PES 2017

Pro Evolution Soccer 2017

Se pensiamo a quello che è stato il movimento calcistico in ambito videoludico, la mente balza subito all’era PS2, periodo in cui ogni anno Konami sfornava un’edizione del mitico Winning Eleven dapprima in Giappone, e poi puntualmente anche nel resto del mondo con il nome di International Superstar Soccer Pro prima e Pro Evolution Soccer poi, nomea quest’ultima che tuttora permane per il titolo giapponese.

Dai tempi in cui ISS PRO veniva additato come l’unica e grande simulazione calcistica, a dispetto del più arcade FIFA Soccer di EA Sports, le cose sono abbastanza cambiate, con un sorpasso nell’opinione collettiva che vede la saga di Electronic Arts ricoprire il ruolo di simulazione calcistica di riferimento e titolo da battere, mentre PES si ritrova da qualche anno a rivestire il ruolo di outsider. Da un paio di edizioni a questa parte, però, Konami pare aver ripreso in mano la bussola, ritornando con prepotenza a puntare sul gameplay e sul divertimento, anche se con un limite che fino a oggi pareva (quasi) insormontabile: le famigerate licenze.

PES 2017

LA MAGIA DELL’USB

Pro Evolution Soccer 2017 non fa sconti in questo senso e all’apparenza peggiora parecchio rispetto alle edizioni passate. Se per quanto riguarda il campionato nostrano la situazione non è disastrosa, anche se oltre al Sassuolo manca anche la Juventus (che ritroviamo con il nome di PM Black & White), negli altri campionati europei si sta decisamente peggio: nella Liga spagnola le uniche due squadre con licenze complete sono il Barcelona e l’Atletico Madrid, mentre in Inghilterra sono ufficiali solo il Liverpool e l’Arsenal. Per non parlare delle nazionali, dove le defezioni sono davvero molto numerose, a parte le tre o quattro squadre più importanti.

Per fortuna, però, Konami ha introdotto una funzione per ovviare a tutte queste lacune, ossia la possibilità di inserire manualmente un file opzioni esterno – tramite chiavetta USB – direttamente nel menu Modifica del gioco, che in sostanza permette in pochi minuti di riacquistare magicamente tutte le licenze, maglie, stemmi e i nomi originali di qualunque campionato presente. “Dove posso trovare un file opzioni aggiornato?“, vi chiederete giustamente. Semplicissimo: in rete, infatti, sono già disponibili molti update realizzati da siti amatoriali che si occupano di questi aspetti, tanti anche completamente in italiano. Con una breve ricerca su Google, non avrete difficolta a scaricare gratuitamente il file, trasferirlo nella chiavetta USB dal PC e caricarlo sulla propria PS4. Ma non è tutto oro quello che luccica: questa opzione, infatti, è possibile solo nella versione della console Sony da noi testata, mentre su Xbox One tutto ciò non è al momento consentito a causa del mancato accordo fra Konami e Microsoft. Su quest’ultima versione si può quindi agire manualmente su ciascuna maglietta o nome dei calciatori solo attraverso l’editor presente all’interno del gioco, il che costringerà a un bel po’ di lavoro da parte degli utenti.

TRE GRANDI MIGLIORAMENTI

Venendo all’aspetto più importante, ovvero il calcio giocato, potremmo descrivere PES 2017 come una edizione di PES 2016 ripulita in maniera piuttosto consistente di tutti i difetti, alcuni gravi, emersi una volta testato a fondo il simulatore calcistico dello scorso anno. Non è certo una cosa da poco, considerato che PES 2016 era un ottimo titolo ma presentava principalmente tre macroscopici difetti: i portieri, la reattività dei giocatori e la mancanza di molte licenze ufficiali, senza possibilità di inserire il file opzioni. Dell’ultimo punto abbiamo già parlato, trovando una soluzione non-ufficiale ma comunque efficace al problema. Le altre due mancanze sono state brillantemente affrontate dallo studio di Konami, e non abbiamo timore di confermare che la software house giapponese è stata capace di risolvere entrambi i difetti in maniera più che convincente.

Innanzitutto, finalmente i portieri possono contare su set di animazioni e interventi credibili: il target utilizzato funziona molto bene e per una volta non si rimane interdetti di fronte alla solita uscita strampalata o gol subito che avrebbe parato anche il nostro cuginetto. Particolarmente importante è anche l’intervento effettuato sulla fisicità dei giocatori in campo e soprattutto sulla loro reattività. Non capita più, infatti, di vedere uno dei propri giocatori immobili ad attendere la palla sull’anticipo secco dell’avversario, ma anzi le possibilità di gestione del movimento libero del giocatore sono immediate, con un grande miglioramento sul passaggio di prima intenzione, spesso fondamentale per finalizzare al meglio l’azione.

PES 2017

Il netto passo in avanti di questi tre aspetti rende PES 2017 un titolo estremamente godibile, e senza dubbio pad alla mano il miglior Pro Evolution Soccer degli ultimi dieci anni. La costruzione delle azioni è sempre ragionata, complice anche la velocità, che è stata efficacemente abbassata, a cui si associa la scelta del modulo da utilizzare durante i match, che si rivela spesso fondamentale per il proprio stile di gioco e per le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Anche l’intelligenza artificiale risponde in maniera più credibile e in linea con l’approccio votato a un maggiore tatticismo della formazione utilizzata, sfruttando a dovere le proprie caratteristiche tecniche in base al nostro modulo.

MODALITÀ E GIOCO ONLINE

Nonostante la mancanza di parecchie licenze di rilievo, anche quest’anno Pro Evolution Soccer può contare sul prestigio di due competizioni UEFA come la Champions League e l’Europa League. In questo modo è possibile affrontare le varie competizioni e ripercorrere le gesta delle squadre più blasonate all’interno delle due coppe più importanti del vecchio continente.

La modalità più importante tra quelle single-player è senza dubbio l’onnipresente Master League, immancabile sin dagli albori della serie, accompagnata da Diventa un Mito, carriera incentrata sul singolo giocatore dove sarà necessario far crescere il proprio alter ego digitale fino a farlo diventare uno dei giocatori più forti del mondo. Le modalità che spopolano nei titoli calcistici moderni riguardano in particolare ciò che ruota intorno al multiplayer online, e PES 2017 non tradisce le aspettative nemmeno sotto questo aspetto. La modalità My Club, il tentativo di Konami di contrastare l’apprezzatissima Ultimate Team della serie rivale FIFA, è stata potenziata e impreziosita di nuove aggiunte interessanti, e pur non raggiungendo le vette dell’antagonista di EA Sports, propone un’ottima esperienza di gioco caratterizzata da una notevole profondità. Le grandi novità di quest’anno sono la possibilità di assoldare degli osservatori in grado di scovare talenti, e quella di allenare la propria squadra così da migliorare in modo evidente l’intesa tra i giocatori, che come in FUT si rivela una delle basi per riuscire a forgiare una squadra effettivamente competitiva.

Sempre per quanto riguarda il comparto multiplayer in rete è possibile partecipare alle Divisioni Online, ossia le competizioni classificate giocabili con le formazioni reali che dividono gli utenti in dodici serie: partendo dalla più bassa, a seconda dei risultati ottenuti, è possibile effettuare la scalata fino alla prima divisione, un compito sicuramente molto arduo che richiede tanta dedizione. Dopo anni di incertezze e netcode discutibili, possiamo confermare che quest’anno il multiplayer online funziona davvero bene (perlomeno nella versione PS4 testata), i fenomeni di lag sono praticamente assenti e la gestione della ricerca delle partite è finalmente performante anche con i filtri di ricerca attivati, come quello legato al proprio livello di prestazioni e abilità.

PES 2017

Segnaliamo una mancanza però abbastanza importante, cioè quella del 2 vs 2 online: anche quest’anno non c’è la possibilità di giocare in coppia con un amico attraverso l’aggiunta dell’ospite, funzione che invece è stranamente disponibile sulla versione PlayStation 3 dello stesso PES 2017.

“GUARDA POGBA, È UGUALE!”

Se dal punto di vista prettamente tecnico PES 2017 non fa gridare al miracolo, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del contorno di gioco tra stadi, campi e pubblico, è indubbio che Konami abbia realizzato un piccolo gioiello per ciò che concerne invece la fisicità dei giocatori e soprattutto la riproduzione delle facce. Queste ultime raggiungono vette stratosferiche per tutti i giocatori più rappresentativi, ma anche nelle categorie inferiori non è difficile riconoscere alcuni giocatori, sia per i tratti visivi che per le loro animazioni.

Proprio in questo senso PES 2017 dà il meglio di sé: se ci si sofferma sulle animazioni dei calciatori più famosi, si rimane letteralmente a bocca aperta tanta è la cura riposta da Konami per la realizzazione di ciascuna giocata rispetto alla controparte reale. Vengono in mente il movimento che fa Dybala quando si appresta a fare un lancio in profondità, oppure gli stop a seguire di Pogba o ancora il modo in cui Higuain carica il tiro. Da questo punto di vista, PES 2017 è ricco di perle che faranno certamente impazzire tutti gli appassionati di calcio.

PES 2017
PRO EVOLUTION SOCCER 2017
GIUDIZIO
PES 2017 è finalmente riuscito nell’impresa di far ritornare il franchise ai vecchi fasti della serie, con un titolo incredibilmente divertente, ben strutturato anche nel comparto online e curato in ogni singolo aspetto. L’unica vera mancanza, ossia l’assenza di parecchie licenze, è facilmente risolvibile (almeno su PS4) con poche semplici operazioni e non impediscono al titolo Konami di essere in lizza per diventare il gioco calcistico dell’anno.
GRAFICA
8
SONORO
8
LONGEVITÀ
9
GAMEPLAY
9.5
PRO
Gameplay reattivo e profondo
Portieri finalmente credibili
Gioco online solido e convincente
Volti, espressioni e animazioni dei calciatori al top
Possibilità di caricare le licenze su PS4
CONTRO
Troppe licenze assenti dal gioco base
Impossibile caricare le licenze via USB su Xbox One
Qualche caricamento di troppo
Manca una modalità 2 vs 2 online
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