Hyrule Warriors: Legends

L’annuncio di Hyrule Warriors risale al dicembre 2013. Chi ha buona memoria ricorderà certamente le reazioni dei fan e, più in generale, dei giocatori: si andava dallo sbigottito al rabbioso. Nel mezzo c’erano decine di sfumature: chi era incuriosito, chi fiducioso, chi credeva potesse essere una nuova opportunità per il brand di Zelda, chi pensava Nintendo fosse ormai alla frutta. Poi il gioco arrivò nei negozi e il pubblico si accorse che, tutto sommato, non era andata così male. Zelda e Dynasty Warriors potevano convivere tranquillamente. Per apprezzare il risultato, tuttavia, era necessario entrare nell’ottica musou. Hyrule Warriors segnava infatti l’incontro tra il mondo di Zelda e le dinamiche action dei musou di Tecmo Koei, che hanno in Dynasty Warriors il loro più grande rappresentante. Il genere è particolarmente amato in Giappone, mentre da noi rimane confinato a una nicchia di estimatori. Con il termine musou si fa riferimento a quei titoli d’azione, generalmente di ambientazione storica/fantasy, in cui il giocatore si ritrova ad affrontare orde di nemici in frenetici combattimenti all’arma bianca.

Nintendo ha pensato bene di ritentare la sorte portando Hyrule Warriors su 3DS e arricchendo il tutto con nuove missioni e personaggi inediti. La dimensione portatile avrà giovato al titolo?

DAL GRANDE AL PICCOLO SCHERMO

Chi è cresciuto a pane e Nintendo sa benissimo quanto la casa giapponese tenga alla qualità, tecnica e non solo, dei suoi giochi. Non sempre le sue ciambelle riescono col buco, ma in linea generale Nintendo si comporta come un abile artigiano: ci mette cura e passione. Per questo stupisce che per Hyrule Warriors Legends – sviluppato sì da Omega Force e Tecmo Koei, ma sotto la supervisione di Nintendo – non si sia tenuto in considerazione che esistono due versioni del 3DS. La prima, quella liscia, e il New 3DS. Bene, il gioco sul primo 3DS arranca in maniera evidente, a tratti pericolosa. Il frame-rate è a malapena accettabile, i rallentamenti sono frequenti, in linea generale l’esperienza di gioco non è fluida come ci si aspetterebbe. L’effetto 3D, tra l’altro, non è nemmeno attivabile sul primo 3DS. Su New 3DS, la situazione dovrebbe essere decisamente migliore, ma il nostro test non è stato effettuato sulla nuova versione della console (che supporta anche il 3D). Hyrule Warriors Legends rimane assolutamente giocabile anche su 3DS classico, ma non è da Nintendo commettere errori simili.

Fatta questa doverosa premessa, passiamo al gioco vero e proprio. Anzi, giusto per rimanere in tema tecnico/estetico, sottolineiamo che nel passaggio da Wii U a 3DS gli sviluppatori hanno optato per uno stile parzialmente in cel-shading che dona indubbiamente ai personaggi. Per il resto, per quanto la grafica sia ovviamente meno definita sul portatile Nintendo rispetto a quanto visto su Wii U, le dimensioni ridotte dello schermo mascherano in parte i difetti di risoluzione e mostrano quanto di buono è stato fatto, soprattutto sul fronte dei numerosi nemici presenti sullo schermo. C’è da dire, però, che a volte il piccolo schermo rende l’azione sin troppo confusa.

AZIONE E NARRAZIONE

Hyrule Warriors Legends ha l’involucro di Zelda ma l’anima di Dynasty Warriors. C’è qualcosa di liberatorio nel musou, nel forsennato pigiar di tasti che distrugge decine e decine di avversari. Sebbene le meccaniche del genere sembrino a prima vista poco sofisticate, sarebbe errato parlare di una deriva superficiale dell’action. Hyrule Warriors dimostra che il musou può regalare profondità e varietà, basta approcciarlo nella maniera giusta. Per esempio, valorizzando il sistema di combo e le specificità dei personaggi. Link non è più al centro della narrazione. Accanto a lui si muovono gli altri personaggi della serie, da Impa a a Sheik, passando per Zelda, Ruto o varianti come Toon Link (nuova aggiunta di questo Legends). Ogni personaggio è dotato di un’arma e di uno stile di combattimento differenti, di cui è bene tenere conto.

L’avventura è strutturata in missioni, legate tra loro da un filo narrativo debole ma funzionale. Le missioni sono brevi racconti in cui si affrontano ondate di nemici, si difendono i propri presidi e si conquistano quelli avversari, ci si imbatte in boss e colpi di scena assortiti. Per quanto gli scenari siano poveri dal punto di vista “architettonico”, sono le decine e decine di nemici presenti sullo schermo a catturare l’attenzione (e l’impegno) del giocatore. I materiali raccolti in battaglia possono essere riciclati nel bazar per potenziare i personaggi tramite il sistema degli stemmi (una sorta di albero delle abilità). Si possono anche raccogliere nuove armi, che possono essere fuse e potenziate tra una missione e l’altra. Hyrule Warriors procede per accumulo – di monete, di oggetti, di materiali, di esperienza – ma tralascia le complessità tipiche dei giochi di ruolo. I combattenti crescono di livello sul campo, ma si possono per esempio investire rupie per velocizzare il processo di crescita e portare tutti i personaggi allo stesso livello.

LINK(LE)

Alla modalità Leggenda, il corrispettivo della tradizionale modalità Storia, si affianca l’interessante modalità Avventura: il giocatore si muove su una mappa 8-bit che ricorda il primo The Legend of Zelda e può sbloccare nuovi riquadri della mappa portando a termine missioni specifiche. In base alla valutazione ricevuta cambia il percorso e cambiano anche bonus e oggetti guadagnati. La modalità Libera consente invece di selezionare il proprio personaggio (la rosa dei combattenti selezionabili aumenta man mano che l’avventura prosegue) e riaffrontare singole missioni già portate a termine. A proposito di personaggi sbloccabili, vogliamo chiudere soffermandoci su una nuova eroina che appare per la prima volta in Legends: Linkle

Linkle era stata scartata dal primo Hyrule Warriors, quindi ripescata per questo Legends. È un personaggio affascinante, la controparte femminile di Link. Un’eroina munita di trecce e balestra, anche lei destinata a grandi cose. In Legends la ritroviamo al centro di una sequenza di missioni inedite, una storia parallela a quella principale. Ci auguriamo di vederla anche nella serie classica di The Legend of Zelda, magari già nel prossimo capitolo in lavorazione. Una protagonista femminile sarebbe una bella novità per la saga.

GIUDIZIO

Il port di Hyrule Warriors da Wii U a 3DS può dirsi riuscito, sebbene il gioco arranchi (e non poco) sulla prima versione del portatile Nintendo. Ai limiti tecnici fanno da contraltare nuove missioni e personaggi inediti. Di Linkle sentiremo ancora parlare, non c’è dubbio.