Moons of Madness

Moons of Madness provato in anteprima all’E3 2019

Abbiamo messo le mani sul nuovo survival horror targato Funcom, ecco le nostre impressioni.

Quando si parla di giochi horror e derivativi ambientati su una stazione spaziale la mente corre a Dead Space, che nell’arco di tre capitoli ha spaventato milioni di giocatori in tutto il mondo. L’attinenza che collega Moons of Madness al titolo di EA ricade però solo sull’aspetto ambientale e atmosferico, differenziandosi però sul tipo di gameplay dove a un survival horror è contrapposto uno sparatutto in terza persona.

Tra gli elementi che contraddistinguono il titolo di Rock Pocket Games, ispirati alle opere letterarie di H. P. Lovecraft, molto citato nelle ultime produzioni videoludiche in questi ultimi anni. Oltre a The Sinking City, che rientra tra l’altro tra i giochi provati in fiera in questi giorni, qualche mese fa ci siamo occupati di Call of Cthulhu e Achtung! Cthulhu: Tactics, non troppo entusiasmante a essere onesti.

Durante l’E3 2019 è stato appunto il turno di Moons of Madness, un survival horror ambientato su una stazione spaziale che sarà pubblicato da Funcom verso la fine di ottobre, di cui abbiamo provato una breve demo.

NELLO SPAZIO NESSUNO PUÒ SENTIRTI GRIDARE

Abbiamo testato in anteprima il titolo su PC con una build che, tra l’altro, ci è apparsa ben definita anche dal punto di vista grafico, a cui aggiungiamo una convincente riproduzione dei vari moduli di cui si compone la stazione spaziale. Nei panni di un impiegato all’interno di una stazione orbitante nei pressi Marte siamo stati chiamati a esplorare parte di essa, risolvendo un paio di situazioni sfruttando alcuni oggetti che si sono rivelati utili per accedere ad aree bloccate. Nemmeno a dirlo l’esplorazione della stazione spaziale è il centro di gravità, tanto per rimanere in tema, su cui ruotano come satelliti tutti gli elementi di gameplay, che in verità sono limitati alla raccolta di oggetti eventualmente da combinare con altri.

Recuperare documenti e leggere quelli sparsi in giro è inoltre un ottimo modo per approfondire la trama, trattandosi comunque di un titolo fortemente story-driven. L’interazione con gli oggetti all’interno dello scenario è tipica del genere, e in alcuni casi amplia il background quando ci si imbatte in oggetti come documenti o terminali da cui leggere alcuni messaggi, in altre ci si limita a compiere azioni fini a sé stesse. E da questo punto di vista Moons of Madness non sembra proporre un’esperienza così differente da tante altre arrivate sul mercato, fatta eccezione per la trama che sembra offrire particolar i spunti di interesse.

ORRORE E FOLLIA

Nella visione orrifica di Rock Pocket Games c’è spazio per legare la narrazione agli scritti del famoso autore americano H. P. Lovecraft, tra tentacoli che invadono le pareti della stazione spaziale e oscure presenze, tenendo conto anche dalla follia che presto sembra far visita al protagonista di turno, dove realtà e incubo  diventano un tutt’uno, così come ci è stato da uno degli sviluppatori durante il nostro provato.

Il binomio tra gli elementi ripresi liberamente dai lavori di Lovecraft e il contesto sci-fi può apparire a tutti gli effetti poco canonico ma dimostra comunque di avere un certo fascino, almeno da quello che ci è parso di vedere in questo scampolo di demo, anche se sarà necessaria giocare la versione finale per giudicare quanto l’influenza e le tematiche di Lovecraft siano riuscite a lasciare il segno.

Moons of Madness sembra oscillare tra un produzione che potrebbe rivelarsi decisamente interessante o al contrario del tutto mediocre, almeno queste sono le nostre impressioni preliminari a riguardo. A intrigarci è stata l’atmosfera pregna di tensione e l’abbozzo di elementi sovrannaturali, mentre qualche dubbio permane sulla capacità del gioco di divincolarsi da altre produzioni del genere ambientate in stazioni spaziali. L’appuntamento con Moons of Madness è fissata per il prossimo Halloween, un periodo quanto meno mai azzeccato per lanciare il survival horror di Funcom.