati. Sicuramente l’esperienza di un team storico del settore come Insomniac ha influito positivamente sull’aspetto tecnico, in questo caso reso possibile anche dalle ottime specifiche del visore di Oculus.
Stormland è stata per noi la perfetta sintesi tra esperienza visiva e videoludica, perché oltre alla forma c’è anche molta sostanza, qualità che lo hanno reso di fatto il miglior rappresentante della realtà virtuale in questa edizione dell’E3. Oltre a questo aspetto il titolo in VR di Insomniac punta a offrire un buon coinvolgimento combinando momenti tipici da sparatutto ad altri tipicamente platform, con comandi ben implementati anche grazie all’ottimo supporto delle periferiche Oculus. Insomma, molti gli elementi positivi che ruotano intorno a questo interessante action-adventure, tanto che ai possessori del modello Rift consigliamo vivamente di tenerlo d’occhio. Il lancio di Stormland è vicino: l’ambiziosa sfida dei ragazzi di Insomniac vedrà infatti la luce entro la fine del 2019.