INSIDE

INSIDE

Essere fuori moda e osare al giorno d’oggi nel mondo dei videogiochi non è semplice. Innovare o tentare strade differenti da quelle tradizionali può comportare spesso il non essere apprezzati dal pubblico o non essere capaci di portare su schermo quello che nelle fasi di sviluppo ci si era prefissati. Le software house, piccole o grandi che siano, difficilmente tentano quindi strade impervie andando sul sicuro con modelli di gioco affermati, tra sportivi, sparatutto e avventure in terza persona, in cui l’ago della bilancia pende a seconda della qualità tecnica, dei contenuti e molto spesso della trama. Cosa ne direste quindi di affrontare un’avventura insolita, senza un’apparente trama che sostiene il vostro cammino e senza alcun dialogo che possa farvi capire cosa sta accadendo intorno a voi?

Detto così sembrerebbe quasi una provocazione, in realtà INSIDE è quel gioco atipico che rompe gli schemi e tenta strade inesplorate che, però, quando te lo trovi di fronte fa vacillare le tue certezze. Serve una grande grafica per fare un grande gioco? Servono dialoghi intriganti che vi tengono incollati allo schermo? Playdead, che già in passato ci aveva stupito con la loro prima produzione LIMBO, dimostra ancora una volta che con poco, se fatto bene, si può creare un piccolo grande capolavoro.

CHI SIAMO?

Nei panni di un ragazzo, similmente al precedente LIMBO, ci troviamo in un luogo imprecisato. La nostra avventura inizia con una fuga. Nel silenzio della notte, quando alcune guardie ci danno la caccia, l’obiettivo del giocatore è quello di muovere nel momento giusto il protagonista, evitare di essere visto, riuscire a sfuggire alle grinfie di un cane che tenta di catturarvi e… continuare ad andare avanti, in una sorta di moto perpetuo senza alcuna interruzione. Soltanto quando vi sentirete appagati dalle emozioni raccolte passo dopo passo, soprattutto se riuscirete a farlo, potrete decidere di mettere in pausa e pensare “è davvero incredibile”.

Andando avanti nel cammino di questa inquietante avventura si apprezza soprattutto l’atmosfera. La tranquillità di una notte silenziosa rotta dall’abbaiare dei cani in lontananza, il passaggio all’interno di un capannone mentre tanti piccoli pulcini saltellano ai vostri piedi… o l’incontro con altri esseri umani che, però, di umano ormai hanno ben poco. L’universo di INSIDE è infatti cupo, misterioso e a volte fa paura. Non è chiaro perché vi troviate lì, da cosa state scappando. Non è chiaro cosa sta accadendo intorno a voi e alle persone sopravvissute che seguono gli ordini di guardie senza pietà.

DOVE ANDIAMO?

INSIDE è un gioco lineare. Non ci sono bivi, non ci sono scelte da seguire, non c’è la possibilità di percorrere la stessa strada in due modi differenti. Ciò che però rende l’avventura incredibilmente affascinante è la fitta serie di enigmi, mai uguali, che incontrerete nel vostro cammino. I comandi a disposizione sono fondamentalmente tre: l’analogico per muoversi, il tasto A per saltare e X per afferrare un oggetto. Nulla di più. Gli enigmi vanno affrontati unendo il giusto tempismo, l’intuizione nel saper usare gli oggetti che incontrerete lungo la strada e la capacità di evitare i pericoli che, improvvisamente, potrebbero portarvi alla morte.

È importante cercare, essere curiosi e non lasciarci intimorire dal tempo che inesorabilmente scorre. Un tempo che non fa parte dell’avventura ma che sentiamo volare via anche per la paura di non riuscire a salvare il nostro protagonista, accompagnati da quella penombra che dall’inizio alla fine rende tutto più cupo e misterioso. Quel bianco e nero che a volte mostra dei colori quando la luce è più netta e ci permette di scoprire maggiori dettagli su ciò che ci circonda. Ma non dobbiamo aver paura, l’esplorazione può donare anche piacevoli sorprese come alcuni misteriosi manufatti nascosti tra le rovine.

IL FASCINO DEL DIVERSO

L’inesorabile fine di LIMBO arriva dopo circa quattro ore, sei se volete cercare tutti i manufatti. Il tempo passerà senza rendervene conto e sarete comunque appagati da tutto il percorso narrativo, silenzioso e delicato che Playdead è stata in grado di creare per questa nuova creatura. Rispetto all’originale LIMBO in cui il mistero veniva svelato proprio nel finale, questa volta con INSIDE il traguardo c’è ma è capace di lasciarti senza parole esattamente come per tutta la durata dell’avventura.

Passo dopo passo gli eventi che affronterete mostreranno un’evoluzione del mondo in cui il nostro protagonista vive. C’è sempre qualcosa di più, un mistero che si infittisce e pericoli apparentemente scollegati tra loro ma che hanno una radice comune. Il valore di un’avventura come questa, narrata magistralmente nel silenzio, con un design delicato e surreale è difficile da spiegare. Le parole a volte non bastano, ma è chiaro che Playdead ha fatto nuovamente centro.

INSIDE
GIUDIZIO
Chi ha avuto la fortuna di giocare a LIMBO al suo esordio troverà in INSIDE un degno erede di quell'avventura fantastica che nel luglio del 2010 riuscì a sorprendere anche i più scettici e, per certi versi, portò anche quel cambiamento nel modo di etichettare le produzioni indipendenti da semplici "giochini" a titoli con tutte le carte in regola per diventare dei veri e propri capolavori. INSIDE riesce a catturare il giocatore fin dal primo istante con una trama silenziosa che va assaporata e scoperta, senza dialoghi o testi, passo dopo passo. Si corre, si fugge, ci si nasconde da un qualcosa che non è chiaro e che andando avanti si complica sempre più. È difficile staccarsi dallo schermo trovandosi di fronte un prodotto come questo, affascinante e delicato quanto capace di farvi mancare il fiato o farvi aumentare la frequenza del battito cardiaco. È emozionante, dal primo all'ultimo istante, ed è soprattutto un gioco che non può assolutamente mancare nella vostra collezione.
GRAFICA
8.5
SONORO
9
LONGEVITÀ
7.5
GAMEPLAY
9.5
Pro
Una sorpresa dietro l'altra
Enigmi avvincenti e mai banali
Curato in ogni suo aspetto
Contro
Lineare
Senza soluzioni alternative
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