Siamo nel 2003, in piena era GameCube: il successo non eclatante della console a forma di cubetto obbliga la casa di Kyoto a spremere il più possibile Game Boy Advance e a spingerlo verso nuove direzioni. Mario & Luigi Superstar Saga nasce così: tentando (con esito positivo) di portare anche su console portatili una rivisitazione Mariesca degli RPG, laddove sulle macchine casalinghe Paper Mario era già riuscito appieno in questo intento.
A differenza dell’elegante mondo di carta di Paper Mario, Mario & Luigi si presentava al mondo con uno stile decisamente più cialtrone, irruente, rumoroso e colorato, e sebbene ereditasse dal fratello maggiore (e dalla maggior parte dei GdR giapponesi) i combattimenti a turni, introduceva la grande novità della collaborazione tra Mario e Luigi sia in battaglia, sia nell’avventura stessa, permettendo la risoluzione di enigmi solo tramite l’uso intelligente e combinato dei due idraulici.
Il primo capitolo della serie, per molti rimasto il migliore, è stato un successo: a un avvincente gameplay, Alpha Dream ha aggiunto una narrazione esilarante e irriverente che, come mai era accaduto prima, caratterizzava con successo tutti i personaggi del Mondo dei Funghi (compreso il tanto bistrattato Luigi, anche se ovviamente la sua personalità non brillava per coraggio e arguzia), fino a quel momento poco approfonditi nei platform della serie regolare di Mario.
FRATELLI VANITOSI
Vista la vitalità e il successo che la serie Mario & Luigi ha mantenuto negli anni, e visti i 14 anni passati dal primo episodio, non stupisce che Nintendo abbia voluto riportare in vita il capitolo originale non semplicemente tramite un porting su Virtual Console, ma rifacendo il trucco al lato estetico del titolo che, se pur invecchiato decisamente bene, aveva bisogno di un lifting, anche in coerenza alle direzioni artistiche che la serie ha intrapreso negli ultimi anni. Ecco dunque arrivare Mario & Luigi: Superstar Saga + Scagnozzi di Bowser!
Sebbene personalmente continui a preferire lo stile originale (più volutamente kitsch e colorato), è innegabile che il restyling abbia reso il gioco più moderno e attuale: il nuovo design è molto più pulito, d’impatto, fumettoso, e i personaggi assomigliano molto di più agli artwork promozionali della serie. A volte, forse, si è esagerato troppo con gli effetti (come quelli di luce), rendendoli un po’ invadenti, come a sottolineare a tutti i costi il lavoro di make up intrapreso, ma allontanandoci un attimo da un qualsiasi confronto con la versione precedente, non c’è alcun dubbio che il risultato finale sia gradevolissimo e interessante. Dispiace che la strada poligonale di Paper Jam Bros. (ultimo episodio della serie) non sia stata più seguita, per motivi che possono andare dalla scelta stilistica al budget più risicato. Così come è dura constatare che Nintendo stessa abbia ormai abbandonato la visualizzazione in 3D, visto che Mario & Luigi: Superstar Saga non permette, chissà per quale motivo, di fruire dello schermo stereoscopico, cosa che avrebbe maggiormente impreziosito questo remake su 3DS e New 3DS.
STORIA ALTERNATIVA
La storia principale, proprio come 14 anni fa e come gli altri episodi della serie, alterna momenti di esplorazione ad appassionanti combattimenti a turni, che diventano sempre più intriganti grazie alla sfida crescente e alla possibilità di imparare nuovi attacchi per Mario e Luigi. A parte alcuni aspetti limati e un livello di difficoltà meglio calibrato, non ci sono sostanziali differenze da questo punto di vista.
Ma, come ormai avrete capito, questo remake aggiunge una nuova modalità chiamata “Scagnozzi di Bowser” che sarà accessibile solo da un certo punto della storia e non solo offre una storia alternativa e parallela a quella standard (che vede il gruppo dei “cattivi” partire alla ricerca di Bowser, capitanato da un Goomba non del tutto centrato), ma anche una modalità di combattimento differente rispetto al resto del gioco.
Mentre, infatti, nella storia principale Mario e Luigi alterneranno gli attacchi tra di loro e con gli avversari, questa modalità propone una tipologia di gioco più simile (con i dovuti alleggerimenti) a quella del brand Fire Emblem: più tattica e meno interattiva. Prima di ogni incontro, infatti, sarà possibile schierare la nostra squadra favorita a seconda dei componenti a disposizione e alle caratteristiche dei nostri Scagnozzi. Dopo di che, la battaglia si svolgerà davanti ai nostri occhi in maniera piuttosto passiva e confusionaria, almeno all’inizio, per constatare se le nostre scelte tattiche si sono rivelate vincenti o meno.
Scagnozzi di Bowser è una modalità aggiuntiva che si rivela però ben presto solo un diversivo: non tanto per suo demerito (anche se tutto poteva essere maggiormente approfondito e strutturato meglio), quanto per la ricchezza dell’avventura principale che catalizza l’attenzione fino alla sua conclusione.
