Atomega
Versione testata: PC

Atomega

Pochi giorni fa, Ubisoft ha annunciato un nuovo e interessantissimo progetto in lavorazione presso i suoi studi: Atomega. Un titolo semplice e visivamente grazioso creato da Reflections, autori di Grow Home e del suo sequel Grow Up. Le tradizionali texture poliedriche e angolose sono qui presenti sotto forma di arena shooter in prima persona, che nonostante le ottime premesse e le altissime aspettative, fallisce nel suo intento. Scopriamo perché Atomega poteva dare molto di più.

ALLA FINE DEL TEMPO

Il gioco ci teletrasporta in un’arena alla fine del tempo. Il nostro spigoloso avatar è l’exoform, unica forma di vita rimasta, con la capacità di acquisire massa e diventare più forte a ogni stadio. Di conseguenza obiettivo è crescere sempre più, passando dalla forma Cel a quella finale, l’Omega. Ogni stadio ha una data velocità, salute e potenza, che vi consentirà di infliggere più o meno danni agli avversari. Ovviamente non sperate di poter sconfiggere un Superior, l’ultima forma che precede l’Omega, nei panni di un semplice Cel. Per far fuori i bestioni più imponenti, dovrete lavorare in sordina per crescere, sconfiggere avversari più piccoli fino ad acquisire maggiore potenza ed evolvervi in una macchina superiore.

Atomega

L’arena è davvero enorme e permette a giocatori di tutti gli stadi di affrontare un match insieme. Ognuno infatti avrà modo di sfruttare al meglio la conformazione dello scenario per ottenere vantaggi o per ostacolare gli altri. Ad esempio, potrete dissolvere il ponte sotto i piedi di un Superior piuttosto che affrontarlo a viso aperto, oppure sfruttare i sottopassaggi che collegano tutta la mappa per sfuggire alla furia di un’Omega. Ciò nonostante, questa grandezza a tratti eccessiva rischia inizialmente di far perdere l’orientamento: nel caso in cui incappaste in una partita con pochi giocatori, sarà abbastanza difficile ritrovare l’avversario, specialmente all’inizio.

La versione di Atomega inviataci da Ubisoft includeva al suo interno una sola modalità, che consiste nel classico deathmatch, dove il vincitore è quello col punteggio più alto. Come ottenere punti? Semplice: potrete optare per correre per la mappa alla ricerca di cubetti con cui metter su massa ed evolvervi, oppure cimentarvi in duelli con altri giocatori, in una proverbiale lotta all’ultimo sangue. Ottenere il grado Omega vi permetterà di guadagnare una infinità di punti, ma prima di raggiungere questo stadio dovete passare da ogni singola fase evolutiva, e non senza faticare. In caso di difficoltà, potrete scegliere di privarvi di uno stadio evolutivo al fine di teletrasportarvi in un luogo più sicuro. Questa tecnica è molto utile per prevenire una sconfitta e continuare a ottenere un certo quantitativo di punti con cui ritentare l’evoluzione successiva.

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EVOLUZIONE CUBICA

Uno degli aspetti più caratterizzanti del titolo è certamente l’ambientazione mistica che unisce tutti gli aspetti estetici. Ci sono due colori principali: il viola e il giallo. Il primo è utilizzato specialmente per la materia, mentre il secondo per tutto ciò che a che fare con l’energia, quindi gli hack (i power-up del gioco), le scie di luce e i raggi. Il mix tra questo duo di tonalità risulta molto rilassante, il che aiuta molto ad affrontare situazioni di grave pericolo senza rischiare una crisi di nervi.

Molto apprezzabile anche i design dei personaggi che, come vuole papà Darwin, prevedono un’evoluzione. Cel, la forma più semplice, occupa un singolo cubetto ed è decisamente la più veloce, oltre che la più debole tra tutte. La seconda forma, Zoa, permette ancora un movimento veloce, ma risulta già più semplice da colpire. Saur offre una media di tutte le statistiche, mentre Prime (la forma che assomiglia a un gorilla) può contare su un buon attacco, a discapito di un minore celerità nei movimenti. La Superior è una delle forme più lente, ma dotata di un attacco decisamente micidiale e capace di far sobbalzare i nemici intorno a ogni passo. L’Omega è la forma finale, e come dicevamo poc’anzi, è fatta di pura energia: permette di sparare un raggio continuo, ma deve essere sostenuta con eccessiva continuità attraverso l’acquisizione di massa. Progredendo di grado, è possibile persino modificare il colore dell’exoform e aggiungere disegni, un’idea simpatica che consente di personalizzare il proprio personaggio.
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SONO SOLO IN QUESTO UNIVERSO?

Questo, in soldoni, il concept principale del gameplay, che come abbiamo visto funziona, per quanto l’esperienza sia tutto sommato davvero minimale. Tuttavia, al momento in cui scriviamo, ci sono diversi dubbi su quella che potrà essere la sorte del progetto, dubbi legati a una scelta probabilmente poco ortodossa da parte di Ubisoft. A una settimana dall’uscita sul mercato, la casa francese ha ben pensato di annunciare un nuovo gioco senza aver fatto la benché minima pubblicità. Ciò ha contribuito a far rimanere nell’oscurità un piccolo titolo che avrebbe potuto contare su una community decisamente più numerosa.

Il difetto principale di Atomega risiede a un piano superiore, alla distribuzione. Al lancio sul mercato, il titolo di Reflections presenta davvero pochissimi giocatori ed essere riusciti a completare delle partite è stata quasi una benedizione. Il che è un peccato, perché il concept ha comunque delle potenzialità interessanti ma corre il rischio di finire ben presto nel dimenticatoio, anche a causa delle solite problematiche nell’infrastruttura di rete che non ci hanno permesso di ottenere un NAT di tipo Aperto, ma solo Ristretto, rendendo ancora più difficile la ricerca (già di per sé complessa) di altri utenti con cui condividere l’arena. Ubisoft avrebbe dovuto puntare su un modello di distribuzione diverso, supportando Reflections con un lancio in Early Access, magari a prezzo scontato per la durata del periodo, così da permettere agli sviluppatori di migliorare il concept del gioco sulla base del feedback ottenuto dalla community, farlo conoscere e apprezzare, lavorando al contempo su altri contenuti per migliorare un’offerta di gioco attualmente davvero scarna. Certo, il prezzo scelto da Ubisoft è in linea con l’offerta di gioco, ma sarebbe stato preferibile probabilmente affrontare una spesa leggermente superiore (ad esempio 14.99 euro) a fronte di un pacchetto più completo.

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GIUDIZIO
Allo stato attuale, Atomega è un'occasione mancata che paga la discutibile scelta di debuttare sul mercato a una settimana dall'annuncio, con una campagna marketing non all'altezza del talento degli sviluppatori di Grow Home e Grow Up. Eppure la sostanza c'è: gameplay semplice, rapidità di gioco, un'ambientazione colorata e onirica. Il motivo delle scelte aziendali del publisher rimangono un mistero avvolto nelle nebbie del tempo (per l'appunto), ma noi speriamo che in futuro gli sviluppatori decidano di ampliare i contenuti, magari con mappe diverse e anche modalità di gioco alternative, così da rendere l'esperienza più varia e interessante visto che il prezzo, almeno quello, è davvero invitante.
GRAFICA
8
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
5
GAMEPLAY
7.5
PRO
Idea interessante
L'evoluzione del personaggio è ben pensata
Ambientazione onirica
CONTRO
Poca pubblicità, pochi giocatori al lancio
Una sola arena da affrontare in una singola modalità
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