Wolfenstein II: The New Colossus
Versione testata: Xbox One

Wolfenstein II: The New Colossus

A un certo punto dell’avventura di Blazkowicz, all’incirca a metà campagna, The New Colossus cambia faccia: non stiamo qui a raccontarvi i motivi che porteranno il protagonista ad acquisire i Congegni, ma dopo un evento di un certo impatto emotivo vi ritroverete improvvisamente a scegliere tra tre differenti power-up che cambieranno in modo piuttosto evidente il modo di intendere il level design. Il primo Congegno è chiamato Costrittore e dona al protagonista la possibilità di ridurre le dimensioni del torace per passare in spazi estremamente ristretti e inoltre consente di effettuare uccisioni stealth. Il secondo Congegno è chiamato Ariete e permette di distruggere pareti e casse, donando inoltre l’abilità di caricare i nemici con un’onda d’urto poderosa. Il terzo e ultimo Congegno dona invece la possibilità di effettuare salti notevoli: si chiama Bipode e consente di raggiungere delle zone altrimenti inaccessibili degli scenari, oltre a schivare gli attacchi nemici con sorprendente nonchalance.

Al momento di cui sopra, potrete scegliere solo uno di questi Congegni, e l’uso di ognuno va a ricadere nelle tre componenti fondamentali del gameplay: Furtività, Azione o Esplorazione. Inutile sottolineare che la vostra scelta almeno inizialmente deve ricadere sullo stile che prediligete, optando per il Costrittore se desiderate aggirarvi tra i nemici con fare stealth, per l’Ariete se preferite irrompere con prepotenza nell’azione, oppure per il Bipode se la vostra vocazione è quella di esplorare ogni angolo degli scenari e sorprendere gli avversari dall’alto. Non temete, nel corso della campagna potrete interagire con personaggi specifici nel quartier generale e affrontare missioni secondarie che vi permetteranno di acquisire anche gli altri due Congegni, che potrete dunque alternare in base alle situazioni e persino potenziare tramite il sistema di Talenti per ottenere un nuovo perk esclusivo.

TRA TALENTI E PERSONALIZZAZIONE

Ed è arrivato il momento di approfondire come funziona, a livello pratico, il sistema di personalizzazione delle armi, che consente di modificare il comportamento di una delle bocche di fuoco che otterremo nel corso della campagna. Raccogliendo gli appositi kit di modifica, che per l’occasione saranno generici e non legati a una sola tipologia di arma come nel capitolo precedente, potrete applicare fino a tre modifiche alle varie armi in dotazione al prode Blazkowicz. Di queste, una è solitamente votata ad aumentare le prestazioni dell’arma e l’altra a fornire un quantitativo maggiore di proiettili nel caricatore. Infine, la terza modifica permette di cambiare sensibilmente il funzionamento dell’arma, si tratti di variare la cadenza o modalità di fuoco oppure di fornire una vera e propria abilità inedita, come ad esempio, un colpo concentrato estremamente distruttivo in grado di mandare al tappeto anche il più grande dei colossi nazisti.

Questa modalità d’utilizzo sarà tra l’altro applicabile al volo mentre state utilizzando l’arma, premendo il tasto destro in caso di arma singola oppure i tasti destro e sinistro della stessa croce direzionale per attivare/disattivare la modalità alternativa dell’arma corrispondente. Il sistema funziona bene e tra l’altro, contrariamente al primo episodio, la modalità alternativa non necessità più di munizioni speciali, ma utilizza un quantitativo superiore di colpi standard (un compromesso del tutto lecito e comprensibile) tranne in alcuni casi specifici, dove ad esempio si riduce il rateo di fuoco passando da una raffica a un colpo singolo per colpi di precisione dalla distanza.

Wolfenstein II: The New Colossus

Sfruttando tutto l’arsenale composto da armi e Congegni e adattandovi ai diversi stili di combattimento potrete sbloccare diversi Talenti. Di cosa si tratta? Di perk passivi che si attivano in base alle vostre prestazioni sul campo e migliorano di efficacia ogni qualvolta completerete la sfida che vi viene evidenziata nell’apposito menu. Potrete incrementare il numero di granate trasportabili da Blazkowicz uccidendo nemici con le granate, aumentare il tempo di inceppamento degli allarmi uccidendo un certo numero di Comandanti, migliorare l’efficenza mentre si utilizzano due armi simultaneamente… semplicemente continuando a uccidere nemici con due armi. Un sistema decisamente intelligente che dona profondità al gameplay senza necessariamente obbligare il giocatore a portare a termine sfide assurde per ottenere un piccolo miglioramento nelle statistiche, ma che al contrario potrebbe dare una motivazione per sperimentare uno stile di gioco a cui solitamente non si è propensi e che magari risulterebbe utile in fasi più avanzate dell’avventura.

Avventura che, nel corso delle oltre 20 ore effettive che sono state necessarie per raggiungere i titoli di coda al quarto livello di difficoltà (su sette) disponibile, si è evoluta in modi spesso inaspettati, portandoci addirittura a vivere un viaggio spaziale alla volta di una base segreta dei nazisti, in cui farete la conoscenza di un personaggio focale (con tanto di obiettivo segreto completando determinati requisiti) del conflitto. L’avventura scorre tra gli orrori della guerra, fasi più introspettive dove il conflitto inferiore che logora un esausto Blazkowicz si rispecchia in un passato difficile, che lo tormenta e ritorna prepotentemente in almeno un paio di momenti topici della sua storia, fino a lasciarci letteralmente con il fiato sospeso per qualche minuto con un cliffhanger di rara brutalità e maestria da parte degli sceneggiatori di MachineGames. Così, tra colpi di scena decisamente riusciti e situazioni a dir poco paradossali (al limite del nonsense), la campagna di Wolfenstein II: The New Colossus si è rivelata molto piacevole nonché un discreto passo in avanti rispetto alla narrazione degli episodi precedenti. Tra l’altro, la scelta di intervallare momenti di pura frenesia a scene più pacate, condendo il mix con situazioni “diverse” come quella in cui sarete in sella a un devastante bestione corazzato, rende il canovaccio di questo sequel molto più vario di quello che potreste immaginare, e la presenza di contenuti aggiuntivi al termine della campagna, tra cui tutte le missioni Enigma, rende l’esperienza decisamente più longeva del previsto. A proposito di missioni Enigma, si tratta di speciali missioni secondarie che vi permetteranno di assassinare uno dei leader nazisti dopo aver decifrato, tramite l’apposito minigioco, la sua posizione in una delle location del gioco. Riciclando gli ambienti già visti nel corso della campagna, potrete far fuori uno a uno tutti i membri più rappresentativi dell’esercito nemico e donare al gioco una durata di altre 3-4 ore, a seconda del livello di difficoltà selezionato.

Wolfenstein II: The New Colossus

QUANDO IL BLAZKOWICZ MOSTRA I MUSCOLI

A livello tecnico, The New Colossus è supportato da una nuova versione dell’engine id Tech che offre una cornice decisamente ben riuscita, seppur non sempre all’altezza, specialmente nelle cut-scene realizzate con il motore di gioco. In movimento, Wolfenstein II è uno spettacolo per gli occhi, grazie a un frame-rate granitico sui 60fps che non cede un millimetro nemmeno quando su schermo ci sono decine di nemici, esplosioni, raggi laser e granate elettriche a friggere il malcapitato di turno. La realizzazione degli ambienti è ottima, con texture molto dettagliate che nella maggior parte dei casi fanno chiudere un occhio nei confronti di un level design che tiene conto sì di tre diversi Congegni e altrettante modalità di raggiungimento di un medesimo obiettivo, ma a volte pare forse troppo intricato e difficilmente comprensibile senza fare continuamente uso della mappa o del sistema di segnalazione dell’obiettivo corrente. Da rivedere, inoltre, le movenze del protagonista, le cui animazioni sono spesso innaturali e ridicole prestando particolare attenzione alla sua ombra. Ok che il modello del protagonista non si vede a causa della visuale in soggettiva ma un minimo di cura in più nella realizzazione di movimenti più realistici di certo non avrebbe guastato.

Infine, è altalenante la cura con cui MachineGames ha realizzato alcune cut-scene basate sull’id Tech 6: sebbene non siano chiaramente ai livelli di quelle (fantastiche) pre-renderizzate, in alcuni casi abbiamo notato una certa svogliatezza nella realizzazione delle espressioni facciali o nel migliorare alcuni dettagli (come ad esempio occhi e sopracciglia) che avrebbero reso il coinvolgimento da parte del giocatore più intenso. Nulla da dire per una volta al doppiaggio italiano, decisamente ben confezionato sia per i personaggi principali che per buona parte di quelli secondari, mentre è davvero impeccabile la colonna sonora, che mescola con sapienza tracce più brutali a sfondo metal (una manna dal cielo durante i combattimenti) a pezzi più emozionanti e delicati nelle fasi introspettive.

Wolfenstein II: The New Colossus
Wolfenstein II: The New Colossus
GIUDIZIO
Wolfenstein II: The New Colossus dimostra che le avventure single-player hanno ancora qualcosa da dire in un mondo sempre più proiettato verso il multiplayer-only. Una dimostrazione della crescita di MachineGames nella narrazione, con una sceneggiatura degna di nota condita a un gameplay magnetico ed estremamente soddisfacente, che fanno del sequel di The New Order un prodotto imperdibile per i fan degli FPS story-driven.
GRAFICA
8.5
SONORO
9.5
LONGEVITÀ
9
GAMEPLAY
9
PRO
Ottima sceneggiatura, campagna longeva e piacevole
Gameplay frenetico e impegnativo, ma estremamente appagante
Talenti, Congegni e modifiche rendono l'esperienza molto varia
Frame-rate incollato ai 60fps
CONTRO
Alcune cut-scene sembrano meno curate delle altre
Tecnicamente non sempre impeccabile
Sistema di checkpoint e caricamenti a tratti discutibile
9
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