Sid Meier's Civilization VI
Versione testata: PC

Sid Meier’s Civilization VI

Venticinque anni. Il solo pensiero che sia passato un quarto di secolo dall’uscita del primo Civilization fa davvero uno strano effetto. Vuoi perché molti dei giocatori attuali non erano ancora nati (chi scrive, nel 1991, ancora non aveva idea di cosa fosse un personal computer), vuoi perché stiamo parlando del titolo che ha praticamente plasmato il genere 4X.

Purtroppo, però, la serie in oggetto ha avuto qualche critica negli ultimi anni, sfornando quel Civilization V mal digerito dai fan (molti dei quali, infatti, preferirono rimanere ancorati al suo predecessore). Ebbene, dopo sei lunghi anni di attesa, Firaxis Games ha deciso di dare una mescolata alle carte, rinnovando e modificando un titolo che, per molti, è la pietra miliare degli strategici a turni.

Sid Meier's Civilization VI

CIVILIZATION FOR DUMMIES

Spiegare cosa sia Civilization potrebbe essere inutile, ma crediamo sia giusto dare una piccola introduzione a chi, magari, si sta avvicinando per la prima volta al franchise creato da Sid Meier. Stiamo parlando di uno strategico a turni, in cui il giocatore ha l’obiettivo di costruire il proprio impero, accompagnandolo dall’Età del Bronzo (poco prima, in realtà) fino alla scoperta dello spazio. Per riuscire nell’impresa è quindi necessario affrontare tutte le peripezie che i nostri antenati hanno affrontato prima di noi: invasioni barbariche, conquiste, guerre, carestie, spazio vitale, e via di questo passo. Siete pronti a (ri)scrivere la storia?

Una volta avviato Civilization VI, dovremo selezionare il leader della nostra fazione scegliendo tra Caterina de’ Medici (Francia), Cleopatra (Egitto), Federico Barbarossa (Germania), Filippo II (Spagna), Gandhi (India), Gilgamesh (Sumeria), Gorgo (Grecia), Harald Hardrada (Norvegia), Hojo Tokimune (Giappone), Mvemba a Nzinga (Congo), Pedro II (Brasile), Pericle (Grecia), Pietro (Russia), Qin Shi Huang (Cina), Saladino (Arabia), Teddy Roosevelt (America), Tomiri (Scizia), Traiano (Roma) e Vittoria (Inghilterra).

Inutile sottolineare che la sensazione provata al primo avvio è uguale quella della particella di sodio di una nota acqua oligominerale. Tutto quello che abbiamo, infatti, è un misero colono in mezzo al nulla cosmico. Decidiamo quindi di costruire la capitale della nostra nuova e meravigliosa città senza badare poi molto alla sua corretta collocazione: che l’avventura abbia inizio, potrebbe dire qualcuno, ma nessuna scelta tattica fu mai così rovinosa.

I PRIMI CAMBIAMENTI

I primi turni non offrono niente di nuovo, se non per il fatto che i costruttori muoiono nell’espletare le rispettive attività che, però, ora si concludono nel turno stesso. Il vero e proprio cambio di direzione (tanto per intenderci, ciò che porterà la nostra amata città a essere piallata via dai barbari in pochissimi turni), si ha nel momento in cui il consigliere ci invita a creare il primo distretto. In Civilization VI, infatti, le città non sono più autoreferenziali (nel senso che crescono in autonomia nei loro stessi confini), ma è necessario utilizzare degli esagoni (porzioni di territorio esterno alle città stesse) per creare delle zone di supporto. Queste possono essere dei Luoghi Santi, un Campus, un Accampamento Militare, uno Snodo Commerciale, la Piazza del Teatro e via di questo passo.

Ognuno di questi distretti, attenzione, non può essere costruito ovunque (così come le meraviglie: le Piramidi, ad esempio, possono essere edificate solo nel deserto!). Ecco che alcune zone devono essere costruite per forza di fianco alla città, a un fiume o in una particolare tipologia di terreno. Dalla scelta del distretto partiranno poi altre opzioni (specializzazioni), come la possibilità di costruire nell’Accampamento Militare una Caserma o un’Armeria (che, ovviamente, non potrete costruire da nessun’altra parte). Dopo i primi minuti di gioco, iniziamo quindi a renderci conto che non aver considerato il territorio che ci circonda non è stata propriamente  una buona idea e con il passare del tempo ci accorgiamo che siamo lenti, non riusciamo a costruire ciò di cui la città ha bisogno e siamo preda dei barbari. Andrà meglio con il secondo tentativo.

Sid Meier's Civilization VI

RITENTA, SARAI PIÙ FORTUNATO

Nella seconda partita prestiamo attenzione al territorio e lo sviluppo della città procede decisamente meglio. Riusciamo a respingere le prime invasioni barbariche e finalmente iniziano ad arrivare altre interessanti novità. La prima con la quale abbiamo a che fare è l’albero della Politica. È infatti ora possibile impostare le politiche militari, economiche e diplomatiche, ovvero associare delle carte, ognuna delle quali contiene determinati bonus, a ogni politica. State costruendo edifici difensivi? Scegliete la carta con il bonus di produzione relativo. State affrontando i barbari? Scegliete la relativa carta ed ottenete un bonus di forza contro di loro. Ovviamente potete selezionare una sola carta per politica.

Man mano che il tempo passa e i leader delle altre popolazioni compaiono sullo schermo, è facile accorgersi che anche i rapporti diplomatici sono stati sensibilmente modificati. Purtroppo, pare proprio che la felicità degli altri personaggi nei vostri confronti dipenda esclusivamente dalle scelte che sono state effettuate: noi, infatti, abbiamo provato ad accattivarci i favori di Cleopatra con ogni mezzo possibile, senza però mai riuscirci. Probabilmente avremmo dovuto costruire o fare qualcosa di predeterminato per riuscire a… “farcela amica”. Che gran peccato…

Sid Meier's Civilization VI

EUREKA!

Nel momento in cui fondiamo la seconda città, ci rendiamo conto che il livello di felicità dei cittadini non è più globale ma piuttosto differenziato a seconda della città stessa. Possiamo quindi avere cittadini soddisfatti a Roma e inviperiti a Ravenna. Come se non bastasse, non è più sufficiente produrre cibo per incrementare il numero dei cittadini, ma sarà fondamentale costruire gli spazi abitativi necessari, che potrete incrementare soltanto andando a lavorare sui vari esagoni o costruendo determinati distretti. Un’altra interessante modifica, anche se forse un po’ paradossale, è che le strade vengono ora costruite impostando le rotte commerciali tra le città. In realtà, ci sarebbe anche la figura dell’Ingegnere Militare, ma non siamo ancora riusciti a trovargli una giusta collocazione, visto che il più del lavoro lo hanno fatto i carri dei mercanti.

Per cercare di velocizzare le varie ricerche, abbiamo trovato molto utile il concetto di impulso o Eureka! (che è poi molto legato anche alle quest che vengono assegnate dagli altri personaggi), ovvero la possibilità di diminuire il numero di turni necessari a produrre i vari progressi effettuando delle determinate azioni. Ad esempio, per dare un impulso alla Tattica Militare bisogna uccidere un’unità con un Lanciere. Sono molto utili, soprattutto quando si ha bisogno urgente di un progresso e il numero di turni per ottenerlo è elevatissimo. Alcuni impulsi chiedono, tra l’altro, che venga acquisito un Grande Personaggio, e anche qui le cose si fanno sostanzialmente diverse dal passato.

Sid Meier's Civilization VI

Innanzitutto, i Grandi Personaggi sono univoci: ciò vuol dire che se una città si è assicurata i favori di un Grande Ammiraglio, questo non sarà più disponibile. I Grandi Personaggi, acquisibili dalla città che raggiunge per prima il numero stabilito di punti (punti Grandi Generali, Grandi Ammiragli, ecc.) o mediante vere e proprie vagonate di oro, sono unità con abilità particolari come bonus passivi o caratteristiche a esaurimento (che vengono attivate facendo poi scomparire il personaggio nel nulla). Attenzione però, questi soggetti cambiano a seconda dell’epoca in cui ci si trova, così come i loro bonus… dunque fate attenzione a cosa scegliete!

Per quanto riguarda il resto, Civilization VI pare offrire un’esperienza piuttosto classica, a parte qualche piccola miglioria come la possibilità di scortare altre unità (mai più coloni uccisi da scout nemici) o di unire unità diverse per formarne una più forte.

NESSUN PASSO INDIETRO

Dal punto di vista tecnico bisogna mettere in chiaro che la nuova grafica non più tendente al realismo estremo ma in stile fumettoso non è stato un passo indietro, anzi. I dettagli sono stati estremamente curati dal team di sviluppo, senza risparmiarsi (nel granaio, ad esempio, è possibile osservare due polli che beccano il cibo) e ogni singolo pixel delle città e dei suoi distretti è vivo, pulsante, mai banale o scontato. Gli effetti ottici, ricordiamoci che stiamo parlando di uno strategico a turni, sono perfetti e tutto ciò che appare a video è armonico con tutto il contesto. Probabilmente, i fan di lunga data potrebbero trovarsi leggermente spaesati inizialmente, ma si tratta di una semplice questione di abitudine.

Le cose migliorano ulteriormente con il comparto audio: il brano “Sogno di Volare” che ci accoglie all’avvio già da solo basterebbe per rimanere a bocca aperta, ve lo assicuriamo, ma c’è da dire che l’intera colonna sonora che fa da accompagnamento per le varie fazioni durante le ere sono pressoché perfette e non fanno altro che aumentare il coinvolgimento nel corso della campagna. Un ottimo lavoro, non c’è che dire.

Sid Meier's Civilization VI
SID MEIER'S CIVILIZATION VI
GIUDIZIO
Dare un giudizio sintetico a Civilization Vi non è facile. Potremmo dirvi che è dannatamente bello, ma sarebbe riduttivo. Potremmo allora dirvi che è dannatamente meraviglioso, ma non sarebbe lo stesso corretto. L’unico modo per capire cos’è e cosa si prova avventurandosi nel mondo creato da Sid Meier è solo uno: quello di installarlo e giocarci. Passati i primi trenta minuti di titubanza e difficoltà, smettere diventa davvero difficile e si viene magicamente trasportati nella nostra personalissima storia dell’evoluzione dell’uomo. Quello che è certo, è che le novità introdotte in questo capitolo hanno dato una sferzata di aria fresca alla serie, rendendola ancora più affascinante e coinvolgente. Chi temeva che tutte queste novità fossero mirate a rendere il titolo più semplice e quindi accattivante per un numero ancora superiore di utenti sarà felice di essersi sbagliato: Civilization VI è senza ombra di dubbio una degna evoluzione della serie, in grado di soddisfare sia i fan di vecchia data che i giocatori che si avvicinassero solo ora al franchise. Certo, ci sono sicuramente delle piccolezze da correggere, ma siamo sicuri quando affermiamo che Civilization VI potrebbe e dovrebbe essere catalogato tra le droghe che causano dipendenza vendute legalmente nel mondo.
GRAFICA
8
SONORO
9
LONGEVITÀ
9.5
GAMEPLAY
9
PRO
Il comparto audio è spettacolare
Le novità introdotte sono perfettamente integrate nel gameplay classico
Ancora un turno e smetto, dai...
CONTRO
Noi volevamo tanto essere amici di Cleopatra…
Non si è mai visto nella storia del mondo che le strade vengano costruite dai mercanti
9
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