Tra i giochi che hanno troneggiato sulle impalcature e i manifesti del Convention Center di Los Angeles, Destroy All Humans! è uno certamente dei più nostalgici e bizzarri. Il titolo sviluppato in origine da Pandemic torna sulle console di tutto il mondo con una nuova veste, che mantiene però inalterato il concept di gioco (del tutto simile a quello del prodotto originale, classe 2005).
Ospiti di THQ Nordic, all’E3 2019 abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere con i ragazzi di Black Forest Games, che durante una presentazione a porte chiuse ci hanno mostrato i primissimi minuti di gioco prima di lasciarci provare brevemente le novità di questa riedizione. Scopriamo insieme come si è presentato il ritorno sulla scena videoludica di Cryptosporodium 137, il burbero alieno grigio.
TREMATE, MUCCHE DELLA TERRA
Così come quattordici anni fa, l’avventura di Crypto comincia nel classico incontro ravvicinato del terzo tipo tra il nostro grigio e delle malcapitate mucche, considerate come la più alta forma di intelligenza sul pianeta. Tuttavia, l’arrivo dei contadini dà una scossa alla situazione e Crypto deve liberarsi delle creature bipedi dotate di fucile sfruttando il suo arsenale. L’arrivo della polizia prima e dell’esercito poi non basta a fermare la carneficina e distruzione dell’alieno, che ovviamente può avvalersi della navicella per supportare l’azione come appunto nella versione originale del gioco. Nonostante un’eccessiva semplicità di fondo nella prima missione, gli sviluppatori hanno assicurato che la difficoltà crescerà notevolmente passando di zona in zona.
Nella seconda parte della dimostrazione, Black Forest ha mostrato alcune meccaniche di gioco e come il nuovo motore di gioco si comporta in occasione di esplosioni. Oltre alla quest principale, il buon Crypto potrà completare delle sfide che prevedono, come nel nostro caso, l’uccisione di più nemici possibili, facendoli annegare nel lago o ancora lanciandogli una balla di fieno per ottenere più punti. Il tutto ci è stato mostrato all’interno di un’area di testing che gli sviluppatori utilizzano per dimostrare le capacità del nuovo motore grafico, che tra esplosioni ed effetti particellari riesce attualmente a mostrare un massimo di quaranta nemici simultanei su schermo.
LANCIO DELL’UMANO
Siamo riusciti anche a provare brevemente la sfida dove occorreva uccidere più umani possibile. La prima cosa che si percepisce è la facilità con cui è possibile padroneggiare i comandi e le abilità del nostro alter ego, dal volo tramite jetpack al combattimento. Nonostante l’obiettivo principale della riedizione fosse di adattare il comparto grafico ai canoni moderni, i ragazzi di Black Forest hanno voluto dare una rispolverata anche al gameplay, che in questa nuova versione è diventato meno punitivo e più vicino all’utente che cerca partite più spensierate e caciarone. Ad esempio, l’utilizzo del jetpack di Crypto è stato prolungato per evitare possibili frustrazioni, potete scivolare sull’acqua anziché affogare, e tanti altri accorgimenti che rendono l’esperienza più in linea con i tempi. Inoltre è stato migliorato anche il gunplay, che ora permette di combinare le diverse armi: potete sollevare qualcosa e lanciarla mentre sparate verso un nemico con la pressione dell’apposito trigger.
Una cosa su cui la software house ha voluto soffermarsi è la fedeltà di questo riedizione rispetto al materiale originale del 2005. Al momento di recuperare i vecchi file di gioco, gli sviluppatori hanno scoperto moltissimo materiale inutilizzato sia a livello di luoghi che di linee di dialogo, e da questo “tesoro” (come loro stessi lo identificano) hanno deciso di trarre il più possibile sfruttandolo per la creazione di nuovi contenuti all’interno del gioco. Le zone mai utilizzate in precedenza sono state infatti recuperate al fine di creare le cosiddette Lost Missions, dei contenuti extra che tuttavia non stonano col resto del gioco, ma serviranno per capire meglio alcuni retroscena della produzione di Pandemic. Le voci della versione inglese, inoltre, sono state totalmente recuperate dai vecchi file audio del gioco originale, includendo anche quelli scartati. Chi avesse già giocato a Destroy All Humans! tempo fa si ritroverà di fronte a voci dei personaggi molto familiari come l’ufficiale Pox, interpretato da Richard Horvitz (Zim nella serie Nickelodeon Invader ZIM).
Le impressioni su Destry All Humans! sono buone: al momento non è stata rivelata una data per il progetto sviluppato da Black Forest Games, che si presenta come una vera operazione nostalgica rivolta non solo ai fan dell’originale ma anche ai neofiti del titolo. L’uscita resta fissata al 2020, in concomitanza con il quindicesimo anniversario. In attesa di scoprire la data ufficiale, non perdete le nuove immagini svelate all’E3 2019.