ADR1FT

ADR1FT

Il mondo del cinema e dei videogiochi trovano spesso strade comuni, diventando l’uno fonte d’ispirazione per l’altro. Molti film diventano videogiochi e altrettanto avviene al contrario, specie ultimamente, ma il prodotto di cui vi parliamo oggi segue per lo più un filone narrativo che sta riscuotendo molto successo negli ultimi anni e che ha avuto una presa sul pubblico non indifferente.

Sono state diverse, infatti, le produzioni cinematografiche che come obiettivo hanno avuto quello di cambiare il volto di quel cinema di “fantascienza” legata ai viaggi spaziali. La finzione e la fantasia che hanno contraddistinto produzioni come Star Wars e Star Trek è stata affiancata da produzioni del calibro di Interstellar, The Martian e Gravity in cui lo spettatore si sente per la prima volta avvolto da quello spazio sterminato, nero, silenzioso, freddo e senza gravità che gli effetti speciali di oggi sono riusciti a ricreare perfettamente.

Con l’arrivo della realtà virtuale l’immersione in un’ambientazione fantascientifica di questo tipo potrebbe essere ancora più completa e, con questo obiettivo, gli sviluppatori della Three One Zero hanno dato vita ad ADR1FT.

ALLA DERIVA

Il nome del gioco racchiude il senso stesso dell’avventura che andrete a vivere: la parola inglese “adrift” significa infatti “alla deriva” e contiene “Rift” il nome del famoso visore Oculus per la realtà virtuale.

ADR1FT è infatti un videogioco che offre un’esperienza in prima persona ambientata nell’orbita terrestre, disponibile da qualche mese su PC e che può essere goduto anche con il visore Oculus Rif per avere un’esperienza ancora più immersiva. La versione che abbiamo provato per questo articolo è quella realizzata per PS4, non necessita di un visore ed è stata perfettamente adattata alle caratteristiche hardware della console di Sony.

Nei panni del comandante Alex Oshima ci risvegliamo nel bel mezzo di una vera e propria catastrofe. La stazione spaziale Han-IV in cui eravate al comando di un team di specialisti per una missione nell’orbita terrestre è stata distrutta a causa di un incidente non meglio precisato. La vostra missione diventa quindi quella di scoprire se intorno a voi sono presenti altri sopravvissuti, condurre un’indagine raccogliendo informazioni all’interno delle varie parti della nave e, soprattutto, trovare un modo di mettervi in salvo.

NEL VUOTO

A farvi compagnia saranno fondamentalmente il computer di bordo, che di tanto in tanto vi fornirà alcune informazioni a seconda dell’area che state visitando, e l’interfaccia della vostra tuta EVA. Sarà proprio la tuta a permettervi di sopravvivere in un ambiente totalmente privo di atmosfera, galleggiando nel vuoto e potendovi spostare grazie ai propulsori a ossigeno montati. L’effetto collaterale di questo tipo di sistema è basato sulla condivisione della stessa riserva di ossigeno sia per permettervi di respirare sia di muovervi.

Il gioco consiste quindi in una sorta di walking simulator in prima persona in cui non dovrete fare altro che spostarvi da una sezione all’altra del relitto della stazione Han-IV, seguendo il radar presente nell’interfaccia della tuta EVA, e cercare di non restare a corto di ossigeno lungo gli spostamenti. Disseminati lungo il percorso, per fortuna, sono presenti delle taniche che vi permettono di ricaricare la vostra riserva e riuscire a proseguire nell’avventura.

Un’avventura piuttosto “tranquilla” a dire il vero, dato che l’unico problema che potreste riscontrare è quello di trovarvi a secco di ossigeno durante le passeggiate “esterne”, dove la riserva si consuma più rapidamente. Per il resto non accadrà mai nulla che potrà variare lo svolgimento lineare della storia.

UN’AVVENTURA PIATTA

Per quanto la realizzazione tecnica sia molto buona, favorita anche dai pochi elementi su schermo e la caratterizzazione futuristica della stazione Han-IV, ciò che manca è totalmente l’effetto sorpresa e qualcosa che leghi gli eventi del passato a ciò che state vivendo. Non ci saranno esplosioni e non ci saranno eventi che potranno modificare l’andamento della vostra passeggiata, ADR1FT si riduce a un “vai dal punto A al punto B” e, raccolte le informazioni lì presenti, “raggiungi il punto C” in una sequenza continua che vi porterà a terminare l’avventura.

La narrazione del passato è invece limitata alla lettura di messaggi tra i componenti della squadra sui loro computer o i messaggi vocali presenti nei tablet che galleggiano nelle varie sale della stazione. A completare il tipo di oggetti da raccogliere si aggiungono le memorie SSD con il backup dei dati della stazione che, come il resto, non sono neanche tanto difficili da trovare. Cosa avremmo voluto di più? Sicuramente dei flashback “visivi” che, anche spezzando l’azione, ci avrebbero permesso di capire molto di più senza stare inutilmente fermi davanti a uno schermo a dover leggere tre pagine di testi, o delle scene di intermezzo narrative che sono talmente carenti al punto da lasciarvi perplessi anche nel finale…

ADR1FT
GIUDIZIO
ADR1FT è un gioco sorprendente perché riesce a immergere il giocatore facendolo sentire davvero al centro dell'avventura vissuta dal comandante Oshima, anche se è carente di quel contorno che ci si aspetta da una realizzazione che vuol ricalcare i film di fantascienza moderni senza però riuscirci. Si limita a proporre un'"esperienza" senza però né osare nella narrativa né nella trama, che risulta piatta e semplice da condurre al termine. Se amate lo spazio e siete rimasti affascinati da Gravity potete farci un pensierino, considerate però che l'assenza dell'elemento sorpresa renderà questa vostra passeggiata una bella avventura in cui sentirete la mancanza di qualcosa...
GRAFICA
9
SONORO
7
LONGEVITÀ
5
GAMEPLAY
7
PRO
Immersivo
Trama interessante
Grafica molto curata
CONTRO
Ripetitivo
Nessun colpo di scena
Non previsto un adattamento VR per PS4
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