Alwa's Awakening
Versione testata: PC

Alwa’s Awakening

Sono passati ormai otto anni da quando, nella fredda Svezia, il caro Markus “Notch” Persson concepì una delle idee che avrebbe rivoluzionato il mercato videoludico contemporaneo. In quel periodo, neanche troppo lontano nel tempo, si pensava solo a creare giochi dalla grafica ultra realistica: il primo Batman della franchise Arkham, Uncharted 2 o l’irripetibile Assassin’s Creed II. Pubblicare un gioco completamente “pixelloso” con una grafica neanche tanto decente sarebbe stato un rischio enorme, ma Minecraft spopolò comunque tra i giovani, dando inizio alla Pixel Age. Un ritorno alle origini, a quando Mario era ancora un cumulo di poligoni in 8-bit e l’amato NES era il signore supremo delle console da salotto.

Oggi la storia si ripete e non sembra volersi arrestare. In questa recensione vi parleremo di un titolo che richiama le dinamiche dei giochi NES, che risponde al nome di Alwa’s Awakening. Sviluppato dalla svedese EldenPixels, Alwa’s Awakening ci porta in un pericoloso mondo per scoprire un metroidvania davvero promettente.

IL RISVEGLIO DELLA FORZ… AH, NO

La storia inizia nella lontana terra di Alwa, un mondo pacifico dove gli abitanti possono vivere in pace tra laghi e foreste. All’improvviso, un misterioso essere noto come il Vicario decide di soggiogare la pacifica regione, sfruttando le sue arti magiche per creare quattro stregoni. I Protettori, questo è il nome del temibile quartetto, usano i quattro Ornamenti di Alwa per aumentare i propri poteri. Disperati dalla grave situazione, gli abitanti decidono di ribellarsi invocando un aiuto fondamentale da un altro mondo: una ragazza di nome Zoe sta infatti per iniziare la sua avventura per salvare un popolo ormai da tempo soggiogato.

L’incipit della storia non è sicuramente la cosa più emozionante di tutto il gioco. Mondo in pericolo, stregone cattivo con dei sottoposti sottopagati e un eroe, anzi un’eroina, uscita dal nulla. Tuttavia, complice lo stile scelto per la produzione, la software house indie ha badato poco al canovaccio, non troppo elaborato. D’altronde, se al tempo bastava una piccola storiella di contorno per creare un capolavoro, perché non riprovarci? Ed è quello che serve per non appesantire troppo l’esperienza di Alwa’s Awakening, che ci regala quasi sei ore di gioco nel caso in cui  foste interessati a completarlo al 100%. Una delle particolarità del suo concept è che non c’è un ordine di completamento prestabilito: possiamo sconfiggere l’ultimo boss e poi passare al secondo, oppure decidere di far fuori il primissimo boss con un singolo, rapido colpo grazie ai potenziamenti acquisiti in precedenza.

È LA BACCHETTA CHE SCEGLIE IL MAGO

Se Simon Belmont era armato di frusta e Samus sparava sfere di energia, la piccola protagonista Zoe può contare su un bastone speciale in cui potremo incastonare tre gemme che troveremo nel corso dell’avventura. Il bastone normalmente funziona come la frusta di Castlevania: in fase d’attacco, il nostro protagonista si ferma in posizione per completare l’azione. È possibile anche compiere attacchi in aria, utile per togliere vite ai nemici sopraelevati. Le tre gemme, invece, aiuteranno Zoe a raggiungere le piattaforme più distanti oppure a risolvere alcuni enigmi. La gemma verde crea un blocco movibile in grado di bloccare determinati attacchi o comunque di farci avere una posizione di vantaggio rispetto ai nemici, mentre la gemma blu produce una bolla su cui saltare per raggiungere luoghi elevati. L’ultima, quella gialla, è l’unica gemma capace di donare un’abilità offensiva: oltre a fulminare i nemici, permetterà di aprire porte speciali.

Durante il viaggio nella terra di Alwa troveremo diversi oggetti utili che ci aiuteranno nella nostra missione. In primis la mappa: Alwa’s Awakening si sviluppa in un mondo interconnesso, suddiviso in stanze fin troppo simili tra loro: perdersi è davvero facile. Una volta giunti al villaggio, nella prima casa troveremo l’utilissimo aiuto col quale potremo capire dove ci troviamo. Sempre nella mappa troveremo anche i vari checkpoint sbloccati, i Warp, che permettono di teletrasportarsi da una zona all’altra e l’ubicazione dei boss.

Nel mondo di gioco inoltre è nascosta una fiaschetta vuota: se riempita d’acqua nei pressi dei pozzi, garantirà tre vite extra al personaggio. Cercando accuratamente nella mappa, ci si può imbattere nei collezionabili del gioco: i “Blue Orbs”. Questi oggetti nascosti sono fondamentali nelle battaglie contro i Protettori in quanto diminuiranno la loro vita in base al numero in proprio possesso.

A VOLTE BARARE CONVIENE

La colonna sonora, composta da un totale di 25 brani rigorosamente in stile 8-bit, è allo stesso tempo croce e delizia di Alwa’s Awakening. Ogni scenario possiede una propria soundtrack, così come le sfide contro i boss, che incoraggiano il giocatore a distruggere l’avversario. Purtroppo, però, la varietà non è delle migliori e ben presto ci ritroveremo ad ascoltare lo stesso tema all’infinito, che per quanto piacevole risulta troppo ripetitivo, portandoci di conseguenza a spegnere del tutto l’audio.

Durante i primi minuti di gioco, nella mia bambinesca ingenuità da ex-giocatore di Super Mario Bros., mi sono domandato se fosse possibile sconfiggere un nemico semplicemente saltandoci sopra. I miei dubbi, però, sono stati prontamente puniti dalla perdita di una preziosa vita e un’immediata modalità Rampage contro il nemico, che è crollato con una bastonata. Tutti i nemici possono essere uccisi con uno o più colpi ma una volta usciti dalla sezione in cui ci troviamo questi torneranno magicamente in vita. Potete sfruttare questo escamotage per tentare di recuperare un po’ di vita, uccidere all’infinito i minions: avrete infatti una piccola possibilità ottenere un cuore, fondamentale per evitare di urlare ripetutamente contro il gioco perché siete rimasti con 1/3 di salute.

In fin dei conti i nemici si possono evitare facilmente. Come? Semplicemente morendo e tornando al checkpoint, simboleggiato dagli altari. Questa tecnica poco ortodossa non incide neanche sui progressi. Se avete attivato una porta e si trova nella stanza a destra dell’altare, è decisamente meglio morire piuttosto che rifare tutto il tragitto a piedi. Se l’obiettivo era di ricreare la difficoltà dei giochi del passato, di certo questa non è stata la scelta migliore.

ALWA'S AWAKENING
GIUDIZIO
Un piccolo gioiellino sicuramente ben riuscito, ma forse non adatto a un pubblico più giovane. Attirerebbe di certo quel pubblico nostalgico che ha afferrato il Nintendo Classic Mini: NES al lancio. Un tutorial, o almeno un piccolo elenco dei tasti disponibili all'inizio dell'avventura avrebbe fatto comodo per scoprire il gioco senza essere costretti a premere tutti i tasti della tastiera, ma per il resto non ci si può lamentare: gli enigmi sono abbastanza avvincenti e i nemici sanno di certo il fatto loro, ma purtroppo il sistema di checkpoint rende le cose troppo semplici, spingendo il più delle volte a morire piuttosto che tentare di portare a termine lo scontro indenni.
GRAFICA
7.5
SONORO
8
LONGEVITÀ
6
GAMEPLAY
7
PRO
Alta difficoltà...
Un brano per ogni zona...
Storia semplice ma funzionale
CONTRO
...spesso bypassabile con la morte
...ma sempre in loop
Manca un tutorial per capire i tasti principali
7
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