C’era una volta il pianeta Pop Star, che fluttuava pacifico nell’universo, mentre un piccolo esserino rosa, che tanto ricordava una palla, schiacciava tranquillo un pisolino all’ombra degli alberi vicino alla sua casetta, nel verde regno di Dream Land. Le giornate da tempo scorrevano tranquille, e il piccolo Kirby e gli altri abitanti del regno si stavano ormai abituando a quella pace tardo primaverile. Un bel giorno però, un gruppo di alieni senza il minimo tatto decise di porre fine all’ozio degli abitanti di Dream Land e invaderne il regno, per impossessarsi delle preziose risorse naturali del pianeta e sostituire le insignificanti forme di vita che vi abitavano, come ad esempio quella piccola e gommosa pallina rosa, e sostituirle con i propri avanzatissimi e mastodontici Robobot. L’idea non sembrava piacere troppo al piccolo Kirby, che si svegliò di soprassalto e decise di affrontare, solo soletto, l’orda di nemici.
I pochi che ancora non conoscono Kirby potrebbero con tutta probabilità farsi una grossa risata a guardarlo: piccolo, morbido, tondo e dall’aspetto docile, nessuno immaginerebbe che, dietro quelle sembianze tanto innocue all’apparenza, si nasconde in realtà un’arma incredibilmente letale che da quasi un quarto di secolo mette in riga chiunque osi avvicinarsi alla sua terra natia. L’ultima volta è toccato agli abitanti del regno di Floralia, gli antagonisti di Kirby: Triple Deluxe, che un paio di anni fa hanno preso parte a una delle più riuscite iterazioni del popolare platform Nintendo. Siete pronti per affrontare una nuova minaccia nell’ultimo episodio Kirby: Planet Robobot?
NARRAMI, O MUSA, DELL’EROE MULTIFORME
Kirby è noto per essere un personaggio particolarmente duttile: molto leggero, è in grado di svolazzare qua e là trattenendo l’aria tra le guance, può appiattirsi rasoterra e rotolare rapidamente. Tuttavia la peculiarità più nota e importante è l’abilità di aspirare e inghiottire quasi tutto ciò che incontra e, così facendo, copiare le abilità dei nemici che incontra sul proprio cammino. Kirby: Planet Robobot vanta oltre venticinque abilità di copia differenti, alcune delle quali piuttosto evocative e che pescano direttamente dal mucchio di proprietà intellettuali della grande N. A voler gettare ulteriore carne sul fuoco, Hal Laboratory ha ben pensato di introdurre le Armature d’assalto, delle vere e proprie “arm suit” in dotazione ai nemici che il nostro rotondo eroe non tarderà a far proprie.
Una volta saltato su un’armatura d’assalto, Kirby può contare su una potenza devastante, che aumenta a dismisura nel caso in cui essa scansioni i nemici, copiandone le abilità. Già, perché se il numero delle abilità a disposizione di Kirby potrebbero sembrare poche, contando l’Armatura d’assalto la quantità raddoppia di colpo. Ogni abilità, combinata con l’armatura, le dona ovviamente poteri particolari, esponenzialmente più distruttivi rispetto a quelli che può sfruttare il solo Kirby, ma anche un aspetto unico e caratteristico. Alcune abilità vengono inoltre utilizzate quale pretesto per l’inserimento di alcuni livelli assolutamente sopra le righe e che sconfinano in generi che con i platform c’entrano ben poco, ma che conferiscono varietà all’azione e permettono cambi di ritmo repentini.
SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA
Anche in questo capitolo per Nintendo 3DS, gli sviluppatori di hanno scelto di adottare una visuale a scorrimento orizzontale, che definire bidimensionale risulterebbe riduttivo, se non addirittura fuorviante. I livelli sono infatti per la maggior parte disposti su due binari differenti, uno in primo piano e uno sullo sfondo, ognuno dotato di elementi e personaggi che interagiscono tra loro. Se, ad esempio, un cannone che si trova su un binario retrostante spara una palla verso lo schermo, questa investirà tutto quello che si trova sulla propria traiettoria fino a cadere sul binario frontale. Ecco quindi che il giocatore deve tenere sotto controllo la totalità dello schermo, per cui lo sfondo diventa interattivo e parte integrante del gameplay vero e proprio. Kirby è inoltre in grado di sfruttare le stelle sparse per i livelli per spostarsi tra i binari, che possono essere di fatto esplorati in tre dimensioni, sebbene all’interno di una struttura di fatto rigida e regolamentata.
Nonostante il level design ripercorra le orme di Triple Deluxe, la presenza del fattore meccanico permette di introdurre un’ulteriore variabile che dona freschezza a un titolo che difficilmente riesce a stancare o eccede nella ripetitività. Le stesse trasformazioni sono sparse sapientemente tra i vari mondi e introducono di volta in volta nuove soluzioni che danno vita a piccoli enigmi che, per quanto semplici e immediati, lasciano spesso un sorriso divertito per la bontà con cui si intrecciano alla caratterizzazione dei livelli. Persino l’Armatura d’assalto, che all’inizio potrebbe apparire spropositata sia in quanto a dimensioni che per la potenza di fuoco, è messa a disposizione in zone ben precise e interagisce con gli elementi del livello in modo mirato e mai caotico. Tale perizia nel game design diventa sempre più evidente con l’avanzare dei livelli, nei quali gli sviluppatori hanno potuto dare libero sfogo alla propria inventiva. Trattandosi tuttavia di un titolo pensato anche e soprattutto per i più piccoli, la difficoltà non raggiunge mai picchi degni di nota e anzi, pare essere bilanciata in generale verso il basso offrendo quasi sempre una seconda possibilità ai giocatori meno attenti, che in questo modo possono rimediare ai propri errori senza dover riaffrontare dal principio dei livelli in media non brevissimi da portare a termine.
3D? SÌ, GRAZIE
A livello visivo Kirby: Planet Robobot è una vera gioia per gli occhi. Il motore grafico è lo stesso, ottimo, già utilizzato per l’episodio precedente, mentre l’effetto 3D simulato dalla console è assolutamente gradevole, funzionale e incredibilmente privo dei difetti grafici che solitamente balzano all’occhio quando lo si attiva. La palette di colori utilizzata è in sintonia sia con il mondo di Dream Land che con le ambientazioni in gran parte meccanizzate, la messa a fuoco degli elementi di volta in volta in primo piano è gradevole e mai invadente. La telecamera, quando possibile, assume un ruolo particolarmente incisivo e spesso gioca con le inquadrature rendendo alcune strutture davvero imponenti e suggestive.
La caratterizzazione dei livelli è in gran parte eccellente e solo in rare occasioni ci è parsa un po’ spoglia o anonima, mentre una menzione d’onore va ad alcuni livelli subacquei, davvero splendidi e che, grazie anche all’effetto 3D, danno l’impressione di avere tra le mani un piccolo acquario virtuale. L’audio riprende gli allegri e spesso scanzonati motivetti tipici della serie e, nel complesso, gli effetti sonori svolgono egregiamente il proprio ruolo senza risultare eccessivamente invadenti o peggio irritanti. Il sistema di controllo è immediato e per certi versi sorprendentemente profondo: sebbene per sconfiggere i nemici sia quasi sempre sufficiente premere il tasto azione, le abilità di copia spesso consentono di effettuare una varietà di mosse quasi inspiegabile e in fin dei conti fine a sé stessa, fatto che a posteriori lascia con un po’ di amaro in bocca.
GIUDIZIO
Hal Laboratory centra il bis e confeziona un alto capitolo di Kirby fresco, divertente e originale. Perso il fattore “novità” introdotto con Triple Deluxe, Kirby: Planet Robobot introduce nemici meccanizzati che permettono di consolidarne il gameplay senza che risulti mai ripetitivo. Il level design adotta soluzioni spesso creative, mentre l’Armatura d’assalto si rivela una gradita sorpresa che non appesantisce il gameplay ma, al contrario, dona ulteriore profondità e varietà all’azione. La grafica sfrutta ampiamente il 3D stereoscopico che risulta elemento integrante dell’esperienza proposta, mentre la difficoltà, calibrata verso il basso, rende Kirby: Planet Robobot adatto a giocatori di tutte le età. Consigliato a tutti quelli che hanno amato il predecessore, acquisto irrinunciabile per chi si fosse perso le avventure di Kirby in salsa 3DS.