Disponibile da oggi sul mercato, 2Dark è un survival indie realizzato da Frédérick Raynal, padre della saga di Alone in the Dark ed edito da Bigben Interactive. Si propone come un’avventura dallea forti tinte horror con uno stile grafico in due dimensioni. Riuscirà a ritagliarsi il suo spazio in un mercato sempre più vasto di produzioni di questo genere?
Prima di partire con l’analisi del titolo e scoprirlo, bisogna però fare una doverosa premessa. 2Dark è un titolo rigorosamente vietato ai minori di 18 anni, in quanto propone scene dalle forti tinte splatter e macabre, oltre a presentarsi come un’avventura simil-horror con elementi marcatamente survival. Così come consigliato dagli sviluppatori al primo avvio del gioco, non è consigliabile giocarci se si è molto sensibili e suscettibili a certe scene abbastanza cruente e violente.
SORTE FATALE
L’avventura inizia con un flashback che ci catapulta in un mondo bidimensionale prevalentemente scuro. Una famiglia normalissima, composta da marito, moglie e due figli è intenta a costruire un campeggio di fortuna dove passare la notte. Quelli che vivrete saranno gli ultimi momenti felici della famiglia, prima di un tragico evento che cambierà radicalmente le sorti del protagonista. Preferiamo non scendere troppo nei dettagli, lasciandovi il gusto di scoprire in prima persona l’incipit della trama.
4 marzo 1976, sono passati sette anni da quella terribile notte. Dopo una breve introduzione, avremo finalmente il controllo del protagonista nella città di Gloomywood, nota per essere frequentata da tipi poco raccomandabili e afflitta da una serie di rapimenti di minori. Dopo aver mosso i primi passi nell’avventura, si comprenderà meglio la meccanica profonda alla base del gioco: 2Dark, infatti, non si può definire semplicemente un’avventura grafica, ma un mix di generi che vanno dallo stealth al classico action, mantenendo l’approccio marcatamente survival, lasciando la possibilità al giocatore di scegliere come affrontare ogni situazione.
SCOPRIRE LA VERITÀ
Protagonista dell’avventura è il signor Smith, un detective il cui intento è quello di scoprire cosa è successo quella maledetta notte e allo stesso tempo salvare dei bambini dalle grinfie di una corporazione non meglio definita. Per farlo, bisognerà sfoggiare tutte le proprie abilità stealth, oltre a cercare di farsi seguire dai vari bambini da salvare nello scenario senza destare troppi sospetti. Il gioco è composto da una serie di livelli da completare e concentra in un menu rapido laterale gli oggetti raccolti nello scenario, che potranno essere combinati o utilizzati con i vari oggetti disponibili negli scenari, tentando di risolvere di volta in volta dei semplici (ma ben congegnati) enigmi ambientali.
L’intelligenza artificiale dei bambini è realizzata molto bene: quest’ultimi si comporteranno come tali, compiendo delle azioni che spesso e volentieri metteranno a repentaglio la loro salute e quella del signor Smith. Proseguendo nell’avventura, si otterranno progressi per quanto riguarda la propria investigazione privata che saranno raccolti nella casa del protagonista, base operativa da cui si potrà visionare l’avanzamento dell’indagine e gestire tutte le risorse raccolte fino a quel momento. Grazie all’ottimo comparto narrativo, la storia messa su dalla software house riesce a mantenere sempre vivo l’interesse verso le vicende del protagonista, spingendoci a proseguire fino a scoprire la verità.
VIETATO DISTRARSI
Tra un indizio scovato e un bambino portato in salvo, la componente che fa da padrona è certamente quella tipica dei survival horror. Tutto è basato principalmente sul concetto di trial and error: basta una mossa sbagliata per compromettere in modo irreversibile la propria avventura. Questa sensazione di continua tensione viene in parte smorzata dalla possibilità di scegliere il tipo di approccio preferito, optando per un attacco stealth oppure per un confronto diretto.
Ogni approccio ha i suoi pro e contro, ma quello sicuramente più accattivante e soddisfacente è l’attacco furtivo, in quanto richiede un pizzico d’ingegno e pazienza, nonché l’utilizzo delle risorse scovate in fase di esplorazione. L’approccio diretto mette in secondo piano l’utilizzo di oggetti e dona all’esperienza di gioco toni più action, ma aumenta non di poco la difficoltà del gioco: una volta scoperti dai nemici, quest’ultimi vi faranno fuori in pochi colpi.
A livello tecnico, il gioco presenta uno stile bidimensionale e stilizzato, realizzato con cura e dovizia di particolari. Questo stile risulta particolarmente adatto per rappresentare al meglio le ambientazioni cupe che caratterizzano il concept di 2Dark, offrendo degli scorci suggestivi nei quali solo la poca luce della torcia o del proprio accendino potranno evitare una morte certa. A rendere più accattivante l’atmosfera ci pensa la colonna sonora, capace di far crescere la tensione con sonorità inquietanti che danno una sensazione di pericolo costante. Infine, segnaliamo la presenza dei sottotitoli in italiano, aspetto sempre più raro nelle produzioni indie attuali ma che giustifica almeno in parte un prezzo superiore alla media.
